“Gruppo Comune di Torino”: un Bilancio senza Gtt

Il collegio dei revisori. Da sinistra: De Finis, Rosso, Fenoglio

Per la prima volta con l’entrata a regime della riforma dei bilanci degli enti territoriali il Consiglio comunale ha approvato con 23 voti il bilancio consolidato del Gruppo Comune di Torino per l’anno 2016.
Questo documento riunisce in un unico bilancio, come si fa nel caso dei gruppi industriali privati, i risultati di esercizio delle aziende che formano il Gruppo, ossia le società e gli enti strumentali partecipati in modo diretto o indiretto e il Comune stesso.
Sergio Rolando, assessore al bilancio, ha illustrato i dati fondamentali del bilancio di questo Gruppo da 20.000 dipendenti: risultato positivo per 141 milioni di euro, risultato ante imposte positivo per 24 milioni di euro, risultato finale di esercizio, comprensivo della quota di pertinenza dei terzi,  negativo per 27,4 milioni di euro.

A questo bilancio però mancano i dati di Gtt, la più importante delle partecipate del Comune, con i suoi 4800 dipendenti. Come è noto l’azienda di trasporto pubblico attraversa una grave crisi finanziaria e i suoi vertici sono sotto inchiesta. Sul bilancio 2015 in particolare si concentrano le attenzioni della magistratura ed il bilancio 2016 non è ancora stato approvato. Questa situazione ha posto il Comune di fronte ad una scelta difficile che Rolando ha così riassunto:  “tra le varie possibili soluzioni esaminate in relazione alla mancanza dei bilanci di Infra.To (bilancio però approvato dall’organo amministrativo, dunque acquisito) e di Gtt, (di cui manca del tutto l’approvazione), e come motivato a pagina 25 e 26 della relazione allegata al bilancio, si è esclusa dal consolidamento Gtt, sulla base dell’autorevole giurisdizione vigente in campo privatistico, l’unica per il momento esistente”.
Con il Comune di Torino le società del Gruppo sono: FCT Holding s.p.a. e suo Gruppo, SMAT s.p.a. e suo Gruppo, Infratrasporto.To s.r.l., CSI Piemonte, Agenzia per la mobilità piemontese, AFC Torino s.p.a., CAAT S.c.p.a., Farmacie Comunali Torino s.p.a., 5T s.r.l., Soris s.p.a..

Durante il dibattito che ha preceduto il voto Stefano Lo Russo del PD ha criticato la Giunta, accusandola di non aver fatto “almeno una ricognizione sui conti di Gtt, e ha citato un passaggio della relazione dei Revisori dei conti: “Il bilancio consolidato 2016 del Comune di Torino non rappresenta in modo veritiero e completo la reale consistenza economica, patrimoniale e finanziaria dell’intero gruppo amministrazione pubblica”. Lo Russo ha chiesto di sospendere la votazione fino al raggiungimento di soluzioni per Gtt.
Eleonora Artesio per Torino in Comune ha segnalato “un disallineamento, grave e colpevole, tra la qualità della discussione politico-istituzionale e la concretezza delle conseguenze che ha sulla vita delle persone”. Artesio ha detto che le amministrazioni locali non hanno colpe specifiche sul perdurare della crisi economica, ma sono piuttosto il punto di atterraggio finale di politiche di austerità che hanno fatto deliberatamente precipitare la crisi proprio sui Comuni. In una situazione complicata per la Città sarebbe servito per trovare soluzioni, ha detto Artesio, “ben altro stile di relazioni politiche”.
Anche Alberto Morano della Lista civica Morano ha chiesto di rinviare la votazione della delibera: “Il piano industriale di Gtt fa emergere disallineamenti per oltre 100 milioni, sta aumentando il fabbisogno finanziario e forse si salirà oltre i 200 milioni. I crediti dubbi ammontano a oltre 100 milioni. I disallineamenti del Comune verso Gtt sono pari a 37 milioni, ma l’Amministrazione non dice se deve o meno tali fondi”.
Secondo Morano l’Amministrazione comunale mira ad un “concordato in bianco”: per  guadagnare fino a sei mesi di tempo e trovare una soluzione ai debiti di Gtt con l’eventuale affermazione del Movimento 5 stelle nelle elezioni politiche.
Massimo Giovara del M5S ha dichiarato: ”Prendo atto del cambio di atteggiamento della minoranza, in particolare del Pd. Fino a qualche mese fa il bilancio era in regola e oggi si prende atto che non lo è…bene! Questa verità è emersa grazie al lavoro del M5S. Un lavoro che, evidentemente, non è stato fatto nei 23 anni precedenti”.
Per Monica Amore (M5S): non si può dire che il Bilancio sia falso e che ci stiamo avviando verso il pre-dissesto. “C’è stato un articolato dibattito in Commissione, in cui è stato illustrato l’operato di questa Amministrazione e sono state spiegate le motivazioni alla base di questo Bilancio, redatto in una situazione di emergenza”.
Osvaldo Napoli di Forza Italia ha affermato che i Comuni italiani hanno fatto molti sacrifici e nel quinquennio 2011/2015 hanno tagliato 9 miliardi di euro, ma “serve ora una maggiore apertura da parte del Governo per mobilitare risorse ai Comuni. È necessario sedersi tutti insieme a un tavolo per capire come uscire da questa situazione”.
La sindaca, Chiara Appendino, ha concluso gli interventi respingendo l’accusa di un bilancio ingannevole “C’erano due possibilità: non approvare con conseguenze sulla Città come l’impossibilità di assumere, oppure c’era la strada scelta, la terza via non esiste”.
Sul predissesto, suggerito da alcune membri  minoranze Appendino ha ribadito che sarebbe molto più semplice, ma avrebbe un grave impatto sui servizi togliendo all’Amministrazione decisionalità sui tagli, potere di assumere e di fare politiche attrattive per le imprese. “Chiediamo senso di responsabilità alle minoranze, perché facciano proposte realistiche”. Su Gtt Appendino ha rivendicato il lavoro svolto: tavoli per capire qual era la situazione, interventi sulla rete, e “abbiamo smesso di fare cose popolari come le domeniche ecologiche a biglietto gratuito”.
Infine rispondendo sulle anticipazioni di tesoreria: “l’obbiettivo è ridurle e presto vedremo i primi risultati di questa Amministrazione, ma in ambito di gestione del gruppo non è pensabile una compensazione tra i saldi di ognuna delle società che ne fanno parte”.