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2004 - Accessibilità fisica e sensoriale, intervista ad Aldo Grassini

1. Dall'osservatorio di sua competenza, quali sono gli elementi di maggiore criticità relativamente alla relazione tra il museo e i diversamente abili?

Il nostro osservatorio di competenza, il Museo Tattile Statale Omero, è sicuramente un osservatorio privilegiato perché nato e sviluppatosi con lo scopo preciso di garantire ai minorati della vista e in generale a tutti i disabili la piena fruizione del museo stesso. Questa struttura è dedicata principalmente alle arti plastiche, ma consente ai ciechi, così come a tutto il suo pubblico, di esplorare tattilmente, senza divieti né barriere, gli oggetti esposti. Sviluppato su quattro piani, il museo può essere visitato senza ostacoli anche dai disabili motori, grazie ad un monta scale e ad un ingresso dotato di scivolo. Per questo motivo possiamo tranquillamente dire che il nostro museo è "aperto a tutti, senza barriere". Tutte le sculture e tutti i pannelli sono dotati di didascalie in Braille, inoltre il percorso è dotato di una guida elettronica, il walk assistant che consente al visitatore cieco di poter esplorare il museo autonomamente, ricevendo le informazioni attraverso segnali audio. Lo scorso 2 dicembre, alla presenza del Sottosegretario ai beni e alle attività culturali On.le Nicola Bono, il museo ha riaperto al pubblico con un allestimento completamente rinnovato. Tra i criteri adottati nel progetto di riqualificazione quello di rendere la collezione compatibile anche con le esigenze degli ipovedenti. Per questo motivo le sale sono dotate di basi e pannelli colorati e di un impianto di illuminazione rispondente alle esigenze della minorazione visiva.

2. Quali le priorità per un'azione realizzabile e incisiva?

E' estremamente importante che quanto prima il Ministero diffonda delle linee guida nazionali per l'accessibilità dei beni culturali per i non vedenti. Senza una direttiva del Ministero sarà difficile scardinare un atteggiamento di chiusura verso l'esplorazione tattile che in gran parte è fondato più sul pregiudizio che su un'effettiva necessità di salvaguardia del patrimonio artistico. Questa direttiva dovrebbe avere lo scopo di ridurre i divieti di toccare solo ai casi effettivamente necessari. Esiste una prassi, una cultura consolidata che ritiene l'uso del tatto pericoloso e disdicevole in ogni caso. In realtà esiste una differenziazione: ci sono opere che non possono essere toccate in nessun caso, altre che non subirebbero alcun danno dall'esplorazione tattile, altre ancora che non sarebbero danneggiate qualora toccate dai pochi visitatori non vedenti che frequentano i musei e le mostre, altre che potrebbero essere toccate con l'ausilio di guanti. Alla luce di questo, appare pregiudiziale il divieto assoluto di toccare.

3. Quali sono le caratteristiche vincenti e i punti di forza che contraddistinguono le buone pratiche che si possono realizzare?

Una buona pratica è quella di proporre un museo aperto a tutti 365 giorni all'anno e non solo in concomitanza di occasioni particolari. La fruizione senza barriere di un museo non può essere un fatto eccezionale, è un diritto universale. Inoltre, a mio parere, molti spazi culturali, in particolare i musei, continuano ad avere con gli utenti un rapporto eccessivamente formale. Per rendere questi spazi dei luoghi di frequentazione abituale, in particolare per i diversamente abili, occorre un atteggiamento di accoglienza più autentico e soprattutto occasioni di incontro per tutte le tipologie di visitatori: dai bambini agli studenti, alle famiglie. Oggi nei musei si vedono solitamente due tipologie di visitatori: i gruppi di turisti, più interessati a vedere velocemente che ad apprendere, e gli studiosi, interessati all'arte per motivi professionali.

4. Quale a suo giudizio, l'effetto che iniziative ed eventi realizzati in occasione dell'Anno Europeo del Disabile, hanno prodotto sull'accessibilità dei nostri musei?

Alcune iniziative hanno di fatto aperto la strada per nuove possibilità, altre, forse la maggior parte, sono nate e finite senza lasciare una prospettiva nel tempo. Rimane della gente verso il tema dell'accessibilità.

5. Quali strumenti di aggiornamento, pubblicazioni, siti internet e materiale può consigliare per approfondire la conoscenza del tema?

Tra i siti da segnalare ricordo il sito del nostro museo, www.museoomero.it, tra breve dotato di un software per la navigazione vocale tramite telefono, il sito del museo Anteros dell'Istituto Ciechi Cavazza di Bologna, il sito del V.A.M.I., volontari associati per i musei italiani e infine, per un panoramica nazionale, vorrei ricordare anche il sito del Centro servizi educativi del Ministero.

Aldo Grassini, Comitato di Direzione - Museo Tattile Statale Omero, Ancona

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