Ricordati a Porta Nuova i deportati nei lager nazisti

Una corona d’alloro deposta ai piedi della lapide che ricorda i deportati nei lager nazisti, gli interventi delle autorità. La consueta cerimonia al binario 17 (ma una volta era il binario 5) della stazione ferroviaria di Porta Nuova, organizzata in occasione del Giorno della Memoria dall’associazione Nessun uomo è un’isola, si è tenuta regolarmente anche quest’anno, pur nel rispetto di tutte le limitazioni imposte dalla normativa antipandemia. Necessariamente limitata nelle presenze, non hanno potuto partecipare gli studenti delle scuole superiori, e nello svolgimento: nessuna fiaccolata verso l’ex carcere “le Nuove” e nessuna visita guidata alle celle dove partigiani e prigionieri politici venivano rinchiusi per essere interrogati e torturati prima di essere deportati o giustiziati. Il presidente Felice Tagliente non ha voluto rinunciare a questo momento di ricordo e preghiera a cui hanno partecipato il vicepresidente vicario del Consiglio comunale Enzo Lavolta, l’assessore regionale Andrea Tronzano, il rabbino capo di Torino Rav Ariel di Porto, il presidente della Comunità ebraica Dario Disegni. Nel suo intervento, Lavolta ha dichiarato che “Serve testimonianza tutti i giorni dell’anno per ribadire con forza la necessità di tenere alta la guardia contro il rischio che il male che si è annidato nella pagina più drammatica della storia recente dell’umanità possa essere alimentato. Il male della sopraffazione dell’uomo sull’uomo è facile da replicare – ha continuato il vicepresidente del Consiglio – più che mai in questo periodo di pandemia dove siamo tutti più fragili e i giovani sono facili preda di notizie false, xenofobe, razziste attraverso strumenti drammaticamente incontrollabili. Abbiamo il dovere di ricordare – ha concluso Lavolta – di commemorare, di ribadire, che quel male è vivo e va contrastato con forza”.

Marcello Longhin