Anffas, per cambiare i paradigmi sulla disabilità

Dal 1958, l’AnffasAssociazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettive e/o Relazionali si occupa di disabilità intellettiva e relazionale e gestisce anche centri diurni e servizi, insieme a famiglie e ad altre associazioni.

Il presidente della sezione torinese dell’ente, Giancarlo D’Errico, è stato audito il 23 giugno 2023 in una seduta della Quarta Commissione, presieduta da Vincenzo Camarda (PD).

D’Errico ha spiegato che in Piemonte fanno parte dell’Anffas 1.200 famiglie, 700 dipendenti e 1.600 volontari. Ha quindi denunciato che l’attuale normativa non tiene conto di molte nuove patologie, in particolare legate allo spettro autistico, e che il sistema di collocamento lavorativo per le persone con disabilità funziona male. Ha poi espresso contrarietà all’istituzione di un disability manager: serve che l’assessorato applichi semplicemente le leggi vigenti – ha detto.

Occorre partire – ha affermato – dai bisogni reali e rimettere al centro la persona con disabilità e un progetto individualizzato, su cui costruire un servizio di supporto, per avere una qualità della vita dignitosa e una maggiore indipendenza.

Sarebbe opportuno – ha aggiunto – avviare un tavolo di lavoro per una riforma e una co-programmazione dei servizi, che non tenga conto soltanto dell’offerta economicamente più vantaggiosa, ma della qualità delle offerte proposte.

Nel dibattito in Commissione, il consigliere Angelo Catanzaro (PD) ha sollecitato l’assessore alle Politiche Sociali del Comune di Torino Jacopo Rosatelli ad avviare quanto prima un tavolo di co-programmazione con le associazioni, come richiesto già da un anno.

Amalia Santiangeli (PD) ha ringraziato l’Anffas per i preziosi spunti di riflessione e ha ribadito la disponibilità a collaborare.

Con le recenti innovazioni tecnologiche e giuridiche, ad esempio per quanto riguarda appalti e finanza etica, si potrebbero costruire nuove infrastrutture e creare nuovi servizi, secondo Tiziana Ciampolini (Torino Domani).

Per Silvio Viale (+Europa & Radicali Italiani) occorre procedere a un’analisi dello stato di attuazione in città dei Peba (Piani di Eliminazione delle Barriere Architettoniche) e alla stima dei costi e alla programmazione degli interventi da attuare, anche con una relazione semestrale in Commissione.

È ora di innovare il modo di pensare la disabilità, fermo agli anni Novanta – ha rimarcato Anna Borasi (PD).

Bisogna ragionare sull’assegnazione dei servizi rivolti alle persone con disabilità non soltanto legata al prezzo – ha dichiarato Pierino Crema (PD). E Facilitare l’accesso alle nuove tecnologie – ha aggiunto Pericle Farris, presidente dell’associazione Fish Piemonte.

In conclusione, il presidente Camarda ha espresso la massima disponibilità della Commissione nel continuare la collaborazione e il confronto sui temi della disabilità e ha ribadito l’impegno dell’Amministrazione su co-programmazione e trasporti più accessibili.

Massimiliano Quirico