La politica senza donne è una politica dimezzata

La politica senza donne è una politica dimezzata. Partendo da questo presupposto, la consigliera Elena Apollonio (Lista Civica per Torino) ha presentato una proposta di ordine del giorno nella seduta del 14 luglio 2022 della Commissione Diritti e Pari opportunità e della Conferenza dei Capigruppo, presieduta da Silvia Damilano (Torino Bellissima).

L’obiettivo – ha spiegato la proponente – è colmare il deficit di rappresentanza femminile nel Consiglio regionale del Piemonte, chiedendo l’applicazione della Legge 20 del 2016 prevede che, a prescindere dal sistema di voto, le liste dei partiti abbiano una presenza non superiore al 60% del totale di persone dello stesso sesso e che le liste debbano consentire l’espressione di almeno due preferenze, di cui una riservata a un candidato di sesso diverso, pena l’annullamento delle preferenze successive alla prima.

L’attuale Consiglio regionale piemontese soltanto 8 consigliere su 51 componenti (16% del totale).

Non si vuole proteggere una categoria, ma arrivare a una piena eguaglianza, per una democrazia paritaria, più ricca ed efficace – ha dichiarato l’assessore al Welfare Jacopo Rosatelli.

È un modo per diversificare lo sguardo politico e offrire nuove opportunità alle donne – ha affermato la consigliera Amalia Santiangeli (PD) nel dibattito in Commissione.

Un meccanismo del genere funziona, come dimostra l’attuale composizione del Consiglio Comunale di Torino, eletto con la doppia preferenza di genere – ha spiegato Lorenza Patriarca (PD).

È giusto applicare dei correttivi se la politica non interviene – ha detto Andrea Russi (M5S) – ma da anni il Movimento 5 Stelle candida più donne rispetto agli uomini e gli altri partiti dovrebbero seguire lo stesso esempio.

Purtroppo servono ancora correttivi perché la nostra società è impregnata da un sistema patriarcale – ha affermato Alice Ravinale (Sinistra Ecologista).

L’atto è stato condiviso anche da Ludovica Cioria (PD): è un modo per garantire pari opportunità e colmare condizioni di svantaggio iniziali.

L’ordine del giorno è stato sottoscritto anche da Silvio Viale (Lista Civica per Torino), anche se non è detto – ha precisato – che la doppia preferenza di genere porti maggiore consapevolezza nell’elettorato.

La Regione Piemonte sta già lavorando in questo senso – ha dichiarato Paola Ambrogio (Fratelli d’Italia) – e il dialogo è aperto, ma i Capigruppo di maggioranza in Regione si sono già detti favorevoli alla doppia preferenza di genere.

Occorre garantire le stesse condizioni di partenza a uomini e donne – ha affermato Ivana Garione (Moderati).

Il documento è stato liberato per l’aula e verrà esaminato dal Consiglio Comunale in una delle prossime sedute.

Massimiliano Quirico