Il Comune critico sulla riforma della sanità torinese

A lungo sollecitata da parte comunale, il 7 settembre si è svolta la seduta congiunta delle Commissioni sanità di Comune di Torino e Regione Piemonte. Oggetto dell’incontro, nella sede del Consiglio regionale, l’approfondimento dell’atto aziendale con cui l’assessore regionale alla Sanità, Antonio Saitta ed il direttore generale dell’Asl Città di Torino, Valerio Flavio Alberti, hanno riorganizzato l’impianto dei servizi sanitari in città. Un atto che “non è scritto sulla pietra”, ha detto Alberti, ma che comunque nel mese di agosto aveva già ricevuto il parere tecnico favorevole della Regione.
La presidente della commissione sanità del Comune, Deborah Montalbano, ha definito inaccettabile la procedura adottata dalla Regione e le sue modalità di interlocuzione con la Città. “Non si fa l’interesse dei cittadini varando una riorganizzazione della sanità di questa portata e blindando ogni decisione senza ascoltare nessun parere”
Tra i rilievi avanzati da Montalbano e dai commissari comunali durante l’incontro, la mancanza di un aggiornamento dei dati sulla domanda di salute dei cittadini torinesi che, hanno detto, avrebbe dovuto orientare l’atto organizzativo del direttore generale, la mancata trasmissione dei dati relativi alla consistenza delle liste di attesa relative alle persone non autosufficienti (a suo tempo richieste dalla presidente Montalbano e dai Consiglieri comunali), la mancata creazione di una struttura complessa autonoma e indipendente di psicologia nell’Asl unica torinese che, in base alla DGR regionale del 20 aprile scorso, farebbe capo alla Asl 5 di Moncalieri, la riduzione dei servizi protesici da quattro ad uno solo, alla periferia sud della città.
Sia l’assessore regionale alla sanità, Antonio Saitta, sia Alberti, nei loro interventi hanno sottolineato la coerenza del nuovo impianto organizzativo con la programmazione sanitaria regionale, e la

Si discute su Asl unica

necessità di procedere ad una omogeneizzazione dei servizi offerti su tutto il territorio cittadino e di una integrazione delle attività sanitarie.
Alberti ha concluso affermando che questo atto aziendale non è un piano strategico e attuativo, e che proprio in quell’ambito “Una serie di problemi sollevati, sia in sede di conferenza socio sanitaria dei presidenti di Circoscrizione, che di commissione sanità del Comune troveranno risposta”.
Montalbano ha dichiarato al termine della seduta che una mozione che sollecita la creazione di una struttura complessa dei servizi di psicologia dell’Asl città di Torino, a firma sua e del Consigliere Silvio Magliano, sarà sottoposta al Consiglio comunale, assicurando che la sua Commissione monitorerà attentamente le ricadute dell’atto organizzativo della Regione sulla cittadinanza torinese.

Nelle foto: L’incontro nella sala Moriondo di via Alfieri 15. In primo piano, Deborah Montalbano.

Silvio Lavalle