Mauro Esposito e Pino Masciari ascoltati in Commissione Legalità

Cosa può fare la Città per tutelare le vittime delle organizzazioni mafiose? Un tema annoso e complesso affrontato oggi pomeriggio dalla Commissione Legalità del Consiglio comunale che ha ascoltato le testimonianze di due casi illuminanti: Mauro Esposito e Pino Masciari.

Mauro Esposito, la cui storia è conosciuta da molti tanto da confluire in un libro recente – «Le mie due guerre» – dove racconta la sua testimonianza di giustizia in una vicenda dove la parola fine sembra molto lontana dall’essere scritta. Esposito è ingegnere e architetto. Nel 2011 venne colpito da un tentativo di estorsione da parte di una cosca calabrese per i lavori di un cantiere a Rivoli e a distanza di oltre dieci anni continua ad essere in forte difficoltà per strascichi legali e finanziari gravosissimi e un processo di secondo grado non concluso.

La vicenda dell’imprenditore edile calabrese Pino Masciari (cittadino onorario della Città di Torino) risale a oltre trent’anni fa quando denunciò la ‘Ndrangheta e le collusioni con il mondo della politica: “Ho denunciato e fatto condannare i responsabili dell’estorsione, ma la mia azienda è fallita. Sono trent’anni che non lavoro; sono un esiliato, una sorta di deportato. Le istituzioni devono essere più presenti, anzi presenti ogni giorno. Oggi invece lo Stato è assente”.   

Il presidente della Commissione Luca Pidello (Pd) ha espresso la vicinanza del Consiglio comunale a Esposito e Masciari e a tutte le vittime delle estorsioni mafiose. La vicesindaca Michela Favaro ha ricordato come l’amministrazione comunale non abbia competenze giudiziarie e legislative ma un ruolo politico nella lotta per la legalità può e deve esercitarlo. Un tema ripreso anche da Davide Mattiello, già parlamentare e membro della Commissione parlamentare antimafia. Torino potrebbe investire negli strumenti di prevenzione, ha argomentato, e poi accompagnare queste persone vittime della mafie che si debbono far carico di gestire contenziosi con pezzi dello Stato: il Comune potrebbe diventare una sorta di responsabile del procedimento.

Ai lavori della Commissione sono intervenuti i consiglieri: Conticelli, Catizone, Liardo, Garione, Crema e Diena.

(Roberto Tartara)