Arrivano fondi europei per redigere il Bilancio di genere del Comune di Torino

Continua il complesso lavoro per la redazione del Bilancio di genere del Comune di Torino.

Lo ha spiegato l’assessore ai Diritti, Jacopo Rosatelli, nella seduta del 21 settembre 2023 delle Commissioni Diritti e Pari opportunità, Prima e Quarta, presieduta da Silvia Damilano (Torino Bellissima), convocata per continuare la verifica dell’attuazione della mozione 12-2022 presentata da Elena Apollonio (Alleanza dei Democratici – DemoS) e approvata dal Consiglio Comunale il 7 marzo 2022, che impegna sindaco e assessore a valutare l’opportunità di procedere alla redazione del Bilancio di genere, declinandolo congiuntamente al Bilancio Sociale, e a valutare l’opportunità di definire possibili obiettivi di miglioramento delle proprie politiche.

Rosatelli ha annunciato che la Città di Torino è tra gli enti vincitori del bando europeo Femact Cities e che per i prossimi due anni utilizzerà le risorse ottenute (78 mila euro) per un Piano di azione locale che prevede anche la formazione del proprio personale interno per la redazione del Bilancio di genere (deliberazione della Giunta Comunale 407 del 4 luglio 2023).

Per la redazione del Bilancio di genere, l’Amministrazione – ha aggiunto Rosatelli – si sta confrontando anche con altre città italiane, come Bologna e Milano, che lo hanno già redatto, impostandolo come un’analisi socio-demografica del contesto, realizzata da personale formato ad hoc che per ogni capitolo di spesa dell’ente valuta preventivamente l’impatto di genere.

Sarà un Tavolo interdipartimentale presieduto dalla Direttrice generale Alessandra Cimadon o suo delegato che coordinerà tutte le azioni di contrasto alle discriminazioni, che poi si articolerà in “sotto Tavoli” – ha precisato l’assessore, come già annunciato nella seduta del 22 dicembre 2022.

Nel dibattito in Commissione, Andrea Russi (M5S) ha chiesto approfondimenti sulle risorse europee ottenute e sul loro impiego, mentre Caterina Greco (PD) ha ribadito che servono analisi politiche e non soltanto “tecniche” per promuovere le pari opportunità. Giovanni Crosetto (Fratelli d’Italia) ha domandato se le spese che la Città effettuerà per sostenere il Torino Pride rientreranno nel Bilancio di genere.

Elena Apollonio (Alleanza dei Democratici – DemoS) e Ivana Garione (Moderati) hanno rimarcato la necessità di inserire il Bilancio di genere all’interno del più ampio Bilancio Sociale.

Non sono soltanto le donne a subire discriminazioni di genere – ha affermato Sara Diena (Sinistra Ecologista) – e la politica deve contrastarle, anche attraverso il Torino Pride, “momento di stimolo per tutta la cittadinanza”.

Il progetto è utile – ha dichiarato Luca Pidello (PD) – non soltanto se fotografa ciò che è stato fatto, ma se ogni anno emergono dati e risultati concretamente spendibili che possano portare ad azioni politiche concrete e a mettere in campo buone pratiche.

Lo strumento può essere utile per mettere in evidenza alcuni flussi sparsi in varie voci di spesa del bilancio comunale – ha affermato Ludovica Cioria (PD) – e per capire come sta andando la spesa rispetto ai generi.

Silvio Viale (+Europa & Radicali Italiani) ha ricordato che la mozione è stata approvata dalla Sala Rossa all’unanimità (39 voti favorevoli su 39 consigliere e consiglieri presenti), ma che il testo prevede di valutare l’opportunità di redigere il Bilancio di genere, non l’obbligo.

Servono una valutazione più approfondita e maggiori risorse – ha dichiarato Elena Apollonio (Alleanza dei Democratici – DemoS) – se si vuole dare concreta attuazione alla mozione.

L’assessore Jacopo Rosatelli ha ribadito che è stata valutata positivamente l’opportunità di redigere il Bilancio di genere e che quindi la Città intende elaborarlo, ma che valutare l’impatto di genere per ogni singola voce di spesa è un lavoro lungo e complesso, che va fatto “ex ante”, prima della predisposizione del bilancio.

Ha poi confermato che le spese per manifestazioni come Torino Pride, Women & the City, festival Lovers e Just the Woman I am hanno certamente un impatto nel Bilancio di genere, ma che sono altre voci a richiedere uno studio più approfondito (ad esempio manutenzioni, sicurezza urbana, ecc.). Ha anche proposto un focus per approfondire cosa Consiglio Comunale e Commissioni intendano per “Bilancio Sociale” e se il “Bilancio Pop – Popular Financial Reporting” predisposto dalla Città sia uno strumento adeguato.

La verifica della mozione è rimasta sospesa e sarà oggetto di un’ulteriore seduta delle Commissioni.

Massimiliano Quirico