Piazza Crispi e le autoscuole, due problemi all’attenzione del Consiglio

Una foto di repertorio dell'area mercatale di piazza Crispi, oggi praticamente abbandonata dagli ambulanti

Sul futuro di piazza Crispi, visti gli scarsi risultati dei tentativi di rivitalizzarne il mercato, fatti nel corso di parecchi anni, occorre ora aprire un ragionamento più ampio, coinvolgendo le diverse realtà del territorio nell’individuazione delle possibili soluzioni. Lo ha sostenuto l’assessore Alberto Sacco nel corso della riunione odierna della III commissione Lavoro e Commercio, presieduta da Andrea Russi, durante il punto dedicato all’approfondimento di un’interpellanza di Raffaelle Petrarulo (Sicurezza e Legalità – Forza Italia). Gli operatori mercatali disertano ormai da anni la piazza, è stato spiegato, per la sua scarsa appetibilità commerciale. Troppo vicini e concorrenziali mercati come quelli di Porta Palazzo e piazza Fioroni, scomparse ormai da tempo le fabbriche le cui maestranze avevano storicamente dato respiro ai banchi di piazza Crispi.

D’altra parte la copertura del lato orientale della piazza situata all’incrocio tra i corsi Vigevano e Vercelli, effettuata nel 2002, non ha risolto il problema, come ha sottolineato il coordinatore della Circoscrizione 6 Ledda, ma ne ha aggiunti altri. Di qui aveva preso le mosse l’interpellanza di Petrarulo, che ha segnalato la presenza stabile nell’area coperta di nuclei di nomadi dotati di camper, oltre ai problemi del mercato ormai deserto e alla sosta selvaggia.

A Torino sarebbero più di tredicimila persone in attesa dell’esame di guida (dato UNASCA)

Nella seconda parte della riunione, la commissione ha esaminato una proposta di ordine del giorno di Silvio Magliano (Moderati) sui problemi sorti fra le autoscuole torinesi e gli uffici della Motorizzazione. Accentuate dalla pandemia, le difficoltà erano preesistenti, come ha affermato Lorenzo Forneris dell’UNASCA, l’associazione che riunisce 180 delle 250 agenzie di scuola guida presenti a Torino e provincia. Una persistente carenza di personale all’Ispettorato della Motorizzazione rallenta l’andamento degli esami di guida, ha affermato Forneris, secondo il quale sarebbero 13.500 allievi delle autoscuole in lista d’attesa con tempi fino a 7 mesi, il che fa sì che molti di loro rischino di veder scadere il “foglio rosa”. La pandemia, poi, ha ridotto i posti destinati agli esami di teoria – per la necessità di rispettare i distanziamenti – senza che, a detta del rappresentante UNASCA, sia stato incrementato il numero delle sessioni di esame, cosa che avrebbe determinato un “imbuto” per i candidati all’esame, con dilatazione dei tempi. Nuovi esaminatori sarebbero comunque in arrivo.

Mentre la Motorizzazione – della quale Maria Grazia Grippo  (PD) ha proposto l’audizione in commissione – si confronta con questi problemi, la richiesta contenuta nell’ordine del giorno proposto da Magliano è quella di un intervento dell’Amministrazione comunale presso le autorità nazionali per una rapida soluzione. La questione, ha sostenuto il consigliere, non riguarda solo le autoscuole ma rappresenta un problema sociale ed economico più ampio: migliaia di persone, in prevalenza ragazze e ragazzi, che attendono la patente, magari per poter lavorare o per acquistare un’auto, fatto quest’ultimo che coinvolge anche i concessionari di vendita e, indirettamente, tutta la filiera delle quattro ruote.

Claudio Raffaelli