Barriera di Milano, politiche sociali e controllo del territorio: dibattito in aula

Tre richieste di comunicazione sui gesti vandalici compiuti contro la parrocchia della Madonna della Pace, in Barriera di Milano, accompagnati da minacce a educatori dell’oratorio, hanno avuto risposta dal sindaco Stefano Lo Russo, dando adito ad un ampio dibattito in Sala Rossa.

Rispondendo alle richieste presentate da Torino Bellissima, Lega e Forza Italia, Lo Russo ha espresso la propria vicinanza al parroco e a tutti i suoi collaboratori, ed ha quindi riassunto la concezione della sicurezza che anima l’azione amministrativa della sua maggioranza. I delinquenti vanno perseguiti e non devono esserci zone franche rispetto alla legalità, ma occorre anche occuparsi del territorio e prendersi cura delle fragilità sociali. I fondi PNRR e strutturali hanno quote destinate alla rigenerazione urbana, in un approccio integrato ai temi della legalità e della sicurezza. Il sindaco ha annunciato che porrà la questione di Barriera di Milano al Tavolo per la sicurezza e l’Ordine pubblico in Prefettura, specificando che servono due livelli di intervento, il controllo e le sanzioni della delinquenza vanno uniti alla costruzione, in sinergia con altre istituzioni, di un progetto per la sicurezza sociale. Citando una sua visita al carcere Lorusso e Cutugno, il sindaco ha poi sottolineato la rilevanza di rivedere il sistema “a valle dell’arresto”, realizzando autentici percorsi di recupero e riabilitazione.

Il dibattito ha visto l’intervento di vari consiglieri e consigliere. Giuseppe Catizone (Lega) ha rivendicato il diritto dei cittadini di Barriera ad uscire serenamente, definendo scaduta la fase degli interventi sociali e insistendo sulla necessità di rafforzare il controllo del territorio, affetto dalla presenza di sacche di delinquenza. Definendosi profondo conoscitore del quartiere, Domenico Garcea (Forza Italia) ha denunciato il suo degrado, sottolineando il fallimento del progetto Urban e invitando il sindaco a prendere in considerazione le proposte dell’opposizione in tema di sicurezza. Fabrizio Ricca (Lega) ha auspicato azioni concrete da parte dell’amministrazione (dopo tanti anni di parole, sempre le stesse, da parte di quelle precedenti) a partire dall’installazione, già progettata e finanziata, delle videocamere. La sicurezza è la vera emergenza, ha affermato Giovanni Crosetto (Fd’I), sottolineando come nelle linee programmatiche dell’amministrazione non si parli di lotta alla delinquenza ma di “socialità positiva”. Occorre rendere la Barriera vivibile per i cittadini, ha concluso Crosetto, invitando il sindaco a portare con forza questi temi al Tavolo sicurezza.

Sempre per Fd’I, Enzo Liardo ha sostenuto che la sicurezza è un problema reale e non di percezione, definendo inutile il progetto Urban e lamentando la mancanza di un approccio adeguato al tema, come già avvenuto per i sindaci precedenti. La capogruppo PD Nadia Conticelli ha ricordato l’importanza di affrontare questi problemi al Tavolo sicurezza (ricordando gli interventi virtuosi a suo tempo effettuati nell’ambito del Patto Sicurezza con Governo e Regione), ribadendo poi l’importanza di politiche strutturali sul territorio e di un approccio all’insegna della concretezza, dopo quello che ha definito un buco di cinque anni. Paolo Damilano (Torino Bellissima) non ha voluto attribuire responsabilità alla nuova amministrazione a fronte dei gravi fatti avvenuti, esprimendosi a favore della tesi per la quale non bastano i poliziotti per combattere il degrado. Damilano ha poi evidenziato un’insufficiente fermezza e durezza da parte del sindaco, invitandolo al dialogo con le autorità preposte alla sicurezza, dato che la situazione, ha detto, sta degenerando. Silvio Viale (Lista Civica) ha focalizzato il suo intervento sul tema della droga, che sta dietro al problema complessivo, riaffermando l’importanza di “togliere l’acqua” al mondo dello spaccio, gestito da stranieri ma anche da italiani. L’abolizione del proibizionismo, ha detto Viale ricordando il referendum sulla Cannabis, deve accompagnare le politiche sociali e di repressione.

Una tesi che, laddove condivisa dalla maggioranza, desterebbe preoccupazione in Paola Ambrogio (Fd’I), per la quale occorre una efficace direzione politica per risolvere i ben noti problemi della zona, non legalizzare la droga. I cittadini, poi, chiedono ascolto, sicurezza e servizi sul territorio, ha ricordato Tiziana Ciampolini (Torino Domani), augurandosi che maggioranza ed opposizione possano trovare su questo una convergenza, alla luce di una visione complessiva poiché non bastano, da sole, né le politiche sociali né quelle relative alla sicurezza. Tony Ledda (PD) ha quindi concluso la serie degli interventi ribadendo la necessità, al di là delle divergenze, di azioni articolate, senza strumentalizzazioni inutili.

Nella replica finale, il sindaco Lo Russo ha sottolineato come il dibattito avesse evidenziato la necessità di un confronto costante in Sala Rossa e tra le diverse Istituzioni, che sono tra l’altro di segno politico differente. Il primo cittadino ha poi ribadito la necessità di interventi sul tessuto sociale che prevedano sì la vigilanza e le telecamere ma anche azioni di cura delle fragilità e di presidio sociale. I problemi della periferia nord saranno evidenziati al Tavolo per la Sicurezza e l’ordine pubblico. Infine, Lo Russo ha reiterato l’importanza di percorsi realmente rieducativi nei confronti dei detenuti, il cui tasso di recidiva è altissimo.

Claudio Raffaelli