Derivati, il Comune prepara un’analisi sui contratti degli anni scorsi

A Palazzo Civico si è riunita la I Commissione Bilancio

La settimana del Consiglio comunale, lunedì 3 settembre, è iniziata con il tema dei derivati discusso in commissione Bilancio, per approfondimenti legati a un’interpellanza di Silvio Magliano ed una mozione di Maura Paoli, Lo strumento finanziario dei derivati era stato ampiamente utilizzato dalla Città di Torino e da altri Enti locali per alcuni anni, fino ad un divieto normativo del 2009. Sono definiti derivati i contratti o titoli il cui prezzo sia basato sul valore di mercato di un altro strumento finanziario, definito sottostante (come, ad esempio, azioni, indici finanziari, valute, tassi d’interesse o anche materie prime). Nel tempo, dopo la crisi internazionale apertasi nel 2008-2009, i derivati sono spesso stati messi in discussione come strumenti finanziari poco convenienti per le amministrazioni locali e fonte di oneri pesanti nei confronti degli istituiti bancari. L’assessore al bilancio, Sergio Rolando, nel corso della riunione di Commissione ha annunciato che l’Amministrazione comunale, con una delibera di Giunta, sta per avviare una ricognizione tecnico-legale dei contratti finanziari in vigore. Il servizio di analisi , ha spiegato l’assessore verrà messo a bando europeo per indovinare il soggetto da incaricare e dovrà verificare, dal punto di vista tecnico e legale, la sussistenza nei contratti economico-finanziari di asimmetrie che possano tornare a svantaggio dell’ente, individuando ogni possibilità di realizzare risparmi e benefici. Nel dibattito sono intervenuti i consiglieri Magliano, Carretto, Lo Russo, Artesio, oltre ai rappresentanti di Assemblea21, critici questi ultimi rispetto all’accettazione, da parte della Città, di contratti ad essa sfavorevoli. Nella discussione, Lo Russo ha criticato l’utilizzo in passato di contratti derivati, invitando l’Amministrazione comunale odierna ad attivarsi presso l’ANCI e il governo nazionale affinché quest’ultimo offra copertura politica e contabile ai Comuni che decidessero azioni di rescissione dei contratti. Artesio ha da parte sua proposto un’iniziativa politica di moratoria da parte dei Comuni.

Claudio Raffaelli