Torino per il Tibet

Intorno alla bandiera del Tibet, da sinistra, Tashi Samdup, Tseten Dolkar Longhini, Maria Grazia Grippo, Rosanna Degiovanni e Bruno Mellano
Il vessillo nazionale del Tibet è da oggi esposto a Palazzo Civico, di fronte alla storica Sala dei Marmi. Proprio il 10 marzo del 1959 ebbe luogo l’insurrezione di Lhasa, storica capitale tibetana, contro gli occupanti cinesi. La collocazione della bandiera è avvenuta alla presenza della presidente del Consiglio comunale Maria Grazia Grippo, nonché della presidente e del segretario della Comunità tibetana in Italia, Tseten Dolkar Longhini e Tashi Samdup. Hanno inoltre partecipato all’iniziativa Rosanna Degiovanni e Bruno Mellano, esponenti dell’associazione Free Tibet Italia.

La presidente Grippo ha definito quella del Tibet “una storia di resistenza che oggi più che mai appare particolarmente simbolica”, rinnovando l’impegno del Consiglio comunale nel sostegno alla causa tibetana espresso dalla puntuale esposizione del suo vessillo.

La presidente Grippo con Tseten Dolkar Longhini, presidente dei tibetani in Italia
Tseten Dolker Longhini ha anche voluto ricordare il venticinquenne Tsewang Norbu, un musicista suicidatosi con il fuoco nei giorni scorsi, a Lhasa, in segno di protesta contro la politica del governo di Pechino nei confronti dei tibetani: è stato il 158° suicidio per protesta dal 2009 a oggi, ha spiegato la presidente della Comunità Tibetana in Italia.
La bandiera del Tibet viene esposta ogni anno a Palazzo Civico nel mese di marzo sin dal 2007, anno che vide la visita a Torino del Dalai Lama, Tenzin Gyatso, quale testimonianza della solidarietà della Città con la storica regione asiatica, annessa con la forza dalla Cina Popolare nel 1949-1950. Sin da allora e ancora oggi,  la popolazione tibetana continua a rivendicare, con mezzi pacifici, la propria autonomia e il rispetto della libertà di culto.
Claudio Raffaelli