“Colori vivi” e “portinerie” per animare i quartieri e favorire l’inclusione

Doppia audizione nella seduta del 19 gennaio 2024 della Quarta Commissione, presieduta da Vincenzo Camarda (PD), con “Colori vivi” e la “Rete italiana di cultura popolare”.

Barbara Spezzini, amministratrice unica dell’impresa sociale “Colori vivi”, ha spiegato che l’azienda è nata nel 2020, in piena pandemia, all’interno dell’associazione Articolo 10 onlus.

L’ente – ha affermato – è stato creato per favorire l’autodeterminazione e l’autonomia sociale ed economica delle donne migranti vittime di violenza e vulnerabili. Attraverso un percorso di formazione professionale nell’ambito sartoriale, le donne vengono avviate al lavoro per promuovere l’inclusione sociale e una società multiculturale.

L’azienda ha 11 dipendenti, 8 tirocinanti e 9 volontari e collaboratori. Collabora con Gucci, che fornisce scarti di stoffe di alta qualità, e altri brand del lusso. Lo show-room e il laboratorio, con tre linee di produzione, si trovano in via Parini 9 a Torino

Antonio Damasco, presidente della Rete italiana di cultura popolare, ha quindi illustrato le attività svolte dalla rete delle “portinerie di comunità”, istituita nel 2015 per offrire servizio di prossimità agli abitanti dei quartieri. La prima – ha spiegato – è nata a Porta Palazzo, in una ex edicola, grazie ai finanziamenti del bando Pon Metro. Con il bando Tonite, ne è stata aperta un’altra all’interno dell’istituto scolastico Lagrange, in lungo Dora Savona. Un’altra, con le risorse di un bando della Regione Piemonte, è stata avviata in una ex bocciofila a Borgo San Paolo. Diventate un “social franchising”, le portinerie, veri e propri presidi di welfare di comunità culturali e sociali, entro la fine del 2024 saranno 12, non solo a Torino, ma anche in Piemonte, a Milano, a Palermo.

Nel dibattito in Commissione, la consigliera Elena Apollonio (Alleanza dei Democratici – DemoS) ha ringraziato i due enti per i servizi innovativi offerti, che tengono insieme dimensioni sociali, economiche e ambientali. Ha quindi sottolineato la necessità di riattivare il patrimonio immobiliare in città a fini sociali.

Sono esperienze positive che vanno sostenute, al di là di singoli progetti e bandi – ha affermato Tiziana Ciampolini (Torino Domani). Anche per rivitalizzare alcune aree della città – ha aggiunto Luca Pidello (PD) – e per favorire la socialità e l’inclusione – ha detto Alice Ravinale (Sinistra Ecologista), riuscendo a fare incontrare i bisogni con le offerte e promuovendo occasioni di incontro, ha rimarcato Lorenza Patriarca (PD).

Silvio Viale (+Europa & Radicali Italiani) e Amalia Santiangeli (PD) hanno chiesto approfondimento sui prodotti e sui servizi offerti, che – come ha affermato Pierino Crema (PD) – riescono a creare un ponte tra la città e il resto del mondo.

Massimiliano Quirico