Inaugurato un giardino in memoria di Giorgio Amendola

Lo scoprimento della targa

“E’ stata una battaglia durata anni, ma alla fine l’abbiamo spuntata noi” ha commentato commosso Prospero Cerabona nel giorno dell’inaugurazione di un giardino a Giorgio Amendola, negli spazi prospicienti l’omonima Fondazione da lui presieduta. L’Amministrazione comunale ha infatti intitolato in via Tollegno un giardino alla memoria del leader politico, sul territorio della Circoscrizione 6, nello spazio verde compreso tra le vie P. Ferrari, Bologna e Benaco. Per ricordare la figura e l’impegno di Amendola, poco prima dello scoprimento della targa si è tenuta una corposa cerimonia inaugurale. Con Cerabona a fare gli onori di casa, erano presenti Enzo Lavolta, vice presidente vicario del Consiglio Comunale, Massimo Salvadori, storico e professore emerito dell’Università di Torino, Enrico Morando, vice ministro dell’Economia, e Carlotta Salerno, presidente della Circoscrizione 6; una serie di interventi hanno ripercorso l’esperienza di uno dei massimi dirigenti del Partito Comunista Italiano (PCI). Lavolta, in rappresentanza ufficiale del Comune,  ha ricordato la decisione della Città di Torino:

L’affollata sala della Fondazione Amendola durante la cerimonia inaugurale del giardino.

“E’ un’intitolazione fortemente voluta dall’amministrazione civica, che nel precedente mandato amministrativo ha inteso ricordare la figura del politico a distanza di 110 anni dalla nascita.
“Amendola è stato un fiero antifascista, nel solco dell’esempio paterno, e un appassionato militante del partito, senza perdere la visione dell’interesse generale del Paese, cui era strettamente connessa la sua concezione del riformismo della sinistra, il cui compito storico egli vedeva nell’avviare a soluzione i problemi irrisolti dello sviluppo economico e del progresso sociale e civile dell’Italia unita. Negli ultimi anni della sua vita” – ha aggiunto Lavolta – “sostenne l’esigenza oggettiva dell’unità delle forze della sinistra, l’unità tra comunisti, socialisti e socialdemocratici, oltre le antiche contrapposizioni e le rispettive collocazioni”. Nel corso del pomeriggio, sempre nella sede della Fondazione, si è svolta la premiazione dei migliori racconti scritti dagli studenti del liceo scientifico Einstein.

Una breve nota di Giorgio Amendola:
Romano classe 1907, Giorgio Amendola è ricordato a partire dalla Resistenza come uno dei principali leader del Partito Comunista (durante il regime nazifascista venne condannato al confino) del quale, nell’immediato dopoguerra, divenne uno dei massimi esponenti rimanendone membro del direttivo a vita.
Sottosegretario alla presidenza del Consiglio nel governo Parri e nel primo governo De Gasperi fino al 1946, fu nominato membro della Consulta e venne eletto nell’Assemblea costituente e poi deputato in tutte le successive legislature fino al 1969, quando entrò nel Parlamento europeo.
Negli anni Settanta, Amendola venne eletto di nuovo deputato, sino alla scomparsa avvenuta a Roma nel 1980.
Negli ultimi anni della sua vita scrisse opere di carattere autobiografico e sulla ricostruzione della storia del partito Comunista.

Roberto Tartara