L’Università è verde: sostenibilità ambientale in Ateneo

da sinistra: Dansero, Dalla Chiara, Fracastoro, Poggio, Tartaglino, Mensio, Carretto

A Palazzo Civico i responsabili del Green Team del Politecnico di Torino e dell’Unito Green Office dell’Università degli Studi di Torino, sono stati auditi in mattinata durante una riunione congiunta della Commissione urbanistica e della Commissione ambiente. I due gruppi di lavoro, formati da docenti, personale amministrativo, ricercatori e studenti, si occupano di sviluppare politiche mirate alla sostenibilità all’interno degli Atenei torinesi, e di affrontare al meglio le sfide ambientali.

Varie e complesse le tematiche affrontate: dai consumi energetici (minori consumi e acquisti di energia da fonti rinnovabili) alla mobilità, dal cibo all’integrazione sul territorio, dalla gestione dei rifiuti agli acquisti pubblici di beni prodotti col minor impatto ambientale.

I temi sono stati affrontati dal punto di vista della sostenibilità ambientale, ma anche con un occhio alla sostenibilità economica e sociale, alle pari opportunità e alla cittadinanza attiva. Ciò ha permesso agli Atenei torinesi di migliorare negli ultimi anni la propria posizione nella graduatoria mondiale degli Atenei in tema di ecologia.

L’Audizione culmina, dopo la fase dell’illustrazione delle iniziative e le domande dei Consiglieri, nell’espressione della comune volontà di creare maggiori sinergie tra Ente Locale, Università e Politecnico, per incrementare lo studio e l’adozione delle buone pratiche messe in atto dagli Atenei. “L’Amministrazione ha molto da imparare in tema sostenibilità” ha sottolineato a questo proposito Damiano Carretto (Commissione Urbanistica), che ha presieduto l’audizione con Federico Mensio (Commissione ambiente).

Il Rettorato dell’Università torinese in via Po

Il professor Baricco ha ricordato che l’Università degli studi di Torino, di cui è vicerettore, ha 70000 studenti e 120 sedi sparse in tutti i quartieri della città e nella prima cintura (con 800.000 mq di superfici calpestabili), a cui bisogna aggiungere i 30000 studenti del Politecnico e le sue sedi. Una realtà, ha spiegato il professor Dansero (anch’egli dell’Università), che deve essere considerata uno dei principali attori territoriali, per l’impatto sul tessuto urbano e ambientale.
Per l’Università degli Studi era presente anche l’ingegner Tartaglino, mentre il Politecnico è stato rappresentato dagli ingegneri e professori, Fracastoro, Dalla Chiara e Poggio.

 

Alice Amari  (Università degli Studi di Torino)