Mala movida, una “stretta” sull’alcol da asporto

È arrivata in Commissione consiliare la discussione sui provvedimenti per contenere la “mala movida” a Torino, a tutela della salute pubblica e della vivibilità cittadina.

Il 17 maggio 2018, nella seduta delle Commissioni Terza e Prima, presieduta da Andrea Russi, è stata infatti affrontata per la prima volta la deliberazione consiliare proposta dall’assessore al Commercio Alberto Sacco, di concerto con l’assessore alle Politiche per la sicurezza Roberto Finardi, sulle modifiche al Regolamento di Polizia Urbana (n°. 221) per la tutela della quiete pubblica e privata.

In particolare, il documento propone l’inserimento di un nuovo articolo nel Regolamento: il 44 ter, sulla “Tutela del riposo, della salute e della vivibilità urbana in determinate aree cittadine interessate da afflusso particolarmente rilevante di persone”, ovvero coinvolte nel fenomeno della cosiddetta “movida”. Aree che dovranno essere individuate con deliberazione della Giunta comunale, previa informazione alla competente Commissione consiliare, anche su segnalazione delle Circoscrizioni interessate o degli Organi di Polizia.

È un provvedimento di carattere strutturale – ha spiegato l’assessore Sacco – che vuole portare a sistema quanto proposto lo scorso anno con un’ordinanza contingibile e urgente, che – ha affermato – ha portato buoni risultati, in particolare nel quartiere di San Salvario, con un’accertata riduzione del rumore prodotto dal “popolo della notte”.

Si prevede di sospendere l’attività di vendita da asporto di bevande alcoliche e superalcoliche dalle 21 alle 6 del mattino (compresa la vendita tramite distributori automatici), mentre il servizio di consegna a domicilio di bevande alcoliche “abbinate ad alimenti cotti” in “quantità non eccedente il rapporto di uno a uno (un alimento/una bevanda alcolica)” dovrebbe potere continuare fino alle ore 23.

Perplessità sono state espresse da consigliere e consiglieri di opposizione, che, oltre a criticare i divieti di consegna di alcolici presso la propria abitazione, temono che le norme possano essere eluse e che comunque non riguarderebbero chi si porta bevande alcoliche da casa, per poi consumarle all’aperto, in spazi pubblici.

La discussione sulla delibera – ancora passibile di modifiche ed emendamenti – verrà aggiornata in una prossima seduta di Commissione consiliare.

Massimiliano Quirico