L’addio a Raffaele Radicioni

Eleonora Artesio

Si è svolta nel pomeriggio, nel cimitero di Revigliasco, la cerimonia di sepoltura di Raffaele Radicioni, architetto, studioso, saggista, politicamente e socialmente impegnato fino agli ultimi giorni della sua vita, deceduto lo scorso 15 ottobre all’età di 84 anni.

Radicioni era stato assessore all’urbanistica della nostra città, nel decennio 1975 – 1985, durante l’amministrazione di Diego Novelli.

Alla cerimonia hanno partecipato molti cittadini, rappresentanti di associazioni e ordini professionali, personalità politiche ed ex

Diego Novelli e Marilde Provera

amministratori cittadini, tra cui Diego Novelli e Marilde Provera.

L’omaggio della Città, presente con il suo gonfalone d’onore, è stato portato dalla Consigliera Eleonora Artesio.

Don Franco, parroco e amico personale di Radicioni ha ricordato il clima politico e culturale della Città e dell’Arcidiocesi torinese negli anni in cui Radicioni rivestiva la carica di assessore, un clima di collaborazione, ha detto, improntato allo spirito della lettera pastorale del cardinale Pellegrino Camminare insieme.

Artesio che lo ha definito “intellettuale organico” ha ricordato invece il suo ruolo di guida e formatore per tanti militanti: “sono cresciuta politicamente e istituzionalmente con lui, la sua umiltà lo portava a mettere il proprio sapere al servizio delle persone per cambiare il mondo. Sapeva dialogare e ascoltare con una mitezza che però non va scambiata con arrendevolezza, perché era, invece, intransigente”. “Lo ringrazio con un saluto riconoscente – ha concluso –  a nome di tutti quelli che lo hanno accompagnato nel suo percorso”.
Il figlio Daniele, presente con la mamma, Titti, ha tratteggiato la sua

Daniele Radicioni ricorda la figura di suo padre

figura: “ un uomo universale, quattrocentesco, caratterizzato da una voracità intellettuale che lo portava a spaziare dagli studi e dalle letture scientifiche più ardue all’amatissimo Dante”, riletto ancora una volta nella scorsa estate. “Un padre meraviglioso e divertente – ha concluso –  un uomo universale e leggero, nel senso calviniano”.

Stima, affetto e riconoscenza per “Raffo” si sono intrecciati strettamente nei numerosi interventi di amici, colleghi e militanti politici, a testimonianza della forte impronta umana, intellettuale ed etica lasciata in chi lo ha conosciuto e ha condiviso la sua passione civile.

Silvio Lavalle