Dieci regole per pedalare in sicurezza sui sentieri collinari

Può non sembrare un caso che, proprio nella settimana che precede la partenza del Giro d’Italia dalla nostra città, in occasione dei 160 anni dell’Unità d’Italia, il presidente della commissione Ambiente Federico Mensio abbia deciso di affrontare il tema dell’utilizzo dei sentieri collinari da parte degli amanti delle due ruote a pedali. Ricevuto il placet dall’assessore Alberto Unia, intervenuto per confermare la volontà dell’Amministrazione di impegnare consistenti risorse per la manutenzione della parte boschiva e il miglioramento della percorribilità dei sentieri dei parchi collinari, Mensio ha invitato Edoardo Melchiori a presentare il decalogo redatto da IMBA (International mountain bicycling association) Italia per un corretto utilizzo dei sentieri. Prima di entrare nel merito del progetto Melchiori, presidente di IMBA Italia, ha brevemente ricordato la storia dell’associazione no profit, nata negli Stati Uniti nel 1988, arrivata in Europa nel 2012 e operativa nel nostro Paese dal 2015, per promuovere il dialogo fra gli amanti delle bici “fuoristrada” e tutti gli altri fruitori dei percorsi non asfaltati.

Il decalogo, studiato appositamente per i mountainbikers torinesi, si muove sui binari del rispetto dell’ambiente per ricordare una serie di comportamenti necessari ad evitare danni al patrimonio e alle persone. Perché anche la convivenza in un ambiente così particolare può essere complicata da comportamenti scorretti, come ha ricordato il presidente di Pro Natura Emilio Soave, intervenuto in commissione per ricordare il lavoro svolto negli anni dalla sua associazione nella salvaguardia di quella porzione di territorio e il non sempre facile equilibrio fra diversi fruitori di quei sentieri. La conclusione della commissione mette tutti d’accordo sulla necessità di continuare a lavorare per migliorare la qualità dei sentieri e la possibilità di usufruirne in completa sicurezza. Il decalogo presentato da IMBA, in questo senso, può essere un ottimo punto di ripartenza sul quale confrontarsi all’approssimarsi della stagione più calda e con i torinesi determinati a riappropriarsi degli spazi aperti dopo i molti mesi di limitazioni imposte dalla pandemia.

Marcello Longhin