Più attenzione al linguaggio di generi e alla disabilità nel Regolamento del Consiglio Comunale di Torino

Rivedere il Regolamento del Consiglio Comunale di Torino con un’attenzione al linguaggio di generi e alla disabilità.

È quanto ha iniziato a fare la Commissione consiliare Diritti e pari opportunità, presieduta da Elena Apollonio (Alleanza dei Democratici – DemoS) nella riunione del 29 giugno 2023, in seduta congiunta con la Conferenza dei Capigruppo.

È un obiettivo ambizioso, importante – ha affermato la presidente Elena Apollonio – che intendiamo raggiungere, presentando una deliberazione ad hoc.

Andrea Russi (M5S) ha ricordato che era già stato svolto un lavoro importante nella passata Consiliatura e che ora occorre solo adeguare la documentazione, sulla base delle linee guida già deliberate nello scorso mandato.

Occorre lavorare sulla sensibilizzazione, senza colori politici, ma non si deve tendere a politicizzare e a estremizzare i linguaggi – ha dichiarato Giovanni Crosetto (Fratelli d’Italia).

Non è facile cambiare abitudini, ma bisogna lavorare, soprattutto sulla formazione e su quanto viene pubblicato sui giornali – ha detto Silvio Viale (+Europa & Radicali Italiani).

Il linguaggio deve essere il più possibile inclusivo e bisogna promuovere un approccio corretto anche al di fuori del Comune di Torino – hanno spiegato Amalia Santiangeli (PD) e Sara Diena (Sinistra Ecologista).

Occorre lavorare anche sulle parole che non sono declinabili al femminile, come “membro” – ha detto Silvia Damilano (Torino Bellissima).

Il linguaggio è importante per modificare la realtà e favorire l’inclusione e il Comune di Torino può essere un faro! – ha affermato Stefanella Campana, componente del direttivo nazionale dell’associazione di giornaliste Giulia.

Norma De Piccoli, psicologa sociale, presidente del Cirsde e gender city manager del Comune di Torino, ha ribadito che il tema viene sottovaluto e che ogni iniziativa al riguardo ha anche una finalità educativa che può andare verso cambiamenti di atteggiamento e di comportamento. Sarebbe utile lavorare anche sui toni della voce e sulle immagini inclusive – ha aggiunto.

Massimiliano Quirico