Opportunità e inclusione in una tazzina di caffè

Foto di repertorio - Pixabay free

Fornire un servizio a studenti e studentesse dell’università e al tempo stesso organizzare un’importante attività di formazione (nel quadro dell’alternanza scuola/lavoro) a chi sta studiando per diventare barista o comunque lavorare nel campo della somministrazione e ristorazione. Il progetto del Bar Michelangelo, che ha preso vita all’inizio di questo mese, è il frutto di una collaborazione tra l’EDISU, ente regionale per il diritto allo studio, e l’Istituto alberghiero J.B. Beccari.

È stato il dirigente scolastico di quest’ultimo, Pietro Rapisarda, a presentare il progetto durante una seduta congiunta delle commissioni Istruzione e Servizi sociali. Il Beccari, erede di una tradizione torinese che risale al 1819 (con la fondazione del primo istituto in Italia per la panificazione e l’arte bianca) è una scuola altamente inclusiva. Circa 130 dei suoi allievi  hanno disabilità certificate (legge 104) e  in considerazione della zona complessa nella quale è ubicato, Barriera di Milano, raccoglie tra gli altri anche un buon numero di ragazze e ragazzi con bisogni educativi speciali oppure provenienti da situazioni familiari con fragilità di varia natura. A tutte e tutti loro, il Beccari vuole garantire le più ampie possibilità di formazione culturale e professionale, nonché di inserimento nel mondo del lavoro.

L’esperienza del Bar Michelangelo, aperto nello stabile che ospita la sala studio Michelangelo Buonarroti, al civico 17 bis dell’omonima via, va proprio in questo senso. Il servizio di bar e caffetteria, riservato agli utenti della sala studio, viene garantito – con le opportune coperture assicurative –  da allievi e allieve del Beccari con la supervisione di personale docente e tecnico della scuola stessa. Come ha spiegato Pietro Rapisarda, all’attività della caffetteria, strutturata su quasi duecento metri quadrati si accompagneranno iniziative di informazione sulla corretta alimentazione, soprattutto in chiave di prevenzione di alcune patologie.

(Claudio Raffaelli)