“Gilet gialli” al Regina Margherita per aiutare i piccoli pazienti

Rappresentanti dei Lions Club e personale sanitario dell'OIRM in posa con la targa a ricordo dell'iniziativa benefica

Oggi pomeriggio, l’ospedale infantile Regina Margherita (OIRM) si è riempito di gilet gialli. Non quelli resi celebri dalla protesta sociale d’Oltralpe, ma i gilet con il contrassegno dei Lions Club. L’aula magna dell’ospedale ha ospitato lo svolgimento, d’intesa con le autorità sanitarie, di un breve convegno organizzato da otto branche locali dei Lyons, di Torino e da altri centri della sua città metropolitana.

Presenti in sala anche molti sindaci e assessori di amministrazioni locali del Torinese, tra i quali la Città di Torino era rappresentata dalla presidente del Consiglio comunale. Tramite donazioni e iniziative culturali e di spettacolo per raccogliere fondi, come una serata di moda e pizzica salentina presso la sala ATC di corso Dante, Il Lions Club International Distretto 108 – Ia 1 e la LCI Foundation hanno raccolto con il progetto “L’albero del benessere – l’arte che cura” più di trentamila euro, utilizzati per rafforzare con strumenti per la riabilitazione, supporti educativi e frigoriferi per le stanze, necessari anche per i genitori al fianco dei piccoli degenti.

Un momento dell’incontro svoltosi nell’aula magna dell’Ospedale infantile Regina Margherita.

Il reparto oncologico pediatrico “L’isola di Margherita”, dove ad essere al centro sono il paziente e la sua famiglia, non la patologia – come hanno spiegato i suoi responsabili, a partire dalla dottoressa Franca Fagioli, durante l’incontro –  è uno dei fiori all’occhiello di un complesso sanitario di eccellenza come l’OIRM, che riceve piccoli pazienti da tutto il mondo (tra gli ultimi arrivati, 26 bambini e bambine dall’Ucraina). Una nota di speranza è risuonata con il dato fornito in aula: diversamente dal passato, oggi si è arrivati a ottenere la sopravvivenza alle malattie oncologiche di otto su dieci dei bambini colpiti. Ma il lavoro e la ricerca continueranno, per cercare di abbassare ancora l’asticella della vita e consentire ad ancora più bambini e bambine di saltare oltre l’ostacolo della malattia.

Claudio Raffaelli