Emergenza abitativa, proprietari e inquilini a confronto

I rappresentanti dei proprietari di alloggi e quelli degli inquilini sono stati auditi il 10 giugno 2020 nella seduta congiunta della IV e della II Commissione, presieduta da Fabio Versaci, per discutere sulle prospettive dell’emergenza abitativa a Torino.

Ha introdotto la riunione la consigliera Elide Tisi (PD), che aveva richiesto l’audizione, per riflettere sull’argomento in seguito a una sua interpellanza – discussa in Consiglio Comunale lo scorso 5 marzo e poi approfondita in Commissione a maggio – che chiedeva conto degli esiti dei lavori della Commissione emergenza abitativa, il cui nuovo regolamento ne ha modificato la composizione, e per ragionare sulle ricadute dell’emergenza Covid sulle capacità di sostenere i costi dell’abitazione.

C’era già una sofferenza nel 2018 – ha aggiunto – con l’aumento di richieste di alloggi per emergenza abitativa e ora sembra aumentata.

Annarosa Penna (Ape – Associazione Proprietà Edilizia – Confedilizia Torino) ha ringraziato per l’audizione e ha spiegato che alla crisi strutturale si sono aggiunte ulteriori problematiche per i proprietari di casa, che il prossimo 16 giugno dovranno pagare l’Imu, anche se magari non hanno percepito canoni di locazione nell’ultimo periodo, e che devono far fronte ogni anno alle spese di registrazione dei contratti di affitto. C’è il rischio di una povertà sempre più diffusa – ha chiarito – anche perché, come ha ribadito il presidente di Ape, Pier Luigi Amerio, la maggior parte dei proprietari di casa ha un reddito al di sotto dei 26mila euro.

Giovanni Baratta (Sicet – Sindacato Inquilini Casa E Territorio) ha quindi espresso le difficoltà di molti inquilini che non sono riusciti a pagare i canoni di affitto e ha ricordato che, sebbene siano sospese le esecuzioni fino al prossimo 1° settembre, sono ripartite le istanze di sfratto per morosità. C’è un concreto rischio – ha detto – che molte persone perdano l’alloggio nei prossimi mesi: servono sostegni per gli affitti da parte di Regione Piemonte e Governo, con pratiche burocratiche veloci per ottenerli. Sarebbe opportuno – ha suggerito – ridurre l’Imu ai proprietari che accettano di abbassare il canone di affitto e incrementare il numero di alloggi di edilizia residenziale pubblica e accelerare la ristrutturazione di quelli ora inagibili.

Anche Sergio Contini (Sunia) ha segnalato le difficoltà di numerosi inquilini nel pagamento dei canoni di affitto e ha caldeggiato interventi immediati, ma anche di lungo periodo. Ha quindi proposto l’erogazione diretta di fondi ai proprietari che accetteranno di ridurre i canoni. Serve anche – ha concluso – un utilizzo intelligente della leva fiscale da parte del Comune di Torino, agevolando i proprietari sul pagamento dell’Imu. Ha anche proposto di ridurre la cedolare secca dal 10% al 5% e di rivedere gli accordi territoriali sui canoni concordati (l’ultimo risale a fine 2017 e scadrà a fine anno).

Piera Bessi (Uppi – Unione Piccoli Proprietari Immobiliari), ha precisato che sono riprese soltanto le istanze degli sfratti precedenti alla pandemia, la cui esecuzione rimane comunque sospesa sino al prossimo 1° settembre. Ha infine richiesto di posticipare il pagamento dell’Imu a settembre.

Successivamente, Domenico Paoli (Uniat – Unione Nazionale Inquilini Ambiente e Territorio) ha rimarcato la necessità di trovare accordi con chi possiede alloggi sfitti e di recuperare gli immobili in disuso, in particolare quelli di proprietà del Comune di Torino e di Atc.

È utile l’interlocuzione in Commissione – ha affermato nel dibattito la consigliera Eleonora Artesio (Torino in Comune) – ma occorreva avviare prima il dialogo con l’assessorato. Ha quindi chiesto di incrementare il patrimonio dell’edilizia residenziale pubblica e di avviarne una ricognizione.

Gli Uffici comunali hanno spiegato che sono al lavoro sui fondi di sostegno alla locazione per impostare una modalità che possa garantire celeri tempi di erogazione (le domande potranno essere presentate da settembre), anche se non sono però ancora noti i criteri regionali per gestire il bando.

In conclusione di Commissione, la consigliera Tisi ha sottolineato la necessità di rivedere la fiscalità locale, di attivare misure straordinarie e di implementare il personale dei servizi comunali che lavorano per mediare ed evitare gli sfratti.

Il presidente Versaci, nel ribadire l’utilità del confronto e le difficoltà della situazione economica generale, ha quindi proposto di affrontare nuovamente le questioni legate all’emergenza abitativa nelle prossime sedute di Commissione.

Massimiliano Quirico