Cani liberi e colonie feline all’attenzione della Città e della Consulta Animalista

I cani randagi in zona Arrivore e il non sempre facile rapporto tra le colonie feline e i cantieri: sono stati questi i due argomenti esaminato questo pomeriggio durante la riunione, presieduta da Federico Mensio, delle commissioni VI Ambiente e II Urbanistica, con la partecipazione della Consulta Animalista della Città di Torino.

Nell’area del Parco dell’Arrivore, sponda della Stura alla periferia Nord della città, vive un nucleo di cani in libertà il cui numero è stimato fra i 20 e i 25 esemplari. Pur se periodicamente oggetto di segnalazioni da parte di cittadini allarmati, hanno sottolineato la Consulta e l’Ufficio Tutela Animali, non si tratta di cani pericolosi, anche perché vengono seguiti e nutriti da volontari e volontarie, anche con l’aiuto della Coop.

Foto gentilmente concessa da Elisa Pera, IED Torino

D’intesa con la Circoscrizione 6, è stato spiegato, è stato allestita un’area recintata e si sta lavorando per abituare gradualmente i cani a trovare e consumare al suo interno il cibo fornito dai volontari. La prospettiva è quella di procedere poi alla somministrazione di cibo narcotizzato, allo scopo di catturare i cani in modo incruento e procedere alla loro sterilizzazione. Dopo di che, gli animali saranno rimessi in libertà nell’area di provenienza, dove potranno concludere il loro ciclo vitale senza riprodursi. Il tutto comporterà una stretta collaborazione fra Città, ASL ed ENPA). Esemplari adulti che vivono da tempo allo stato libero, hanno evidenziato l’ENPA e la consigliera Chiara Giacosa, sono incompatibili con la vita in canile. Altro discorso può valere per le cucciolate, inseribili nei circuiti di adozione.

Per quanto riguarda gatti e cantieri, la questione è semplice: quando viene avviato un cantiere in un’area rimasta abbandonata magari per anni, può capitare che vi sia insediata una colonia felina. Come ha spiegato l’assessore Antonino Iaria, al rilascio del permesso di costruire viene allegata l’indicazione, laddove si trovassero gatti insediati nel perimetro da cantierizzare, di procedere ad informare l’Ufficio Tutela Animali del Comune al fine di organizzare uno spostamento nel rispetto del benessere dei mici. A questo fine, è importante incrociare i dati disponibili, da parte degli uffici comunali come da parte delle associazioni di volontariato, per meglio mappare le colonie feline e le loro variazioni, in modo da conoscerne l’ubicazione la consistenza anche prima che si aprano i cantieri. Un tema questo, reso particolarmente urgente dal fatto che l’emergenza sanitaria e le regole che ne sono conseguite hanno sì restituito spazio in città agli animali – non randagi, liberi, ha precisato la consigliera Viviana Ferrero – ma ha anche sospeso le attività di sterilizzazione con un boom delle nascite feline.

Claudio Raffaelli