Torino capitale europea della cultura 2033: consultazioni fino a febbraio. Oggi il sì della Fondazione Teatro Ragazzi

Si concluderà a fine febbraio l’indagine della commissione Cultura su enti, associazioni, fondazioni e istituzioni torinesi per verificarne disponibilità ed interesse alla candidatura di Torino a capitale europea della cultura, nel 2033.

Successivamente, la Sala Rossa, attraverso una mozione avanzata dal capogruppo PD, Stefano Lo Russo e condivisa da tutte le forze politiche presenti a Palazzo Civico, dovrà esprimere il suo parere per un percorso che potrebbe riportare Torino su un palcoscenico internazionale, tra poco più di un decennio.

Dopo l’esperienza di Matera, nel 2019, il 2033 sarà la prima occasione per l’Italia, quale Paese designato dall’Unione Europea insieme ai Paesi Bassi, per presentare una propria città candidata (fatta eccezione per la candidatura di Gorizia in comune con Nova Gorica, sotto la bandiera slovena, nel 2025).

Proprio con il direttore di Matera 2019, Paolo Verri, partirono un anno fa gli approfondimenti della commissione Cultura, sotto la presidenza del consigliere Massimo Giovara, che videro successivamente coinvolti, tra gli altri, anche Politecnico e Università.

Oggi è stato il turno della Fondazione Teatro Ragazzi e Giovani che, attraverso le parole del direttore Emiliano Bronzino, ha dimostrato di essersi già portata avanti con i lavori: la Fondazione, infatti, sede per diverse compagnie teatrali e di vari festival, luogo di aggregazione tra più quartieri, a due passi da grandi impianti sportivi, diventerà luogo di manifestazioni per le prossime Atp Finals, in programma a Torino nel mese di novembre di quest’anno e dei prossimi fino al 2025, un’occasione, ha evidenziato Bronzino, per creare una rete di collaborazione tra sport, cultura e teatro.

Il direttore, ricordando infine le sinergie create con Teatro Stabile e con Teatro Piemonte Europa, ha spiegato come la Fondazione si ponga l’obiettivo di accompagnare bambini, ragazzi e a giovani ad una cultura teatrale che li appassioni e li accompagni anche durante la vita di adulti, costruendo inclusione di culture, di storie e di situazioni, ingredienti che, ha sottolineato, possono essere messi a disposizione della candidatura di Torino.

Federico D’Agostino