Lo Russo interviene in Aula sugli scontri di sabato scorso in piazza Arbarello

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Il Sindaco Lo Russo ha risposto, questo pomeriggio in Sala Rossa, ad una richiesta di comunicazioni presentata da Giuseppe Iannò (Torino Bellissima) in merito agli scontri avvenuti sabato scorso in piazza Arbarello fra Forze dell’ordine e studenti che manifestavano per la morte del giovane Lorenzo, avvenuta la scorsa settimana in una fabbrica di Udine nell’ambito di un progetto di alternanza scuola-lavoro. Nel suo intervento, Stefano Lo Russo ha ricordato l’importanza di affrontare il dibattito politico nei luoghi preposti a farlo, come il Consiglio comunale, e non sui social o sui giornali. Ha poi ribadito quanto sia grave quello che è successo sabato scorso, esprimendo la totale adesione verso l’oggetto della manifestazione. “L’episodio del giovane morto a Udine è grave – parole di Lo Russo – perché getta una luce sinistra sul tema della sicurezza nei luoghi di lavoro, rispetto soprattutto ai giovani”. Le istituzioni, per il Sindaco, sono allora chiamate a porsi in modo critico e attento su questo tema. Ma la protesta di sabato è arrivata in un momento complicato per la questione pandemica e le direttive emanate dal Viminale, per quanto riguarda la gestione dell’ordine pubblico nelle regioni in “arancione”, sono precise. Fra queste, il divieto allo svolgimento di cortei, di manifestazioni a carattere dinamico. Gli incidenti di sabato si sono verificati quando la manifestazione ha cercato di trasformarsi in corteo non autorizzato. “Io, però, voglio vivere in una città dove non volano i manganelli, soprattutto sui ragazzi”. Per questo, Lo Russo, ritiene necessario garantire che ognuno possa manifestare liberamente le proprie opinioni, sempre nel rispetto delle regole. Ma se ci sono state violazioni di carattere procedurale da parte delle Forze dell’ordine non spetta al sindaco valutarlo, ci sono organi preposti a farlo. “Faccio il tifo – ha concluso Lo Russo – per il superamento della pandemia e per la possibilità che le manifestazioni possano svolgersi liberamente auspicando, allo stesso tempo, una riflessione a livello ministeriale per aiutare le nostre prefetture e questure a gestire in modo meno conflittuale le prossime manifestazioni.
All’intervento di Lo Russo ha fatto seguito un dibattito in Sala Rossa di cui riportiamo la sintesi.
Primo ad intervenire Enzo Liardo (Fd’I), che ha rimarcato il fatto che il corteo non fosse autorizzato e come certi atteggiamenti non vadano giustificati. Le regole, per Liardo, vanno seguite da tutti, anche dai più giovani. Ha poi invitato il Sindaco a collaborare con il Prefetto, che ha dimostrato di voler provare a ristabilire la legalità nelle periferie. Subito dopo, Giuseppe Catizone (Lega) ha dichiarato piena solidarietà per la motivazione che ha portato i ragazzi a manifestare: “non si può morire sul posto di lavoro, motivazione nobile e condivisa”. Ma vedendo le immagini è stato facile vedere bandiere che non centravano nulla e personaggi che forse non erano nemmeno studenti. Per Catizone, chi manifesta deve farlo in modo civile, senza lanciare bottiglie, senza cercare lo scontro. Esprime quindi solidarietà alle Forze dell’ordine per gli attacchi ricevuti: “Non condivido le manganellate ma le regole vanno rispettate e nessuno può delegittimare l’operato delle Forze dell’ordine”. E’ poi intervenuta Alice Ravinale (SE) che trova opportuna l’istituzione di un Tavolo cittadino per decidere il tenore della gestione di manifestazioni a livello cittadino, ritenendo inaccettabile il ripetersi di episodi in cui gruppi di ragazzi si trovano ad essere caricati più volte dalla Polizia e feriti che finiscono in ospedale a causa di un uso particolarmente veemente del manganello. Le regole ci siano anche per la gestione della piazza da parte delle Forze dell’ordine. Per Ludovica Cioria (PD) le Forze di polizia rappresentano lo Stato, responsabili dell’ordine pubblico, devono usufruire di questa competenza con grande responsabilità, misura e discrezione. Al servizio della cittadinanza e non contro di essa, comportandosi con fermezza ma senza scivolare nella repressione. Le provocazioni agli agenti non sono accettabili ma è grave, per Cioria, quanto accaduto sabato, perché ha coinvolto ragazze e ragazzi evidentemente incapaci di essere una minaccia. I cittadini devono sentirsi protetti, non minacciati, dalle Forze dell’ordine. Anche per la capogruppo del PD, Nadia Conticelli, la situazione è delicata, chi ha ruoli istituzionali non deve fare l’arbitro ma non si possono mettere in discussione le Forze dell’ordine. Nel merito della manifestazione di sabato, Conticelli ribadisce che la morte del giovane Lorenzo è inaccettabile perché la scuola dovrebbe essere il posto più sicuro dove lasciare i nostri ragazzi. Per Conticelli è però altrettanto evidente che nella manifestazione di sabato scorso si sono infiltrate persone con lo scopo di provocare disordini. Il capogruppo di Torino Bellissima, Paolo Damilano, dichiara innanzitutto di essere d’accordo con la necessità che i luoghi di scuola e lavoro siano sicuri, ma questi temi non vanno strumentalizzati. Una città come la nostra, afferma Damilano, dove il tema della sicurezza sta diventando prioritario, serve un’opera di educazione e sensibilizzazione per evitare che le Forze dell’ordine debbano intervenire. Forze dell’ordine che sabato erano in quella piazza per svolgere il proprio lavoro che comporta il fare rispettare le regole. Stabilite dalla nostra società. Silvio Viale (Lista Civica per Torino) ha dichiarato che tutti hanno il diritto di manifestare, ma ha affermato che i cortei in questo momento sono vietati e chi viola le regole e attacca i poliziotti se ne assume la responsabilità. Ha quindi annunciato la predisposizione di un ordine del giorno per chiedere di revocare l’attuale divieto di manifestare in corteo e di non prorogare lo stato di emergenza oltre il prossimo 31 marzo. La consigliera Paola Ambrogio (Fd’I) ha condiviso nel merito l’intervento del collega Silvio Viale e lo ha invitato a unirsi alle minoranze in Consiglio Comunale. “Non deve passare il concetto – ha spiegato Ambrogio – che si possano attaccare impunemente le Forze dell’ordine e, quindi, le istituzioni. I giovani hanno il diritto di manifestare – ha concluso – ma nel rispetto delle regole”. Simone Fissolo (Moderati) ha fatto appello al senso di responsabilità collettivo, auspicando unità di intenti tra le forze di maggioranza e di minoranza in una situazione di pandemia che sta continuando a condizionare le vite di tutti. La vicenda di Lorenzo è da sottolineare, ha aggiunto, invitando il Consiglio a mantenere aperto il dialogo, come nel caso di sabato, con i più giovani. Ha concluso la serie degli interventi Tiziana Ciampolini, capogruppo di Torino Domani che ritiene ragionevole l’atteggiamento della maggioranza e condivide la posizione del sindaco e chiede si evitino episodi violenti come quello di sabato scorso dove ragazzi che si esprimevano liberamente hanno finito per subire manganellate.
M.Longhin – M. Quirico – R. Tartara