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1 aprile 2009

Biennale Democrazia

Mezzogiorno a teatro oggi per la presentazione del programma di Biennale Democrazia che dal 22 al 26 aprile coinvolgerà i torinesi, soprattutto i più giovani in una riflessione collettiva al di fuori dei noiosi schemi accademici dei convegni tradizionali e in una cornice di serietà che la parentesi di un festival sminuirebbe.

Ad aprire la manifestazione, sarà il Capo dello Stato. Giorgio Napolitano terrà infatti una lectio magistralis al Regio alle 18 del 22 aprile.

In un Carignano vibratamente attento si sono alternati al microfono la presidente della Regione Mercedes Bresso e il responsabile della Provincia Antonio Saitta. All’assessore alla cultura Fiorenzo Alfieri è toccato l’onore di spiegare la ratio dell’iniziativa, “cucinata all’interno dell’Amministrazione comunale” e fatta propria dalla Regione e da tanti sponsor, banche comprese, nata sulle orme dello straordinario successo delle lezioni Bobbio, sui temi dell’etica e della politica, organizzate nell’autunno del 2004 a pochi mesi dalla scomparsa dell’insigne filosofo torinese: “E’ una prima edizione panoramica, a molte facce, anche se il destino vuole che uno degli esperimenti di democrazia partecipata verterà sul testamento biologico, all’attenzione del Parlamento in queste settimane – ha sottolineato Alfieri – Non escludo che la prossima volta, nel 2011, in coincidenza con il centocinquantesimo dell’Unità d’Italia, la Biennale sia tematica”. Dal canto suo Mercedes Bresso ha svelato la notizia di un incontro al Quirinale con il presidente della Repubblica, lusingato, emozionato e titubante per l’incarico assegnatogli di spiegare a Torino l’essenza della democrazia, proprio a ridosso della festa della liberazione.

Un fascicolo di 24 pagine dettaglia il calendario delle cinque giornate che in gran parte si consumeranno nelle aree centrali: “E’ un programma che ha del mostruoso, intorno a esso si sono coagulate impensabili energie. Starà in piedi? – ha scherzato il professor Gustavo Zagrebelsky, apprezzato costituzionalista e presidente di Biennale Democrazia: “La manifestazione si propone di diffondere pratiche democratiche. Più di ogni altra forma di governo, la democrazia è sempre imperfetta rispetto ai suoi ideali ed è esposta all’involuzione oligarchica, al rovesciamento demagogico delle parti e alla copertura di altre -crazie”.

Si parlerà di obiezione di coscienza e di unioni di fatto, della democrazia della Destra e di democrazia della Sinistra, incontri con il sociologo Alain Touraine e il banchiere Corrado Passera, ad Intesa San Paolo e ci saranno esperimenti di coinvolgimento più leggero, ma non meno importante, con i bambini in Sala rossa a ragionare su come amministrare la città avendo a disposizione non monete sonanti ma un gruzzolo di euro di cioccolato a recitare la parte delle “tasse”: un tesoro di dolciumi che bisognerà essere disposti a rinunciare in maniera cospicua per finanziare la macchina pubblica. Un sacrificio che ai ragazzini sarà più utile di una lezione di diritto costituzionale. La politica in tutte le sue forme sarà insomma al centro delle iniziative: “Anche quando i diritti sono diffusi, la democrazia vive in condizioni problematiche di insicurezza che la configurano – ha sottolineato Zagrebelsky - non come un compito svolto una volta per tutte, ma sempre da svolgere e riconsiderare.

La Biennale mira, nella misura del possibile, a colmare un vuoto che deriva da una percezione infondata dei caratteri della democrazia stessa, come forma di governo di cui tutti i popoli sarebbero capaci spontaneamente, cioè in ottemperanza a impulsi naturali.

Di fronte alle sfide e alle crisi, si risponde spesso con la richiesta di “più democrazia”, e non anche di “migliore democrazia”, cioè di una partecipazione ai problemi comuni più larga, più consapevole, più informata e responsabile, soprattutto nel momento in cui la comunità nazionale si trova ad affrontare le sfide portate, in misura crescente, dal multiculturalismo e dalla forza della tecnologia, cioè dalla convivenza di esseri umani appartenenti a tradizioni culturali diverse e dalla sfida che lo sviluppo della tecnica, come dimensione totalizzante delle società sviluppate del nostro tempo, muove alla stessa natura politica della umana convivenza”.

La Biennale si articola in aree tematiche: le forme, le risorse, le sfide e la democrazia multiculturale. A caratterizzarle tutte è lettera maiuscola di democrazia “D”. Discorsi della Biennale è così il nome con cui vengono proposte le lezioni affidate a intellettuali, mentre le interviste con esperti si chiamano D’Autore.

Sono discussioni a più voci su argomenti generali; i Dialoghi propongono il confronto aperto fra due posizioni; la “categoria” Dixit offre letture e commenti di testi classici sulla democrazia, letti da giovani attori e commentati da autori e relatori. Vi sono poi spazi che danno ai cittadini l’occasione di esporre pubblicamente le proprie idee, denominati Dare voce. Infine, oltre alla sezione Dei ragazzi, collettore dei momenti pensati per i giovani, c’è lo spazio dedicato allo spettacolo e all’intrattenimento che è stato chiamato Da Vedere.

Completa l’evento, oltre al programma dedicato al mondo giovanile, una serie di approfondimenti su questioni, come il ventennale della caduta del muro di Berlino, il rapporto fra democrazia e tecnologia, l’approfondimento di temi come “architettura e spazio democratico” o “media e informazione” e riflessioni sull’India, la più grande democrazia del mondo.

Gli argomenti esplorati sono di grande attualità: la fiducia come risorsa sociale ed economica, le sfide politiche, culturali ed economiche, il rapporto tra democrazia e verità, nonché emozioni, passioni, ragioni che fondano la nostra fiducia nella democrazia.
Sul fronte della partecipazione il percorso è già stato avviato nei mesi scorsi con iniziative propedeutiche sfociate nella progettazione di un’esperienza deliberativa in tandem con Firenze sul tema del testamento biologico che si concretizza con una intera giornata di dibattito pubblico ad iscrizioni in programma al Sermig sabato 25 aprile.

Uno spazio è inoltre dedicato a la “Fabbrica della Satira”, alcuni comici celebri come Luciana Littizzetto, autori e interpreti del panorama nazionale si confronteranno con il pubblico sulle tecniche di creazione del momento satirico.

Tutte le informazioni sul sito della Biennale Democrazia

[fonte: TorinoClick]

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Biennale Democrazia

immagine 2 Gustavo Zagrebelsky

immagine 3 Fiorenzo Alfieri, Assessore alla Cultura e al 150° dell'Unitą d'Italia

immagine 4 L'Assessore regionale Gianni Oliva e il sovrintendente del Teatro Regio, Walter Vergnano

immagine 5 Evelina Christillin Presidente del Teatro Stabile e l'Assessore della Citta di Torino, Marta Levi

immagine 6 L'affollata platea del Teatro Carignano

immagine 7 Il tavolo dei relatori

immagine 8 Il Teatro Carignano

immagine 9 Biennale Democrazia


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