Case popolari, una fotografia della situazione

Quasi 29000 in tutta l’area metropolitana di Torino, 18512 nel solo capoluogo. Tanti sono gli appartamenti gestiti dall’ATC del Piemonte Centrale, l’Agenzia Territoriale per la Casa con sede in corso Dante 14, il cui vicepresidente Fabio Tassone ha oggi preso parte alla riunione delle IV commissione Servizi sociali, presieduta da Vincenzo Camarda. Un patrimonio immobiliare imponente, disperso sul territorio, con forti criticità che vanno dalla vetustà di buona parte degli edifici, che per questo richiedono continui interventi di manutenzione, fino all’elevata presenza di anziani, che rende ancora più pressante l’azione nei confronti delle barriere architettoniche. Inoltre, le difficoltà economiche degli ultimi anni, accentuate dalla pandemia tuttora in corso, hanno contribuito a una forte morosità, che riguarda il 29.1% degli assegnatari, due terzi dei quali hanno presentato la domanda di fondo sociale per morosità incolpevole. A fronte di una lista d’attesa con circa 17.000 domande per le “case popolari” (oggi si preferisce usare il termine “edilizia residenziale pubblica, ERP), sono circa 750 gli alloggi bisognosi di inverventi per poter poi essere assegnati ad altrettanti nuclei familiari richiedenti. In altri 250 i lavori sono in via di ultimazione, o comunque già in corso.

Edilizia Residenziale Pubblica in corso Grosseto (foto ATC)

ATC ha evidenziato come il numero degli appartamenti ristrutturati e resi nuovamente disponibili per l’assegnazione sia quasi raddoppiato tra il 2020 e il 2021, in piena emergenza sanitaria, passando da 461 a 891. E in zona Villaretto, all’estremo nord della città, 40 nuovi alloggi sono in fase di collaudo. Nel 2021, a Torino sono stati assegnate 594 unità abitative (201 negli altri Comuni dell’area metropolitana). Tasto dolente, le occupazioni abusive, che a Torino riguardano più o meno un appartamento ogni cento gestiti da ATC.
Gli uffici di corso Dante hanno inoltre annunciato, per il prossimo triennio, investimenti nella riqualificazione degli immobili, con fondi PNRR e risorse del Programma PinQua, in totale più di 49 milioni che saranno utilizzati nei complessi ERP (quartiere Vallette, corso Racconigi 25, via Sospello, via Villar e altri ancora). Per quanto riguarda gli interventi nell’ambito del superbonus 110%, ATC ha svolto o già programmato più di 160 assemblee di condominio. In molti edifici gestiti dall’Agenzia, infatti, coesistono appartamenti di proprietà pubblica e unità abitative a suo tempo “riscattate” da assegnatari divenuti pertanto dei condomini. In via Scarsellini e in via Ivrea/via Carema sono già stati approvati i lavori da effettuare.
Argomenti che hanno polarizzato a lungo l’attenzione dei consiglieri e consigliere, dai quali sono stati espressi pareri, domande e suggerimenti. A prendere la parola, oltre al presidente Camarda,
sono stati i consiglieri del PD Catanzaro (barriere architettoniche), Crema (il quale ha ricordato che circa 10mila appartementi gestiti da ATC sono di proprietà del Comune) e Conticelli, Apollonio (Lista Civica) sul tema degli sfratti e della bomba sociale che rappresentano, Ambrogio (Fd’I), Ciampolini di Torino Domani (sulla fruibilità dei servizi: a questo proposito, ATC ha recentemente rinnovato il servizio di entralino per gli utenti) e infine Garcea per FI (sul tema dei bandi di assegnazione).
La legge regionale 3/2010, hanno spiegato da ATC, prevede che le assegnazioni siano fatte dai Comuni, sulla base di un bando pubblico cui segue una graduatoria che viene stilata da una Commissione di nomina regionale, composta da un magistrato dalla Corte d’Appello, due rappresentanti degli enti locali designati dall’ANCI, un funzionario regionale, e un rappresentante ciascuno per i sindacati dei lavoratori, i sindacati degli inquilini e ATC (quest’ultima stipula i contratti di locazione). Le assegnazioni, oltre che da bando, avvengono anche per emergenza abitativa (sfratti dal mercato privato, termine della permanenza in strutture temporanee: quest’ultimo caso, per i Comuni “ad alta tensione abitativa” , quale Torino è, può riguardare anche la metà delle assegnazioni in emergenza).
Tra il 2020 e il 2021, ha riferito ATC, la Commissione si è riunita a periodi alterni, a causa della pandemia, da remoto o in presenza.
L’ultimo bando della Città di Torino è stato quello deliberato nel marzo 2020 e riapertodi successivamente con la raccolta di una seconda tranche di poco meno di 900 domande. La graduatoria provvisoria è stata pubblicata il 20 dicembre scorso, mentre è scaduto il 19 gennaio il termine per i ricorsi. A breve sarà pubblicata la graduatoria definitiva. Nel frattempo, le assegnazioni avvengono ancora sulla base della precedente graduatoria, che resta in vigore fino alla pubblicazione in via definitiva di quella nuova.
Il presidente Camarda ha quindi annunciato una prosecuzione dell’analisi del tema in una prossima riunione con l’assessore al welfare Jacopo Rosatelli.

Claudio Raffaelli

(Nella foto ATC: particolare della facciata di una casa popolare in via Luserna, Borgo San Paolo, risalente anni Venti del XX secolo)