Vittime del terrorismo: il messaggio delle associazioni Aiviter e Asevit

IL 9 MAGGIO, GIORNO DELLA MEMORIA DELLE VITTIME DEL TERRORISMO

La giornata nazionale della memoria il 9 maggio di ogni anno è l’occasione per accomunare tutte le vittime del terrorismo e dell’eversione sia in Italia sia all’Estero in una riflessione che, partendo dalla memoria, sia di sprone educativo e formativo per le nuove generazioni.

Nell’impossibilità di promuovere  la  consueta  locale manifestazione  pubblica in memoria delle vittime del terrorismo, il Comune di Torino ha voluto comunque  anche quest’anno meritoriamente commemorare r a distanza,  per le note gravissime problematiche sanitarie,  le tante innocenti vittime di quei tragici eventi  affinchè con la riflessione e analisi storica la comunità e le giovani generazioni possano conoscere, ricordare alcune delle pagine più buie e tragiche della nostra storia recente.

Ricordiamo i tristi numeri delle vittime del  terrorismo interno.

Complessivamente, in tutto il Paese, nel periodo 1969-2003, per atti di terrorismo interno sono stati 360 morti di cui 156 per stragi  e oltre 200 per attentati individuali e plurimi,  migliaia i feriti invalidati, innumerevoli gli attentati violenti dimostrativi.

Nella sola Torino in sette anni, tra il 1975 e il 1982, per attentati terroristici furono uccise 19 persone e oltre 70 furono le vittime di tentati omicidi, ferite nel corpo e nell’anima che ebbero la vita pesantemente segnata, così come tutti i familiari di uccisi e feriti. In tutto il Piemonte nel periodo vi furono 22 caduti tutti ad opera di organizzazioni estremistiche della sistra eversiva .

L’elenco dei caduti  di  terrorismo che ha causato la morte di tanti nostri connazionali non si è però esaurito con gli Anni di Piombo in Italia.  All’inizio del 2000 il feroce terrorismo di matrice jahidista  ha fatto la sua tragica apparizione  e seppure il nostro Paese, a differenza di gran parte d’Europa, non ha sperimentato sul proprio territorio simili attacchi, ha dato comunque il suo tragico contributo, con lo spargimento del sangue innocente di molti  nostri Connazionali caduti rimasti vittime  di barbari attentati terroristici all’Estero.  Ed ancora una volta  il Piemonte anche per questo terrorismo  ha pagato un pesante  tributo di sangue  con l’uccisione di 7 nostri Corregionali e i gravissimi ferimenti di altri.

L’elenco  dei caduti piemontesi è stato il seguente:

Negli anni di Piombo

D’ALFONSO GIOVANNI, CUSANO FRANCESCO, CIOTTA GIUSEPPE, CROCE FULVIO, CRESCENZIO ROBERTO , CASALEGNO CARLO, BERARDI ROSARIO, LEONARDI ORESTE , CUTUGNO LORENZO, COGGIOLA PIERO, LANZA SALVATORE, PORCEDDU SALVATORE, LORUSSO GIUSEPPE, IURILLI EMANUELE,

MANA BARTOLOMEO , CIVITATE CARMINE, GHIGLIENO CARLO, ALA CARLO, PISCIUNERI GIUSEPPE,

ATZEI BENITO,  D’ALLEO SEBASTIANO,  PEDIO ANTONIO

Per terrorismo jihadista

BIGNARDI FERDINANDO , LA MOLINARA FRANCO, SESINO ANTONELLA, CONTE ORAZIO,

CALDARA FRANCESCO, D’ANTONA CLAUDIA , GAVEGLIO CARLA

Nella solenne commemorazione di questa giornata vogliamo ricordare ed onorare assieme ai  caduti piemontesi tutte le altre vittime di ogni terrorismo

Con l’ occasione a nome dell’associazione, desidero altresì esprimere alcune considerazioni su quanto è avvenuto nei giorni scorsi a seguito dell’arresto di un manipolo di terroristi italiani riparati da decenni in Francia sotto l’ombrello della “dottrina Mitterand”.

Si alzano le voci a difesa di “questa sporca decina” – come la definisce Adriano Sofri – prima ancora che, dopo una vita di libertà, facciano rientro in Italia per espletare le sentenze di condanna  per il sangue sparso negli anni di piombo con sentenze della giustizia italiana passate in giudicato  e senza ricorrere  a leggi speciali.

Per le vittime del terrorismo  “questa sporca decina” non “è il fondo del barile”  – come vuol far credere l’ex leader di Lotta Continua – ma è una imbarazzante testimonianza della giustizia incompiuta. Sono ancora tanti i tasselli mancanti per completare le verità sul terrorismo. Ed è soprattutto questo che i loro amici e compagni non vogliono. Ed è soprattutto questo, invece, che chi come me è stato colpito e coloro che rappresento, chiediamo. Non vendetta ma giustizia e verità.

Fino a ieri la Francia non ci ha dato una mano, anzi. Ha tutelato assassini e i loro complici.

Di più: Parigi ha ancora Cesare Battisti tra i suoi cittadini onorari!

Non ho letto  questo fatto in alcun  giornale.  I lettori sanno delle pessime condizioni di Pietrostefani, ma si sa qualcosa di Bompressi che fu scarcerato (nel 2002!!!) per motivi di salute? e si è ricordato il caso della Petrella?  Ottobre 2008: arrivata in lettiga  presso un aeroporto francese per essere riportata in Italia, all’ultimo momento il Presidente francese Sarkozy annullò il provvedimento, giustificandolo con il grave stato di salute della terrorista che oggi, dopo 13 anni, è tra i possibili estradati. Sarebbero molti gli interrogativi.

Di positivo dalla Francia in questi giorni il comunicato ANSA del 2 maggio e che riporto integralmente di seguito:

“- Il ministro della Giustizia francese, Eric Dupond-Moretti, ha paragonato oggi gli ex terroristi italiani per i quali comincerà la procedura di estradizione, ai jihadisti del massacro del Bataclan.   Rispondendo a una domanda di RTL sulla difesa della dottrina Mitterrand da parte del leader dell’estrema sinistra Jean-Luc Melenchon, Dupond-Moretti ha detto: “Noi avremmo accettato che uno dei terroristi del Bataclan, ad esempio, se ne fosse andato a vivere 40 anni, tranquillamente, in Italia? Sì o no? Cosa dice il signor Melenchon? Questo è il vecchio gauchismo, con una moralità curiosa…”.

Vecchi, malati, cambiati…” Dopo i comunicati di ex terroristi che non potranno mai diventare ex assassini, speriamo di non rivedere petizioni, appelli, e che i media non offrano loro palchi per parlare di “vendetta”, per non raccontare il disastro di cui sono responsabili e paradossalmente per spiegarci come volevano farci “vivere” in un mondo migliore.

Concludendo  le domande dei superstiti italiani di attentati, dei loro familiari, hanno bisogno di spazio, di informazione sui fatti avvenutiti, di verità.  Oggi si può e si deve  cercare le risposte vere, oneste, complete, corrette, almeno nel giorno in cui l’Italia può e vuole far rispettare “la legge è uguale per tutti”, anche per chi da decenni è latitante.

Il Presidente AIVITER

Roberto Carlo Della Rocca

 

L’Asevit, l’Associazione Europea delle Vittime del Terrorismo, il prossimo 9 maggio 2021 nell’aula del Senato della Repubblica, alla presenza del Capo dello Stato, parteciperà alla celebrazione della Giornata dedicata alla Memoria delle vittime del Terrorismo, quest’anno tale celebrazione si svolgerà con le rappresentanze delle associazioni molto ridotto, per l’applicazione delle norme che ci difendono della pandemia che affligge il nostro paese, per cui l’ASEVIT ,sarà Rappresentata dal presidente dell’associazione stessa, il sottoscritto, Giovanni Berardi.

A quarantatré anni dalla strage di via Fani e dalla morte dell’onorevole Aldo Moro, la cerimonia della commemorazione, come sempre per noi vittime del terrorismo, sarà una giornata di onore e di orgoglio, ma anche  di dolore rinnovato, di ricordi commoventi e di amarezze mai sopite anzi rinnovate ,per le tante troppe offese subite nel tempo da noi vittime del terrorismo, quest’anno l’amarezza sarà più del solito, visto i recenti fatti messi in risalto da tutti i media,mi riferisco  all’arresto in Francia di dieci terroristi, si terroristi non ex, finché non ci saranno ex vittime, non possono essere ex terroristi, meno che mai ex assassini, assassini ci si rimane per sempre.

Per l’arresto di tali squallidi figuri sui media si sono scatenati innumerevoli, sapientoni, professoroni, direttori di giornali, politici,pseudo filosofi, semplici tuttologi da trash tv e  pseudo giornali, persino un avanzo di galera, assassino di commissari di Polizia si è sentito in dovere di intervenire sulle prime pagine di un famoso quotidiano nazionale, naturalmente , tutti a favore dei catturati, ma sono evidenti falsi buoni e falsi sapienti,qualcuno si è arrogato il diritto di definirlo un fatto politico,capite ? un fatto politico con 500 assassinati , migliaia di feriti e decine di migliaia di attentati. Ma costoro non hanno ingannato nessuno, sono gli stessi che un tempo furono se non terroristi veri e proprio, furono fiancheggiatori, amici e simpatizzanti, di questa razza maledetta.

Comunque tutti sono accomunati ancora dalla frustrazione  dal fallimento irrimediabilmente decretato dalla storia e dagli uomini della loro fole e pseudo ideologia vile,squallida  e sanguinosa.

Certo tanta amarezza,  in questi oltre quaranta anni, ho riscontrato  che quasi ci fosse una regia occulta,  ritorna a galla, periodicamente, la voglia di alcuni di loro ,la volontà di chiudere la pagina degli anni di piombo  implicitamente cancellando bellamente il sacrificio delle vittime , rinnovando il nostro dolore e rinnovando l’offesa alla memoria di chi donò la propria vita per difendere le Istituzioni dello Stato democratico, alcuni  oscuri individui  arrogandosi un diritto non loro, invocano il perdono per i terroristi assassini, senza esserne parte in causa, anzi, magari sono gli stessi che un tempo fiancheggiavano  o erano amici dei terroristi, ma il perdono è un sacramento che può esercitare solo Dio Padre  e non che  può esercitare  nessuno altro, nemmeno le vittime del terrorismo, e men che mai lo Stato, che è obbligato dalla Costituzione alla rigorosa applicazione dello Stato di Diritto, è questo che determina e sancisce uno Stato democratico, giusto e libero, costoro dimenticano  che la giustizia e la verità sono valori inalienabili che non si  possono cancellare e che Giustizia e Verità non muoiono mai, quindi si proceda pure con l’iter burocratico per la cattura di questi loschi figuri,e li si assicuri alle patrie galere, chiaramente nessuna vendetta da parte nostra ,per noi  la loro prigionia  non attenua di certo il nostro dolore né la nostra amarezza, anzi sono ancora ampliati da chi li difende con varie teorie bislacche, dimenticando essi  rimangono assassini, che sono italiani che uccisero crudelmente e vilmente  altri italiani,  perché vestivano la  divisa di servitore dello Stato,oppure erano magistrati, politici,professionisti, operai,studenti,padri di famiglia,assassinarono senza pietà quasi sempre personaggi inermi ,armati solo della loro cultura ,della loro onestà,della  loro saggezza , si pensi ad alcune figure come  Aldo Moro,Vittorio Bachelet, Fulvio Croce ,Carlo Casalegno ,Emilio Alessandrini,Guido Galli,Vittorio Occorsio, Roberto Ruffilli,Ezio Tarantelli,  a tutti gli effetti costituiscono una generazione di sapienti,intellettuali,alcuni  furono anche partigiani e veri patrioti ,la loro perdita ha provocato un danno irreparabile alla civiltà alla cultura di tutto il nostro Paese.

Molti sono coloro che già da molto tempo e troppo presto inneggiarono alla vittoria dello Stato democratico,  per la verità da tempo e per quanto già detto ed altro,mi fa pensare , che alla fine hanno vinto i  terroristi e i loro accoliti,in verità per noi vittime , la cattura di questi assassini non è altro che una goccia nel mare di Giustizia e Verità da sempre sottratte ai diritti inalienabili delle vittime del terrorismo, ma se davvero, lo Stato democratico, l’Italia libera, democratica civile , davvero vuol vincere ,quella che per molti aspetti non esito a definire una forma di guerra civile,che va sotto il nome di   “ANNI DI PIOMBO “ deve iniziare dal suo intermo con l’abolizione del segreto di stato, rendere noti i responsabili dei depistaggi e dei servizi segreti deviati, aprire gli archivi secretati, dei ministeri, delle forze dell’ordine, delle commissioni parlamentari, dei partiti e dei sindacati, tutto si deve svelare, a partire da piazza Fontana, sino alle BR, al caso Moro,sino alla strage di Brescia e Bologna  sino ad arrivare  all’’aereo abbattuto ad Ustica,tutto si deve sapere persino le trattative segrete tra terroristi e Stato e i rapporti tra l’Italia  e le potenze straniere, e tra le potenze straniere e i terroristi,solo ci sarà  farà luce su tutto, solo cosi si potrà fare i conti con noi stessi e con il nostro  passato, solo cosi, finalmente si potrà ripartire da una base ,che assicuri un Paese , emancipato,libero ,democratico,legale, giusto, alle nostre future generazioni , alle quali si potrà offrire come esempio ,proprio la memoria di chi sacrificò la vita per garantire  loro quei valori fondamentali che li renderanno  uomini e donne liberi , di elevata dignità e altezza morale assoluta che spetta di diritto da secoli al popolo Italiano.

Il presidente ASEVIT

Giovanni Berardi

 

Gli interventi della Sindaca, Chiara Appendino e del presidente del Consiglio Comunale, Francesco Sicari