“Personale infermieristico, una carenza strutturale”

Il Pronto soccorso del CTO... in notturna

La IV commissione Sanità e servizi sociali, presieduta da Vincenzo Camarda, ha oggi incontrato il presidente dell’Ordine delle Professioni infermieristiche di Torino, Massimiliano Sciretti. Due anni di pandemia, soprattutto nelle fasi più drammatiche, hanno messo ancora più in luce il ruolo essenziale del personale sanitario e di tutti gli operatori ospedalieri, ma hanno altresì evidenziato il problema strutturale della sanità pubblica rappresentato dalla carenza di personale infermieristico. Problema strutturale al punto da essere riassumibile con un dato:  se oggi sono 17.000 i giovani che seguono il percorso universitario di formazione infermieristica, ci sono già 16.000 infermieri e infermiere  in uscita. Inoltre, statisticamente, un quarto dei suddetti giovani abbandoneranno il corso formativo prima della conclusione. Perché non si riescono a rimpinguare adeguatamente gli organici in sofferenza? Una tra le causa, ha spiegato Sciretti, risiede nel fatto che non vi sono possibilità di carriera in campo clinico, mentre circa 20.000 infermieri e infermiere italiani sono andati a lavorare in Paesi europei come la Germania o il Regno Unito, attratti da migliori condizioni di lavoro e soprattutto stipendi più adeguati. Molte sono le criticità organizzative segnalate dal rappresentante dell’Ordine: nelle RSA manca personale infermieristico, le strutture di Pronto soccorso sonio in emergenza permanente, i posti letto per i malati in fase acuta sono sottostimati, sono insufficienti le verifiche professionali e sanitarie sul personale proveniente dall’estero. Questo mentre per attuare il PNRR in ambito sanitario occorrerebbero a livello nazionale circa 100.000 infermieri, obiettivo che parrebbe irraggiungibile. Sciretti ha insistito sulla necessità di rivedere i modelli organizzativi attuali, anche per evitare che le previste “case di comunità” finiscano per essere una serie di ambulatori privi di adeguate interconnessioni, senza un approccio sistemico che integri servizi sanitari e servizi sociali. Temi che hanno appassionato i consiglieri e consigliere della IV commissione, dei quali sono intervenuti Crema, Garione, Abbruzzese, Apollonio e Tuttolomondo, oltre all’assessore Rosatelli, il quale ha ricordato come si attenda la costituzione della prevista cabina di regia Regione-Comune-Città Metropolitana-ASL e Università, auspicando che il progetto del Parco della Salute non si blocchi. Numerosi gli argomenti toccati dai  e dalle componenti della Commissione, dalle necessità di investire sull’integrazione dei servizi socio-sanitari al tema salariale, dal rapporto tra le professioni infermieristiche e gli operatori socio-sanitari alle possibilità aperte dalla telemedicina, passando per le problematiche dei Pronto Soccorso fino al numero insufficiente di alcune tipologie di medici specialisti. Tutti temi che saranno oggetto di ulteriori approfondimenti.

Claudio Raffaelli