Incidenti del 3 giugno scorso in piazza San Carlo, dibattito in Consiglio

La seduta del consiglio comunale

Il Consiglio comunale ha oggi respinto con 22 voti contro 11 una mozione presentata da Stefano Lo Russo ed altri consiglieri che, a partire dagli incidenti in piazza san Carlo del 3 giugno scorso, proponeva alcuni provvedimenti, tra i quali la riorganizzazione della macchina comunale. La votazione sul documento è stata preceduta da un ampio e serrato dibattito, nel quale sono intervenuti tredici consiglieri e consigliere oltre alla sindaca. Di seguito, una sintesi della discussione.

Stefano Lo Russo (Partito Democratico)

La vicenda della finale di Champions League videotrasmessa in piazza San Carlo del 4 giugno e terminata in tragedia è caratterizzata da una sequela di omissioni, errori di valutazione, scaricabarile. Una sciatteria politico-amministrativa emblematica. Non è stato chiesto alla Juventus di mettere a disposizione lo stadio, la prima riunione operativa (indetta dal capo di gabinetto Giordana, privo di funzioni dirigenziali e potere di firma) si è svolta solo una settimana prima dell’evento e Turismo Torino ha ricevuto solo verbalmente l’incarico di allestire la piazza. Non si è mai riunito il Tavolo per la sicurezza e l’Ordine pubblico in prefettura, né la Polizia Municipale è stata convocata per riunioni interforze, non sono state emesse ordinanze “antivetro”. La sindaca non ha mai interloquito con il comandante dei vigili e in occasione dell’evento non vi era sul posto alcun rappresentante della giunta. Il Tavolo tecnico in Comune si tiene solo tre giorni prima dell’evento, non ci sono contatti tra sindaca (con delega alla sicurezza) e vertici dei Vigili. Le prescrizioni della Commissione Provinciale di Vigilanza su venditori abusivi e accessi del parcheggio non sono state rispettate. I tifosi presenti dal mattino in piazza non sono stati controllati e nel pomeriggio, mentre si perquisisce chi si presenta ai varchi, girano all’interno gli abusivi, identificati ma non allontanati o sottoposti a sequestro delle bottiglie (che passano dal parcheggio). Il vetro sul selciato all’interno del perimetro non viene rimosso. Poi il panico e le 1527 persone ferite, una delle quali deceduta. La magistratura valuterà gli aspetti civili e penali, la politica deve esaminare ciò che non ha funzionato dal punto di vista politico-amministrativo. Questi i punti della mozione da noi presentata oggi in aula: occorre adeguare urgentemente la macchina comunale (perché le recenti trasformazioni di organigrammi e processi funzionali hanno mostrato la loro totale e palese inadeguatezza, con un deficit strutturale di programmazione), occuparsi come Città del risarcimento delle vittime con opportuno stanziamento (e la sindaca dovrebbe chiedere scusa e andare in fondo alle responsabilità), rendere pubblici gli atti della Commissione d’inchiesta, verificare la situazione assicurativa del Comune. Infine, procedere alla programmazione degli eventi pubblici.

Roberto Rosso (Direzione Italia)

1526 feriti e un morto… e non per l’Isis. Il dottor Giordana incarica solo sette giorni prima dell’evento Turismo Torino. Nessuno affronta il tema sicurezza, il Prefetto non ha mai convocato il Tavolo per l’ordine pubblico e per la sicurezza. Nessuna riunione interforze, nessuna ordinanza contro l’uso del vetro in piazza. Mai la Sindaca si mette in contatto con il comandante dei Vigili. La mattina del 3 giugno la Commissione provinciale di vigilanza dà alcune disposizioni di buon senso: impedire l’uso del vetro e presidiare i varchi d’accesso, ma non viene fatto. Quel giorno sotto i varchi anziché le bibite in vetro poteva passare qualunque esplosivo. Perché la Sindaca non imputa nulla al Prefetto e al Questore? Forse ha paura, eppure è evidente che dovrebbero essere destinati ad altro incarico. Sarebbe normale chiedere ufficialmente scusa e poi valutare con la sua maggioranza, Sindaca, se non sia meglio dedicarsi ad altro lavoro. Auspico che le cinque richieste della mozione siano accolte, ma chiedo come sia possibile non mettere nella mozione la richiesta di sfiduciare la maggioranza e la richiesta al ministro Minniti di rimuovere Prefetto e Questore. Spero che ciò avvenga nel dibattito.

Valentina Sganga (Movimento 5 stelle)

E’ doveroso premettere che pesa su tutti un sentimento di tristezza per ciò che mai avremmo voluto vedere. Le richieste della mozione sono basate sulla relazione conclusiva dei lavori della commissione d’indagine sottoscritta da quattro consiglieri di minoranza. Sono basita dalla sicumera con cui oggi si afferma che si tratta di una storia di sciatteria politica e amministrativa. Mi chiedo su quali elementi oggettivi è basato questo giudizio dato che mancano molti elementi e ci sono tante caselle con un punto interrogativo per il sovrapporsi all’inchiesta della Commissione consiliare dell’inchiesta della Procura che non ci ha permesso di ascoltare in commissione i vertici di Turismo Torino. Non abbiamo potuto acquisire i verbali della Polizia municipale. Non abbiamo potuto confrontarci con il Prefetto e il Questore, né sapere quali relazioni siano intercorse con la Sindaca. Se dovessi dire quali sono i profili omissivi nell’organizzazione dell’evento direi che non so. Credo che si voglia uno scalpo politico e scaricare sulla Sindaca le frustrazioni di questo vostro primo anno di opposizione.

Osvaldo Napoli (Forza Italia)

Non condivido il voler rendere pubblica la relazione conclusiva della Commissione; non è un servizio reso alla democrazia, ma l’espressione di un atteggiamento qualunquistico e degenere dell’attuale politica. Non condivido nemmeno gli attacchi al Prefetto, al Questore, al Sindaco. Oggi non ci sono ancora certezze acquisite in merito alle responsabilità. In realtà la Commissione ha fallito, e si è allontanato l’accertamento della verità. La solita politica inconcludente, purtroppo. L’avevo previsto, non è stato individuato un responsabile nonostante la gravità dell’accaduto. Forza Italia svolge un ruolo di opposizione costruttiva e non attacca sulle vicende giudiziarie. Siamo garantisti, sempre e comunque. L’unico giudizio rilevante sarà quello della Procura, proveniente dall’inchiesta della magistratura, l’unica che potrà fare un quadro chiaro della tragica serata del 3 giugno.

Francesco Tresso (Lista civica per Torino)

Oggi mi sarei aspettato la presentazione della relazione emersa dalla Commissione e così non è stato. Non capisco perché il sindaco non abbia chiesto l’avvio di un procedimento interno. E invece non ha mai fatto un’ammissione di responsabilità: eppure le riunioni e le procedure seguite sono state insufficienti, è evidente. Il quadro fattuale non è completo, ma cosa diremo ai cittadini. Perché oggi non diciamo nulla, aspettando i risultati della magistratura? E’ evidente che è necessaria una revisione della macchina comunale nella gestione e nella programmazione degli eventi. Ravviso un imbarazzante livello di improvvisazione organizzativa; prima, durante e dopo la serata di piazza San Carlo. E mi auguro che l’amministrazione dia segnali forti di cambiamento e un’assunzione di responsabilità.

Alberto Morano (Lista civica Morano)

Le responsabilità penali, amministrative e civili attengono alla magistratura, ma esiste un profilo di responsabilità politica, legata all’adeguatezza nel gestire eventi complessi. Un evento come questo non può essere stato deciso da persone che passavano per caso. Non chiedo alla sindaca le dimissioni ma le chiedo se si sia fatta un esame di coscienza e, se non fosse così, deve essere lei a trarre le conclusioni.

Francesco Sicari (Movimento 5 Stelle)

La ricostruzione della relazione non è completa. I cittadini devono conoscere le logiche politiche in seno alle minoranze che hanno determinato la volontà di partecipare alla commissione di indagine.

Fabrizio Ricca (Lega Nord)

Alla luce di una persona deceduta, il lavoro della magistratura è più importante dell’addossare responsabilità politiche. Quella di Lo Russo sarà anche una verità parziale ma contiene parti di verità. Ci sono elementi precisi che dimostrano che qualcosa non ha funzionato e la maggioranza avrebbe dovuto avere il coraggio di ammetterlo. Mi aspetto che qualcosa cambi e che gli incompetenti vadano a casa.

 

Carlotta Tevere (Movimento 5 Stelle)

Sono concorde solo sul fatto che le riunioni della Commissione Speciale si siano svolte con regolarità, in un clima di collaborazione. Mi dispiace non si sia arrivati a una relazione condivisa, relazione che il presidente non ha neanche predisposto! La mole di materiale raccolto – seppur parziale – è stata notevole, ma non capisco come il presidente non sia riuscito a stendere una relazione. La relazione proposta oggi non è un documento tecnico e non ci trova d’accordo. Compito della Commissione era verificare fatti e comportamenti, non accertare le responsabilità: questo è compito della Magistratura. Difficile poi arrivare a conclusioni oggettive, in mancanza dei documentati secretati. Aspettiamo la verità reale, che non è emersa dalla relazione proposta oggi.

Enzo Lavolta (Partito Democratico)

Il dibattito di oggi in aula ha rappresentato il clima della Commissione. Anche oggi – come in Commissione – non ho sentito considerazioni di merito da parte della Maggioranza. La Commissione nasceva innanzitutto per dare un messaggio chiaro alla comunità: lavorare come Istituzioni perché ciò che è accaduto non dovessi ripetersi. La Commissione ha lavorato bene, seriamente, senza fare trapelare notizie all’esterno, rispettando il lavoro di ogni ente coinvolto. È stato fatto un lavoro doveroso. Non abbiamo prodotto una relazione finale perché il tenore del dibattito era quello di oggi. Noi abbiamo messo nero su bianco dei fatti, mettendo a disposizione di tutti la relazione di oggi. La gestione e organizzazione dell’evento non ha funzionato: per questo, senza polemica, chiediamo di avviare una riflessione sull’organizzazione della macchina comunale, che riteniamo necessaria.

Aldo Curatella (Movimento 5 Stelle)

Per noi la Commissione d’indagine doveva essere elemento di garanzia e avremmo voluto approfondire dati di fatto documentabili. Ma molti dei documenti più importanti sono tuttora secretati dalla Procura della Repubblica e non abbiamo potuto convocare in audizione tutti coloro che sono stati coinvolti nell’organizzazione di quell’evento mentre alcuni di coloro che sono stati auditi non hanno potuto rispondere. Come posso esprimere un giudizio tecnico amministrativo se non dispongo dei dati oggettivi e con le indagini ancora in corso. Per poter giudicare servono fatti documentabili ed eventuali riscontri, non le parole di qualcuno. Per questo le conclusioni sono difficili da trarre e per questo oggi affrontiamo la discussione di una relazione parziale e di parte che serve solo per attaccare l’attuale Amministrazione.

Claudio Lubatti (Partito Democratico)

Non mi soffermo sul prima e sul durante rispetto a quanto accaduto la sera di piazza San Carlo. Il prima e il durante lo hanno analizzato con attenzione la commissione d’indagine e la Procura. La mia attenzione è rivolta sui quanto accaduto dopo e su cosa è mancato: il sindaco. Con la S maiuscola. Dopo quella sera è venuto meno la figura di un sindaco capace, a poche ore dall’evento, di prendere su di se la responsabilità di tutto il meccanismo organizzativo. Non una persona che scarica la responsabilità sugli organizzatori tecnici dell’evento. Le figure comprimarie e le chiacchiere hanno spazio solo dove manca il sindaco che almeno doveva, ad un certo punto, fermare tutto con una presa di posizione netta su quanto accaduto quella sera. C’è insomma un tema di responsabilità dell’Amministrazione e io vorrei sapere se di fronte a quanto accaduto c’è un sindaco capace di dare risposte chiare, precise e non di parte. Mi aspetto ancora che questo possa avvenire oggi, con parole comunque tardive ma almeno riparatorie.

La sala del Consiglio metropolitano che ospita il Consiglio comunale

Eleonora Artesio (Torino in Comune – La Sinistra)

Mai nessuno ha fatto sapere che il lavoro fosse impedito dalla segretezza imposto da organi terzi che rendevano impossibile lo svolgimento dei lavori.  Deduco che oggi ci è stata resa nota una relazione di minoranza sviluppata sulla base di fatti, comportamenti e atti acquisiti e che è impossibile affermare che non era possibile un tale lavoro.
Sul merito della mozione: bisogna provvedere a una revisione della macchina comunale almeno per quanto riguarda l’organizzazione dei grandi eventi non contemplati dalla delibera di Giunta che aveva riorganizzato gli uffici. E’ cambiata la responsabilità politica: quel che era in capo alla Sindaca, oggi è in capo ad un assessore, quindi il percorso di comunicazione ora è diverso.
Abbiamo tratto una lezione sul miglioramento del coordinamento facendo ricorso al vademecum Gabrielli. Non è forse il caso di rivedere un’organizzazione che rispondeva antecedentemente e che oggi vede mutata tutta la filiera di comando politico? Bisogna poi prevedere uno stanziamento per fare fronte alle richieste di risarcimento danni e   pubblicizzare i modi  attraverso i quali, per il tramite dei propri legali, le persone possano accedere integralmente alla documentazione e a tutto il materiale raccolto da questa commissione.
Infine occorre effettuare una programmazione degli eventi per prevenire, dove sia fattibile, eventi tragici ed essere via via migliori e più pronti.

Mariagrazia Grippo (Partito Democratico)

Avevo accolto con freddezza l’istituzione della Commissione. Non c’è la volontà della maggioranza di cogliere quanto c’è di costruttivo in un lavoro fatto insieme. Avete parlato ore, ma la sola cosa costruttiva è la mozione proposta. Accogliamo volentieri la proposta di Curatella e predisporremo una nuova mozione per fare un passo ulteriore verso la trasparenza. Ma oggi di fronte a questa mozione che avete processato non proponete nulla di alternativo. Questo offrite alla cittadinanza. Dovevate fermare a suo tempo i lavori della commissione. Ora sorgono dubbi sulla vostra buona fede

Chiara Appendino (Sindaca)

Ringrazio tutti i Consiglieri per il dibattito in Aula e ben venga un indirizzo comune per offrire un servizio migliore per la città. Non entro nel merito dei fatti, c’è un’indagine in corso e speriamo che la verità emerga al più presto, e che si possa dire ai torinesi la verità, un diritto di tutti. Ma vorrei chiarire un punto: non è vero che non ci sono eventi in città. Ma la sicurezza è cambiata da quei fatti di piazza san Carlo, sono arrivate nuove circolari e i costi sono imponenti rispetto al passato. Occorre dunque un cambio di carattere culturale; non dobbiamo avere paura ma sono cambiate le regole, e lo sono per tutti. Il tema degli eventi è profondamente cambiato, in un momento dove le risorse sono poche per tutti i comuni. Discutiamo tutti insieme su questo, maggioranza e minoranza; gli eventi in prospettiva dovranno essere organizzati in modo diverso. Organizziamo anche una Commissione comunale sul tema e sarò disponibile a parteciparvi.

 

Ufficio stampa del Consiglio comunale