Il 2019 è stato un anno d’intenso lavoro all’interno degli Istituti. In particolare, presso la Casa Circondariale, l’introduzione dello strumento Zeromail e l’utilizzo della lettera classica non ha portato ad una riduzione dei colloqui visivi riservati. Nel 2019 i colloqui con le persone ristrette all’interno della Casa Circondariale Lorusso e Cutugno sono stati in totale 477 suddivisi come da tabella. Si sono intensificati i colloqui di gruppo all’interno delle classi dedicate all’alfabetizzazione e debole alfabetizzazione degli adulti migranti presenti nell’Istituto, al fine di illustrare ad un maggior numero di persone i diritti e la possibilità di “regolarizzazione” sul territorio. Nel 2019 sono stati realizzati 5 incontri nei diversi padiglioni.

Un punto di attenzione focale per l’ufficio Garante sono le persone straniere detenute. Nel corso degli anni si sono riscontrate problematiche rilevanti tipiche di questa fascia di popolazione, tra le quali possiamo elencare: l’assenza di mediatori culturali, la mancanza di adeguata difesa e informazione relativamente al diritto in materia di immigrazione, difficoltà nel rinnovo del titolo di soggiorno, mancanza di abitazione e scarsi legami sul territorio.

Nel 2019 l’Ufficio della Garante è stato inserito tra i servizi ed uffici del Comune di Torino che dispongono del servizio di mediazione culturale per facilitare l’espletamento dei compiti istituzionali di competenza. Il monte ore a disposizione ha permesso alla Garante ed a sue/suoi collaboratrici/collaboratori di essere affiancate/i da un mediatore/mediatrice professionale in lingua di origine del detenuto. La collaborazione si è avviata con la cooperativa Atypica cui è affidato il servizio di mediazione.

Inoltre, anche per l’anno 2019 si è rinnovato il protocollo d’intesa con l’International University College (IUC) e la Casa Circondariale Lorusso e Cutugno, promosso dal nostro Ufficio, rivolto alle persone detenute straniere potenziali richiedenti asilo. I richiedenti asilo, nell’ambito del protocollo, sono accompagnati da un team composto da avvocati esperti di diritto dell’immigrazione e da studenti universitari per la stesura della memoria, elaborato indispensabile al richiedente. Nel 2019 stati presi in carico quattro casi: due persone di origine nigeriana, una di origine somala e una di origine maliana.

Relativamente alle richieste di permesso di soggiorno lo scorso anno presso la Casa Circondariale sono state inviate alla questura n. 30 richieste di rinnovo di permesso di soggiorno. Il rinnovo del permesso di soggiorno è possibile grazie ad una circolare del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria affinché venga fornito alle persone che ne fanno richiesta l’apposito kit di modulistica rilasciato dalle Poste. Non sempre il numero dei kit è sufficiente e la loro reperibilità non è semplice, anche perché un solo ufficio postale è autorizzato a fornire i kit. Il nostro Ufficio è spesso intervenuto anche nel sostegno alla compilazione dei vari moduli di richiesta del kit che vengono poi spediti tramite gli appositi uffici. Di fatto, anche quando la procedura è evasa, accade spesso che non venga accolta; quando invece viene accolta è frequente che la persona detenuta non venga tradotta in questura.