Polo del ’900, un laboratorio di partecipazione civica da valorizzare

Riunione in esterna per le Commissioni Terza e Quinta, presieduta da Pierino Crema (PD), al Polo del ‘900, per approfondire la situazione della struttura e del personale, anche tenendo conto del fatto che la Fondazione Polo del ‘900 scade il 31 dicembre 2025.

Il Polo – ha spiegato il presidente Crema – è nato nel 2016 per raccogliere la memoria e la storia del Novecento, mettendo insieme le varie realtà che si occupano della tematica. È un’esperienza da valorizzare – ha aggiunto – ma occorre ora fare un “tagliando”, ad esempio per quanto riguarda il personale e l’implementazione degli archivi.

Emiliano Paoletti, direttore del Polo, ha spiegato che sono 24 gli enti che aderiscono alla struttura, che hanno fatto confluire i loro archivi, pari a sette chilometri lineari, e i loro uffici, e hanno dato vita a un vero e proprio laboratorio di partecipazione civica.

Barbara Berruti dell’Istituto piemontese per la storia della Resistenza (Istoreto) ha sottolineato la difficoltà nella gestione degli ingenti archivi e la crisi legata al Covid, ora però superata, con le sale sempre piene.

Il Polo deve diventare sempre più un patrimonio comune della Città, soprattutto per i giovani – ha affermato la consigliera comunale Alice Ravinale (Sinistra Ecologista) – e serve quindi trovare nuovi spazi per gli archivi e stabilizzare il personale.

Fabio Levi, presidente del Centro internazionale di studi Primo Levi, ha rimarcato la necessità di ampliare il pubblico. E di coinvolgere anche le realtà culturali e associative – ha aggiunto Pietro Polito del Centro studi Gobetti.

Serve misurare la qualità degli archivi e non soltanto i metri degli scaffali – ha spiegato Giovanni Ferrero, presidente dell’Ismel – e raccontare le tante piccole storie del passato, rendendole fruibili anche in formato digitale. Serve una progettazione comune e coordinata – ha concluso.

La cultura deve essere valorizzata, anche in una prospettiva europea, secondo Marco Brunazzi dell’Istituto Salvemini.

Per ampliare gli spazi, la Città dovrebbe trovare una nuova collocazione per gli uffici della Prefettura – ha suggerito Gianguido Passoni dell’Istituto Gramsci.

Serve una progettazione e un percorso partecipato e la Città intende mettere il massimo impegno per sostenere il Polo del ‘900 – hanno dichiarato Caterina Greco (PD) e Lorenza Patriarca (PD).

L’assessora alla Cultura Rosanna Purchia ha quindi ribadito l’impegno dell’Amministrazione per la ricerca di ulteriori spazi per il Polo.

Massimiliano Quirico