Progetto Riflessi

La Città di Torino, attraverso le azioni del Servizio Passepartout nell’ambito del Progetto Prisma – per le Relazioni di Aiuto, promuove e sostiene progetti rivolti alle persone disabili che desiderano impegnarsi in percorsi volti alla riconoscimento delle potenzialità del proprio corpo e della bellezza che ogni persona esprime attraverso le diverse e infinite specificità.

In un periodo storico come quello attuale, dove il body shaming corre sui social prendendo di mira soprattutto le persone con disabilità, l’impegno della Città è quello di rispondere a queste subdole forme di odio e discriminazione tramite azioni che restituiscano – a tutte e a tutti – il diritto alla bellezza come più alta forma di benessere con sé stessi/e e con il proprio corpo.

Il progetto Riflessi – percorsi di benessere è realizzato dal Comune di Torino in collaborazione con Associazione Mana e offre percorsi individualizzati o in piccoli gruppi su richiesta del/della singolo/a cittadino/a o di chi lo affianca nel percorso di vita.

Gli incontri si rivolgono a persone disabili in situazione di fragilità (vittime di violenza, senza fissa dimora, in momenti di particolare sofferenza emotiva…) e mirano ad accompagnarle/i in un percorso che è prima incontro con se stessi/e e poi gli/le altri/e attraverso la cura della pelle, il trucco, la manicure, l’acconciatura, il confronto con le operatrici e con gli/le altri/e partecipanti.

Tra gli obiettivi, anche quello di rendere il percorso propedeutico a quello del Servizio Antiviolenza Disabili – Il Fior di Loto: scegliere, infatti, abitua ad essere consapevoli di cosa piace e insegna a dire (anche) di no.

L’idea è quella di lavorare sul benessere interiore e su quello esteriore che sono l’uno il riflesso dell’altro come in un gioco di specchi. La finalità non è quella di terminare il percorso avendo acquisito abilità e nozioni da make-up artist ma, piuttosto, la capacità di dare a sè stessi/e cura e attenzione. Per fugare qualsiasi dubbio: siamo lontani dall’atteggiamento abilista che vede la persona con disabilità necessariamente sofferente, scontenta del proprio corpo e, quindi, trascurata; al contrario, il nostro approccio si ispira al paradigma HAES e lo trasla sulla disabilità.

Per informazioni: progettoprismatorino@gmail.com