Le donne e l’acqua nel sud del Mondo

La Sala Colonne di Palazzo Civico ha ospitato ieri mattina, in occasione della ricorrenza della Giornata internazionale della donna e della Giornata mondiale dell’acqua, il convegno “Le donne e l’acqua nel sud del mondo”. Organizzato dalla Consulta femminile comunale, il convegno si è articolato in tre diverse fasi. Nella prima parte ci sono stati i saluti istituzionali della presidente della Consulta Silvana Ferratello, della presidente del Consiglio comunale Maria Grazia Grippo e della presidente della Commissione Pari opportunità Elena Apollonio, cui ha fatto seguito la proiezione di tre cortometraggi selezionati dalla direttrice di CinemAmbiente Lia Furxhi, dedicati al ruolo femminile nei Paesi del sud del Mondo. Si tratta di “Laatashsete” per la regia di Elena Molina, di “BhagwaniUna ragazza alla ricerca dei sogni” di Ziauddin Zia e di “Dulce” per la regia di Isa Guille e Angelo Faccini. Il convegno si è concluso con una tavola rotonda moderata da Maria Teresa Martinengo con gli interventi di Lia Furxhi e della presidente del Comitato scientifico Hydroaid – Scuola internazionale dell’acqua per lo sviluppo, Maria Chiara Zanetti. Come ha spiegato Ferratello, il convegno è stato organizzato con l’intenzione di aprire una riflessione sull’importanza della figura #femminile nella gestione delle questioni di carattere ambientale nei Paesi che ancora vivono situazioni emergenziali di siccità e carestie che contribuiscono al peggioramento della qualità della vita. Per Grippo, il convegno è stato l’occasione per parlare di donne e di #diritti con un’attenzione particolare alle situazioni di discrimine per l’accesso alle risorse naturali nei Paesi più vulnerabili all’emergenza climatica, dove la prospettiva dell’affrancamento dalla situazione di diseguaglianza è decisamente più ardua per le donne. Anche Apollonio ha rimarcato l’importanza del convegno, sottolineando l’importanza di uscire dai recinti più tradizionali per raccontare le #politiche di genere. E il tema dell’ingiustizia ambientale è sicuramente declinabile al femminile, perché laddove ci si trovi di fronte a situazioni di questo genere sono sicuramente le #donne a pagarne il prezzo maggiore.
Marcello Longhin