Faro, una “catena del bene” accanto ai malati e alle loro famiglie

Il saluto della presidente del Consiglio Comunale, Maria Grazia Grippo

Era il 1983 quando il professore Alessandro Calciati (recentemente scomparso) e il dottor Oscar Bertetto costituirono la Faro onlus, con l’obiettivo di dar vita ad una vera e propria comunità che si prendesse cura della persona malata, per migliorarne il più possibile la qualità della vita e sostenere la sua famiglia durante la malattia.

Obiettivo e valori condivisi e portati avanti per quarant’anni da personale sanitario e da volontari che hanno permesso a Faro di diventare un riferimento centrale nell’ambito della sanità torinese.

Il prestigioso traguardo è stato sottolineato, questa mattina, durante un convegno promosso dalla stessa Fondazione alle Unioni Industriali, dal titolo “Un impegno senza fine. 40 anni di cure palliative”. Si è trattato di una giornata di riflessione che ha ripercorso la storia delle cure palliative e ha affrontato il tema della continua ricerca perché sia garantita una sempre migliore qualità.

La presidente del Consiglio Comunale, Maria Grazia Grippo, con il direttore di Faro, Luigi Stella

Dopo gli interventi introduttivi del presidente di Faro, Giuseppe Cravetto e del direttore Luigi Stella, il saluto della presidente del Consiglio Comunale, Maria Grazia Grippo, in rappresentanza della Città di Torino.

Nella testa e nel cuore degli amministratori e delle amministratrici della Città, ha affermato Grippo, è radicata la consapevolezza del peso specifico che la Fondazione Faro ha assunto nella sanità pubblica, che da un lato è proiettata in avanti grazie alla qualità del lavoro del suo personale medico e paramedico, dall’altro è rallentata da un processo inarrestabile di cronicizzazione di inefficienze gestionali. Sapersi radicare in un contesto così controverso, ha sottolineato la Presidente, è la migliore sintesi dei tanti traguardi che la Faro può vantare al compimento dei suoi primi quarant’anni”.

La folta platea che ha assistito al convegno

Per sottolineare il forte legame tra la Città e la Faro, ha ricordato come la Città di Torino abbia voluto attribuire, la primavera scorsa, la cittadinanza onoraria ad Oscar Bertetto, fondatore dell’Ente, per il suo impegno nella cura dei malati oncologici e non solo. Un riconoscimento, ha evidenziato Grippo, che vuole essere corale e plurale, quale ringraziamento a tutte le donne e a tutti gli uomini che sono stati protagonisti di questi 40 anni, medici, infermieri, psicologi, operatori socio assistenziali, assistenti sociali, fisioterapisti, oltre a decine di volontari che quotidianamente riversano energie nella mission della Fondazione, che hanno scelto di affrontare a viso aperto il tema delicatissimo del fine vita e delle cure palliative.

La presidente si è quindi soffermata sul legame che la Faro ha costruito con le famiglie, una dimensione sociale costruita unendo momenti quotidiani, capaci di creare nuove opportunità di relazione e di reciproco sostegno.

Da questa catena del bene, ha concluso Grippo, è nata non solo la rete dei volontari ma anche l’affetto che i torinesi tributano in ogni occasione alla Fondazione Faro”.

Federico D’Agostino