Una proposta per migliorare le politiche attive per i nuovi cittadini

La Città di Torino potenzi il personale dell’Ufficio Cittadinanza presso l’Anagrafe centrale – valutando la creazione di un Ufficio Unico per tutte le pratiche di accesso alla cittadinanza italiana, che unisca ad esempio le pratiche di giuramento e di trascrizione di atti di nascita e matrimonio/divorzio della stessa persona – e promuova protocolli con i coordinamenti delle associazioni di migranti e investa ulteriori risorse per le politiche per la multiculturalità e l’inclusione dei nuovi cittadini, valutando la costituzione di un tavolo interassessorile.

Lo chiede una proposta di mozione firmata dai consiglieri Abdullahi Ahmed (PD), Nadia Conticelli (PD) e Tiziana Ciampolini (Torino Domani), presentata nella seduta del 30 ottobre 2023 delle Commissioni Prima e Diritti e pari opportunità, presieduta da Anna Borasi (PD).

Il documento chiede anche di ripristinare all’Anagrafe centrale la postazione istituzionale per il giuramento di cittadinanza, presente prima dell’emergenza pandemica e non più riattivata, e che Sindaco e Giunta Comunale si attivino presso il Governo affinché il nuovo Decreto sicurezza preveda una riduzione dei tempi di attesa per la conclusione della pratica di cittadinanza.

È un atto che riguarda in particolare gli stranieri adulti che diventano cittadini torinesi – ha spiegato in Commissione il proponente Abdullahi Ahmed (PD), che ha ringraziato il personale del Comune di Torino per l’ottimo lavoro svolto, chiedendo però maggiori risorse per sostenere gli uffici e velocizzare i tempi di gestione delle pratiche. Ci vogliono anche quattro anni – ha affermato – per ottenere la documentazione relativa all’ottenimento della cittadinanza italiana.

Tiziana Ciampolini (Torino Domani) ha rimarcato la necessità di semplificare la normativa per la concessione della cittadinanza e di ridurre i tempi per la risposta alle domande.

È necessario lavorare per rendere dignitoso, giusto ed equo il percorso per l’ottenimento della cittadinanza italiana e favorire il diritto alla residenza – ha dichiarato Elena Apollonio (Alleanza dei Democratici – DemoS) – e questo atto propone azioni per rendere concreto il diritto alla cittadinanza.

Dobbiamo perseguire politiche di accoglienza – ha ribadito Caterina Greco (PD) – per una città più giusta e solidale. E far modificare la normativa nazionale – ha concluso – per assegnare ai sindaci la titolarità per concedere la cittadinanza italiana e dare la cittadinanza a bambine e bambini stranieri nati in Italia. Ha anche proposto che vengano dati crediti scolastici a studenti e studentesse che ottengono a Torino la cittadinanza civica.

Ampliamo le convenzioni con i Caf – ha suggerito Pierino Crema (PD) – per facilitare le pratiche degli immigrati. Il Comune di Torino – ha aggiunto – potrebbe anche attivare un servizio di messaggistica per ricordare scadenze di carte di identità e permessi di soggiorno.

È importante che il Consiglio Comunale mantenga alta l’attenzione sul tema della cittadinanza – ha dichiarato Alice Ravinale (Sinistra Ecologista) – e dobbiamo rendere meno vergognosamente lungo il percorso per ottenerla, accompagnando i cittadini stranieri durante tutto l’iter.

Lorenza Patriarca (PD) ha sottolineato l’importanza dell’atto: il tempo – ha detto – è un fattore fondamentale per sentirsi parte della città, ottenendo i diritti che spettano.

Angelo Catanzaro (PD) ha chiesto di conoscere i dati sulle persone in attesa di ricevere il permesso di soggiorno e su quanti torinesi riceveranno quest’anno la cittadinanza italiana e di migliorare la cerimonia per il giuramento.

Sarebbe utile integrare meglio i vari software che gestiscono le diverse pratiche e favorire la sinergia con gli uffici della Questura – ha proposto Luca Pidello (PD).

Annunciando il proprio voto favorevole al provvedimento, Silvio Viale (+Europa & Radicali Italiani) ha evidenziato le difficoltà nel potenziare il personale del Comune di Torino e nel modificare le normative nazionali con l’attuale Governo.

Bisogna dare opportunità a chi vuole vivere a Torino in regola e contribuire allo sviluppo della nostra città, rendendo agibili i diritti – ha affermato Nadia Conticelli (PD), richiamando il Governo e la Giunta Comunale a una collaborazione concreta, anche con l’eventuale attivazione di un Tavolo interassessorile che coordini le politiche di welfare, cultura, periferie e sport. Ha quindi chiesto di valorizzare il momento della cerimonia di conferimento della cittadinanza.

L’Amministrazione sposa le proposte dell’atto – ha dichiarato l’assessore ai Servizi demografici Francesco Tresso, che ha però ricordato le carenze di organico in Comune e che è attivo un solo sportello dedicato alle pratiche di cittadinanza con una sola persona. Ha quindi proposto di organizzare un evento annuale ufficiale in un luogo aulico della città per celebrare chi ottiene la cittadinanza italiana, svincolato dal momento del giuramento in anagrafe, come accade ad esempio per le Nozze d’oro.

Non tutti gli acquisti di cittadinanza – è stato spiegato – richiedono il giuramento (ad esempio per discendenza): su circa cinquemila acquisti di cittadinanza nel 2022 a Torino, solo duemila prevedevano la cerimonia di giuramento.

Lassessora alle Politiche per la multiculturalità Gianna Pentenero, nel confermare le difficoltà legate al personale, ha ribadito l’impegno dell’Amministrazione, anche nel facilitare l’ingresso nel mondo del lavoro, ad esempio attraverso i fondi del programma Pon Metro Plus.

Le proposte concrete di politiche attive – ha concluso la presidente Anna Borasi (PD) – sono complesse, ma permettono di confrontarsi e di intervenire davvero sulle tematiche.

La mozione è stata liberata per l’aula e verrà esaminata dal Consiglio Comunale.

Massimiliano Quirico