Risorse ex Ipab per l’assistenza: a che punto siamo

L'ex istituto del "Buon Pastore"

L’Ipab Buon Pastore continua ad essere argomento di dibattito politico. Questo pomeriggio, la riunione della commissione Servizi Sociali, presieduta da Fabio Versaci, è stata dedicata alla verifica di una mozione della Sala Rossa che chiedeva che edifici appartenuti a Istituzioni pubblica di assistenza e beneficenza fossero vincolati a finalità socioassistenziali, o tramite una gestione diretta o tramite la realizzazione di servizi grazie ai ricavi derivanti dalla vendita degli immobili.
Per questo la consigliera Elide Tisi, prima firmataria della mozione, ha chiesto ai rappresentanti della Giunta quale fosse la destinazione dell’edificio di corso Regina Margherita e del patrimonio dell’ex Ipab, fondata nel 1843 a Torino dal re Carlo Alberto e affidato alle suore di Nostra Signora della Carità, dette “del Buon Pastore”, per la rieducazione e il ricovero di donne minorenni bisognose di assistenza e che operò, fino allo scioglimento, in campo socio-assistenziale in convenzione con il Comune di Torino.
L’assessore all’Urbanistica, Antonino Iaria ha ricordato il progetto di social housing relativo all’area del vecchio edificio, tra corso Principe Eugenio e via Moris, mentre l’assessora ai Servizi Sociali, Sonia Schellino si è soffermata sull’esigenza di realizzare nuovi spazi per la sistemazione degli uffici del settore.
Critiche le opposizioni che, attraverso le voci delle consigliere Tisi, Grippo (PD) e Montalbano (DeMa), ricordando come il patrimonio complessivo possa ammontare a circa 6 milioni hanno evidenziato la mancanza di un progetto e di una visione complessiva. Da parte della consigliera Buccolo (M5S), è stata invece espressa la necessità di approfondire la questione alla presenza dell’assessore al Bilancio.
La discussione vedrà ulteriori approfondimenti. Il primo appuntamento sarà rappresentato proprio dal dibattito sul Bilancio preventivo 2020 che avrà avvio nei prossimi giorni.

Federico D’Agostino