“Il Governo non abbandoni Ilaria Salis”

Il Governo non abbandoni Ilaria Salis”. È quanto chiede una proposta di ordine del giorno (prima firmataria: Sara Diena – Sinistra Ecologista), illustrata nella seduta del 14 marzo 2024 della Commissione Diritti e pari opportunità, in seduta congiunta con la Conferenza dei Capigruppo, presieduta da Elena Apollonio (Alleanza dei Democratici – DemoS).

È un atto di solidarietà – ha spiegato la proponente – nei confronti di Ilaria Salis, giovane insegnante, attivista anti-fascista, rinchiusa in un carcere ungherese di massima sicurezza da più di un anno, che il 29 gennaio scorso è stata portata al processo ammanettata mani e piedi. Un fatto grave – ha spiegato – che è stato solo la punta dell’iceberg del trattamento a lei riservato.

Il documento, oltre a sollecitare il trasferimento della detenuta in Italia, chiede che il Governo esprima una “ferma condanna verso le denunciate violazioni dei diritti umani” e promuova una “indagine indipendente sul trattamento subito da Salis”.

Nel dibattito in Commissione, il consigliere Luca Pidello (PD) ha dichiarato di condividere il documento, che solleva l’attenzione su una “situazione di detenzione problematica” e sulla questione della gestione della multiculturalità nelle carceri.

Si tratta di casi purtroppo non rari nel mondo e dobbiamo lavorare per superare violenze e violazioni dei diritti umani nelle carceri – ha affermato Amalia Santiangeli (PD).

I problemi di detenzione riguardano molte carceri europee, anche in Italia – ha detto Silvio Viale (+Europa & Radicali Italiani), esprimendo la propria solidarietà umana a Silvia Salis e auspicando che la votazione del documento possa avvenire quanto prima in Sala Rossa.

Il tema dei diritti umani è molto più ampio e richiede sicuramente ulteriori approfondimenti – ha dichiarato Elena Apollonio (Alleanza dei Democratici – DemoS) – ma intanto speriamo che questo atto possa essere approvato al più presto.

L’ordine del giorno è stato liberato per l’aula e sarà esaminato dal Consiglio Comunale.

Massimiliano Quirico