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C’è cinema sotto la tettoia
di Roberto Pavanello (La Stampa 16/7/2003)

Iniziamo sfatando un luogo comune: i documentari, se ben realizzati, non sono noiosi, anzi. Un esempio ce lo stanno mirabilmente dando a Porta Palazzo due giovani associazioni torinesi, «DocuMè» e «KinoEtika», che hanno organizzato «Documè», la prima rassegna del documentario etico e sociale (www.docume.org). L’angolo di piazza della Repubblica, sotto la Tettoia dei contadini, si è trasformato in un cinema all’aperto dove il documentario la fa da padrone e dove ieri c’è stata la prima serata con la proiezione di «Latina Littoria: una città» di Gianfranco Pannone, uno dei migliori docu degli ultimi anni. «E’ una manifestazione gratuita e senza scopi di lucro» spiega Nicolò Bruna creatore di «KinoEtika» con Marcello Varaldi e programmatore della rassegna. Diciassette documentari, due per sera, dalle 21,30, per nove appuntamenti fino al 31 luglio con almeno un lavoro italiano ogni sera, in alcuni casi affiancato da uno straniero, sottotitolato in inglese o francese.
«Documè - spiega l’ideatore Giuliano Girelli - vuole presentare un linguaggio alternativo e rendere visibili i documentari, di solito fenomeno di nicchia. Questo è solo il primo appuntamento che porterà a un circuito in tutta Italia nel quale distribuire questo genere di lavori. L’attenzione è già tanta e sono stati in molti a darci una mano». «Abbiamo un centinaio di sedie fornite dal Comune - aggiunge Bruna - ma se avremo 40, 50 spettatori per sera potremo già dirci soddisfatti». Ecco il programma: questa sera «Scarcerarci Football Club» che racconta le gesta calcistiche di un gruppo di detenuti di Cecina, seguito dallo spagnolo «En Costrucion» dove il Barrio Chino, quartiere di Barcellona, diventa lo scenario ideale per mostrare il ritratto di un contesto sociale in trasformazione; giovedì 17 «Negri de Roma», storia di un gruppo di rapper di origine africana che da molti anni vivono a Roma, e «Chiusura» ambientato a nell’inverno dei sobborghi padovani, con una parrucchiera come protagonista; martedì 22 «Pomodori», viaggio tragicomico lungo l’Italia, seguendo le fasi della lavorazione del pomodoro e, a seguire, «Prove di stato» con i tentativi del sindaco di Ercolano di portare la legalità in una città dove lo Stato è assente; mercoledì 23 il romeno «Asta e (così è la vita)» si interroga sulla situazione in una città della Romania dieci anni dopo la caduta del regime comunista, mentre «Tontine femminili a Dakar» racconta la creazione di un'associazione di credito al femminile in Senegal; giovedì 24 «Tv Slum» progetto italiano che ha affidato una videocamera a otto ragazzi kenioti per realizzare un insolito reportage nella periferia di Nairobi, a seguire l’algerino «Une femme taxi à Sidi Bel-Abbè» sull’unica taxista donna in una città dell’Algeria; martedì 29 «Senegal Surplace» che racconta il tour del Senegal, gara ciclistica che si inoltra per 1250 km nel cuore del paese, mentre «Scusi dov’è il nord-est?» presenta cinque personaggi che hanno costruito la loro fortuna nell’industria alimentare; mercoledì 30 «Ritratto di Altinè nella stagione secca» racconta della fatica di una donna del Sahel che ogni giorno impiega tre ore per raggiungere il pozzo, poi raccoglie la legna, prepara il cibo per l’intera famiglia e e accudisce i bambini, mentre è dedicato allo stermino degli zingari nei lager nazisti «Romani Rat» del torinese Maurizio Orlandi; si chiude giovedì 31 con le speranze delle giovani donne ucraine che lasciano il loro paese per cercare fortuna in occidente nel film «Chi non rischia non beve champagne» che sarà affiancato da un documentario ancora da decidere. Sotto la Tettoia è possibile anche visitare la mostra fotografica di Alessandra Tinozzi, Marco Borghetti e Roberto Gaia, accanto all’anteprima dei testi e delle fotografie tratte dal documentario di prossima realizzazione «Porta Palazzo. Quattro canti del Mercato».

Il mercato di Porta Palazzo Le Porte Palatine, resti dell'epoca romana Il sottopasso di c.so Regina Margherita Piazza della Repubblica © Giovanni Fontana