La Sala Rossa chiede il ritiro del Disegno di Legge regionale su affidamento minori

L'affido di fratelli all'interno della stessa famiglia risulta efficace per il benessere dei minori

La Sala Rossa ha approvato un ordine del giorno proposto dalla capogruppo del partito Democratico, Nadia Conticelli, che chiede alla Giunta di intervenire presso la Regione perché sia ritirato il Disegno di Legge “Allontanamento Zero”, che punta ad azzerare gli allontanamenti dei minori dalle famiglie di origine che si trovano in condizioni di disagio sociale ed economico.

L’ordine del giorno chiede, invece, che sia previsto il potenziamento dei servizi per le famiglie al posto di un sussidio aggiuntivo come prevederebbe il Disegno di legge e invita a ripensare in modo organico i diversi interventi, prevedendo maggiore collaborazione ed integrazione tra il settore educativo, sanitario e sociale ed una maggior omogeneità territoriale, oltre ad un raccordo con le autorità giudiziarie minorili.

L’atto invita, inoltre, a prevedere, tra l’altro, una dotazione finanziaria specifica nel bilancio regionale per l’assunzione e la formazione di assistenti sociali, educatori, psicologi e medici, a stabilizzare i contratti precari, ad aumentare i fondi per la salute mentale e le dipendenze, a ridurre i tempi di accesso al servizio di psicologia, psichiatria ed educativa, a potenziare i fondi educativi territoriali

Nel presentare il documento, Conticelli ha evidenziato come “l’attacco al modello operativo piemontese rappresenti una forma di delegittimazione degli operatori che quotidianamente fanno fronte alle difficoltà delle famiglie, spesso in situazioni di forte criticità a causa della scarsità di personale e della carenza di risorse. La delegittimazione alimenta la sfiducia e concorre all’aumento delle aggressioni nei confronti degli assistenti sociali, e la delegittimazione degli affidi, inoltre, sta facendo diminuire la disponibilità di famiglie affidatarie e creando preoccupanti timori di sottrazione dei propri figli da parte dei genitori”.

Prima della votazione (28 favorevoli, 9 contrari, 1 astenuto), si è svolto un serrato dibattito.

La maggioranza ha evidenziato come il disegno di legge consentirebbe al minore di vivere nella famiglia di origine ma non di essere protetto (Ivana Garione – Moderati) e come il provvedimento non prevederebbe servizi e misure aggiuntive per le famiglie (Elena Apollonio – Lista civica per Torino) minacciando il dovere pubblico di tutelare i minori stessi. Ritiene il disegno di legge sbagliato e pericoloso che rischia di depotenziare un modello che non allontana il minore per questioni di difficoltà economiche delle famiglie ma per l’incapacità dei genitori di rispondere ai bisogni primari (Lorenza Patriarca – PD) e che mira a metterlo in condizioni migliori dal punto di vista della crescita psicofisica (Pierino Crema – PD), sottolineando come gli interventi di allontanamento non possano attendere percorsi rieducativi delle famiglie che richiedono tempi lunghi (Pietro Tuttolomondo – PD).

L’auspicio è che la maggioranza in Regione isoli l’assessora Caucino autrice del disegno di legge (Silvio Viale – Lista Civica per Torino). Vincenzo Camarda (PD) evidenzia come l’atto proposto non rappresenti una strumentalizzazione politica mentre Alice Ravinale (Sinistra ecologista) ha sottolineato come la famiglia affidataria sia di aiuto per la stessa famiglia di origine.

Si è espressa in modo favorevole Valentina Sganga (M5S) mentre Piero Abbruzzese (Torino Bellissima) pur non essendo in disaccordo con l’ordine del giorno proposto ha sottolineato la necessità di approfondimenti prima di procedere ad allontanamenti di minori.

Nell’opposizione, marcati gli interventi a difesa del disegno di legge, con Giuseppe Catizone (Lega) che ritiene l’atto regionale necessario ma apre ad un confronto, con Giovanni Crosetto (Fratelli d’Italia) che considera essenziale dare risorse economiche alle famiglie di origine in difficoltà per consentire la presenza dei minori al loro  interno, attraverso quelle che sarebbero risparmiate dai servizi sociali. Secondo Paola Ambrogio (Fratelli d’Italia) c’è alla base una concezione di famiglia che è agli antipodi, con una maggioranza che evidenzia maggiore disponibilità all’allontanamento. Da Andrea Tronzano (Forza Italia) viene sottolineato come il disegno di legge miri a mantenere il minore nella famiglia di origine tanto da coinvolgere parenti fino al quarto grado mentre da parte di Enzo Liardo (Fratelli d’Italia) c’è la necessità di confrontarsi su questi temi.

In conclusione è intervenuto l’assessore ai Servizi Sociali, Jacopo Rosatelli che ha espresso apprezzamento per il documento proposto dalla maggioranza evidenziando come la legge nazionale, in presenza di famiglie inadatte, consideri l’allontanamento e il conseguente affido strumenti a tutela del minore, che è l’effettivo valore primario.

Federico D’Agostino