Urban Barriera

URBAN BARRIERA DI MILANO Urban Barriera è un programma di sviluppo
urbano finalizzato a innescare un processo di
miglioramento complessivo dell’area di Barriera di
Milano, quartiere storico della zona Nord della
città di Torino:

immagine 3

immagine 3

Immagine Due

Immagine Due

Immagine Uno

home agliè
All tips for Barriera che... vive!

Barriera che...

Comitato Urban Barriera > Barriera che... vive! > Installazioni artistiche nel Parco Peccei

Pubblicato il 4 Agosto, 2011

Installazioni artistiche nel Parco Peccei

instalation art spina 4

"Promenade dell'Arte e della cultura industriale" è l'intervento promosso dal Politecnico di Torino e dall'Accademia Albertina di Belle Arti, che impreziosisce con installazioni artistiche il nuovo Parco di Spina 4, intitolato ad Aurelio Peccei. Il progetto nasce nel 2010 grazie a un innovativo processo di realizzazione sinergico tra i due atenei, attraverso un Concorso di idee aperto agli studenti degli Istituti di alta cultura e alle scuole di Architettura di tutta Italia, con l'obiettivo di valorizzare e arricchire i parchi urbani attraverso opere di arte pubblica.

I temi attorno a cui ruotano gli interventi artistici realizzati sono:

- nuove centralità urbane e connessione con il tessuto urbano esistente;

- nuove identità e appartenenza, attraverso i progetti partecipati;

- recupero della memoria industriale;

- indirizzo a ecosostenibilità, manutenibilità ed economicità.

Scopriamo assieme le opere che potete ammirare passeggiando nel parco.

 “CARDO E DECUMANO” di Sergio INGLESE, Accademia delle Belle Arti di Palermo
Tutor: Sergio Pausig, Mario Lo Conte

testo

L’opera evoca gli aspetti della cultura della città di Torino relativi alla origine romana come Augusta Taurinorum e alla grande tradizione industriale. La base quadrata ricorda la forma del castrum, l’antico accampamento e il “quadrilatero” di fondazione della città. La sua configurazione è ispirata ad una grande macchina, il movimento di apertura e chiusura dei bracci viene colto e fissato in un istante significativo. Le materie e le loro lavorazioni si propongono come frammenti della memoria viva della tradizione dell’industria metalmeccanica della città. La decorazione che affiora tra le lamiere rugginose è metafora dei colori della Sicilia e del Sud Italia, evocare storie passate e presenti di migranti.

 

METEORE” di Alberto GIANFREDA, Accademia delle Belle Arti di Brera (Milano)
Tutor: Guido Lodigiani
 testo

“L’entità che chiamiamo Torino ... si stringe intorno a un’idea di filosofia, di storia, di stile architettonico, una tradizione di maestranze e industrie e di antiche abilità, ... sulla sommatoria della memoria, di questi fili tessuti si confermano le città ...”
“Quei fili tessuti, quegli elementi conservati ... continuano a vivere una propria vita segreta, senza partecipare alla città intesa come organizzazione urbanistica, ma piuttosto a quella della terra e del terreno.”
Il progetto costruisce la memoria attraverso la frammentazione di segni, moduli e la ricostituzione dei frammenti. I gabbioni, in moduli ispirati al pentagono aureo, sono riempiti di detriti pietrosi e di materiali storici, di diversa origine.

 

INGRANAGGI D'ITALIA” di Federica ALÌ, Accademia delle Belle Arti di Brera (Milano)
Tutor: Renato Galbusera
  testo

Un ingranaggio che richiama alla mente la memoria industriale, con la molteplicità dei colori che rappresenta la grande varietà di popolazioni. I temi dell’arte ambientale e della memoria del lavoro, coerente ad un quartiere che comincia a svilupparsi all’epoca dell’Unita d’Italia, si coniugano con il recupero della tradizione del pavimentare a mosaico. Prosegue l’esperienza delle opere nella tecnica tradizionale del “trecandis”. L’elemento formale è la sagoma di un ingranaggio fuori scala, che vuole richiamare alla mente la macchina industriale, in cui la varietà cromatica esprime la dinamicità del movimento e allo stesso tempo raffigura la varietà etnica che concorre a formare il quartiere e il paese.

 

IDENTITÀ”di Benedetta DEL CARMEN BRIGIDI, Accademia delle Belle Arti di Urbino
Tutor: Rosario Genovese
testo

Sulla superficie è impressa un’impronta del corpo. Il corpo diviene il simbolo dell’aspetto che caratterizza fortemente la nostra specificità. Il corpo diviene il mediatore fra noi ed il mondo, è il mezzo con il quale interagiamo. Simbolo per paragone alla storia d’Italia, che in 150 anni si è modellata acquisendo la propria specifica identità. L’identità è riferita a come il singolo individuo sia il risultato di una continua crescita, nel suo evolversi acquisisce la sua unicità. Per il rispetto della natura e dell’ambiente l’opera non è immediatamente visibile, col tempo si integra, immergendosi e quasi nascondendosi nell’erba del parco.

 

 "MECHANICALGESTURE" di Daniela Nieli, Accademia delle Belle Arti di Catania

 testo

Una scultura praticabile, d’uso e di gioco, un simbolo del quartiere. L’opera nasce dall’idea di creare una forma che ricordi i meccanismi interni delle macchine industriali, memoria fantastica del lavoro industriale nell’area dagli inizi del ‘900 e luogo dove fermarsi. La forma, inoltre, rimanda al numero 6, come la Circoscrizione 6 in cui si trova il Parco. Sulla superficie delle figure sono inserite due frasi, una relativa all’identità di Barriera: “Cicatrici in Barriera ha lasciato il passato luoghi dismessi e identità perdute, ma l’alba di una nuova era rinascerà”; l’altra relativa al lavoro: “Dove c’è fatica, sacrificio e sudore ha vita un centro di organizzazione sociale: il lavoro”.

 

 “MENTRE LEI SOGNA” di Antonello GHEZZI e Chiara CAVALLERI, Accademia delle Belle Arti di Bologna
Tutor: Milli Romano
testo

Il frutteto è un’area su cui crescono alberi tipici delle diverse regioni d’Italia e dei diversi paesi del mondo. Piantare alberi che provengano da climi diversi, è una metafora di ciò che hanno dovuto fare i tanti immigrati, ed è anche un omaggio ai loro ricordi, ai racconti dei nonni, perché i nipoti respirino i profumi ed i colori di queste storie. Gli alberi ci ricordano che siamo vivi e che dobbiamo prenderci cura di noi stessi e della natura, perché essa dia origine a fiori e frutti magnifici. Il frutteto è posto in vasi provvisoriamente nel parco, la creazione delle storie degli alberi e la loro cura saranno oggetto di un progetto partecipato con le scuole del quartiere e ITER - Istituzione Torinese per una Educazione Responsabile, il prossimo autunno.

 

 “CASETTE” da un’idea dell’artista Alessandra BELLONI, Accademia delle Belle Arti di Brera (Milano)
Tutor: Renato Galbusera
 testo

“Le case, poste su palafitte alte e traballanti, stanno a significare la precarietà della vita di tutti e le situazioni, spesso scomode, che caratterizzano la quotidianità e accumunano le persone”. Le “casette” evocano gli elementi tipici delle abitazioni di provenienza delle differenti comunità che vivono in Barriera di Milano. Il Progetto Promenade dell’arte e della Cultura Industriale ha voluto che la composizione fosse il frutto della trasposizione fedele dei disegni delle bambine e dei bambini scelti mediante un concorso sul tema dell’integrazione che si è svolto nelle Scuole Elementari e Materne del quartiere alla fine dell’anno scolastico 2013-14.

 

ARTICOLO 1” di Paola BASSU, Gianluca CABIDDU, Valentina MOSSA, Giovani Fedele PALA e Greta ULERI, Accademia delle Belle Arti di Sassari
Tutor: Marcello Madau, Pierpaolo Luvoni
 testo

La torre piezometrica come mediazione fra cielo e terra, è l’Articolo 1 del racconto, preso in prestito dall’Articolo 1 della Costituzione Italiana. Comunica dall’alto a distanza. Si dà forma alla memoria del lavoro ancora condivisa nel quartiere e nella città che ha prodotto relazioni fra le diverse comunità. Si pone un contatto con l’area della precedente fabbrica, poi parco, tramite le sagome degli operai e i gesti del lavoro manuale. Nelle sagome in metallo i gesti del lavoro e della fatica diventano icona e memoria di un lavoro non più presente nella fabbrica post-fordista e robotizzata.

 

 “FACE” di Elisa LA LOGGIA, Accademia delle Belle Arti di Brera (Milano)
Tutor: Guido Lodigiani
 testo

L’opera riflette sui limiti e sui i confini dello spazio e del luogo, sulla parete del muro sono scolpiti volti che si rivolgono al passante, interpellandolo, coinvolgendolo. L’area circostante il Parco è abitata da circa venti comunità etniche differenti. L’attenzione è al tema del dialogo e della comunicazione, spunti per riflettere su se stessi e per migliorare i rapporti umani. Tre visi differenti, ma in relazione tra loro, rappresentano il tema dell’integrazione. Il muro è il luogo dove i contatti possono diventare contagiosi, dal quale osservare il mondo e cercare un dialogo, creare un percorso che rilasci la consapevolezza di appartenere alla stessa società.

 

LA LINEA DEL TEMPO” di Rosaria GALBATO, Accademia delle Belle Arti di Catania
Tutor: Rosario Genovese
 testo

La narrazione della memoria di fabbriche e prodotti in un percorso immaginifico. I canali idrici delle prime industrie sono i cavi che giungono al traliccio elettrico, diventano le rotaie, si trasformano in fili di ordito che rappresenta le industrie tessili. Da un rocchetto parte un filo in un ago che cuce, nascono impronte di piedi e mani che lavorano, arrivano agli ingranaggi di una catena di montaggio, da cui si separano un cuscinetto a sfera e una miccia di un cannone militare che spara caramelle, cioccolata e biscotti. Infine la pellicola cinematografica, per la nascita locale dell’industria, negli anni ’10 del ‘900. Opere in terracotta realizzate con gli studenti della Scuola Secondaria Noberto Bobbio di via Santhià 76 e l’insegnante Anna Kratter nell’anno scolastico 2013-14.

Documenti

Mappa della promenade dell'arte (9.4 MB)
Mappa della promenade dell'arte

Stampa