Inquinamento dell’aria, la Consulta Ambiente chiede misure drastiche

Un'immagina satellitare che mostra la concentrazione di polveri sottili in Valpadana

Mentre al secondo piano di Palazzo Civico veniva presentata una petizione al Consiglio comunale contro le nuove norme per accesso e sosta nella Zona a Traffico Limitato (ZTL), al quarto piano le commissioni Ambiente e Viabilità, con Federico Mensio e Damiano Carretto alla presidenza, hanno incontrato la Consulta comunale per l’Ambiente e il Verde.

Il portavoce della Consulta ha ricordato la criticità della qualità dell’aria a Torino e nell’area metropolitana. Tra le cause indicate, l’obsolescenza di molti impianti di riscaldamento – spesso utilizzati anche in presenza di temperature miti, come avviene in questi giorni – e una ZTL estremamente ridotta nelle dimensioni, un traffico automobilistico intenso con forte presenza di veicoli vecchi – specie quelli commerciali – e quindi molto inquinanti e, infine, le emissioni del termovalorizzatore del Gerbido. A proposito di quest’ultimo, la richiesta della consulta è di operare per la riduzione dei volumi trattati nell’impianto alla periferia sud della città, e conseguentemente delle emissioni in atmosfera. I

l Comitato Torino Respira, parte della Consulta, ha insistito sul fatto che a Torino l’85% delle polveri sottili sono derivate dal traffico automobilistico, chiedendo in merito azioni più coraggiose come quelle intraprese da altre città e invitando a promuovere una narrazione efficace sul tema dell’inquinamento dell’aria, partendo anche dalle sue conseguenze devastanti per la salute, tanto che secondo fonti APAT, nelle tredici principali città italiane si registrano ogni anno 8000 decessi imputabili alle polveri PM10.

Un momento dell’incontro con la Consulta Ambiente e Verde

Si tratterebbe in sostanza, tema riecheggiato anche in altri interventi (hanno preso la parola, oltre ai presidenti di commissione, anche i consiglieri Amore, Sicari e Ferrero, oltre all’assessore Unia)  di intraprendere un percorso più drastico per scoraggiare l’uso dell’auto privata, non limitandosi solo al tema dello “smog” ma del destino di questo pianeta, alla luce della minaccia costituita per la nostra e soprattutto per le future generazioni dal cambiamento climatico. Le politiche ambientali non portano consensi immediati, ma bisogna lavorare in modo strutturale, coordinando i provvedimenti su scala anche interregionale (si pensi all’area padana) e in una prospettiva di lunga periodo. In questo senso, ha sottolineato il presidente della commissione Ambiente di Palazzo Civico, Federico Mensio, appare un segnale negativo il taglio del 22% sui fondi per il trasporto pubblico locale operato dalla Regione Piemonte negli ultimi otto anni. Perché un sistema di trasporti collettivi efficace è una condizione indispensabile per ridurre l’uso dell’auto privata.

Claudio Raffaelli