Borracce e bicchieri riutilizzabili per una città plastic free

Borracce termiche e bicchieri riutilizzabili saranno distribuiti dalla Città per incentivare comportamenti virtuosi nell’ottica della riduzione della plastica monouso o come riconoscimento nei confronti dei cittadini che verranno coinvolti nello sviluppo delle politiche di sostenibilità ambientale promosse dalla Città,
Nel corso della commissione Ambiente, presieduta da Federico Mensio, l’assessore all’Ambiente, Alberto Unia ha annunciato l’iniziativa, che recepisce l’indirizzo di una mozione del Consiglio Comunale, che aveva visto come presentatrice la consigliera Chiara Foglietta.
La mozione chiedeva la distribuzione di borracce agli studenti nelle scuole primarie di Torino. Tuttavia, è stato riscontrato come molti ragazzi già utilizzino le borracce in sostituzione della bottiglia di plastica.
Per questo, si è preferito, ha spiegato Unia, evitare una distribuzione indistinta nei plessi scolastici dove, dal 2009 è stata introdotta l’acqua di rete che ha consentito di risparmiare 2 milioni di bottiglie di plastica l’anno per un totale di 80 tonnellate di plastica.
Saranno quindi 7000 le borracce termiche, in acciaio inossidabile, e 6000 i bicchieri realizzati in materiale plastico derivante dalla canna da zucchero, completamente green, che la Città utilizzerà per promuovere progetti di sostenibilità ambientale.
E a proposito di stoviglie riutilizzabili, Unia ha ricordato come l’introduzione nelle mense, dall’anno scolastico 2013/14, di stoviglie riutilizzabili abbia consentito il mancato conferimento di rifiuti di plastica di circa 152 tonnellate annue. Dal 2009, il sistema scolastico non ha conferito rifiuti di plastica per circa 1792 tonnellate.
Alla riduzione del conferimento di rifiuti di plastica hanno contribuito anche l’installazione di una fontanella all’anagrafe che, da marzo 2019 ha erogato 11,4 metri cubi d’acqua, a fronte di un mancato utilizzo di 22.800 bottiglie da mezzo litro, corrispondente ad oltre mezza tonnellata di plastica non conferita.

Federico D’Agostino