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Comunicato stampa

RISTORAZIONE SCOLASTICA, 4000 RISPOSTE AL QUESTIONARIO: EVIDENZIATI PUNTI DI FORZA E CRITICITÀ SULLE QUALI LAVORARE

Nel corso della seduta odierna della V Commissione, presieduta da Massimo Giovara, l’assessora ai servizi educativi Antonietta Di Martino ha presentato i risultati di un’indagine di customer satisfaction effettuata nel dicembre scorso fra i genitori degli utenti delle scuole d’infanzia e dell’obbligo, al fine di verificarne il livello di soddisfazione e di individuare possibili miglioramenti. Nel luglio dell’anno scorso, il Consiglio comunale aveva approvato una mozione che individuava nell’effettuazione di questa indagine conoscitiva uno strumento importante per arrivare ad ulteriori miglioramenti del servizio.

Si è trattato, è stato spiegato nel corso della riunione, di una rilevazione basata sulla percezione del servizio che i genitori elaborano attraverso i propri figli. Il questionario on line è stato indirizzato ai titolari del borsellino elettronico, circa l’80% del totale degli utenti. 22.456 i questionari inviati, 3947 quelli restituiti, una percentuale pari al 17,57%, con un massimo del 18.20% per le scuole primarie. Ai destinatari è stato chiesto di rispondere, in forma anonima, a una serie di domande inerenti vari fattori di qualità, attribuendo una votazione a 1 a 10, in crescendo a seconda del livello di soddisfazione, sia alla soddisfazione che all’importanza attribuita. I valori medi delle valutazioni sulle singole voci sono stati condensati in una “media delle medie” che, per le scuole primarie è risultata di 6.30 decimi per la soddisfazione e 6.81 per l’importanza attribuita. Valori che per la scuola secondaria sono risultati di poco inferiori, 6.01 e 6.75, mentre più alto è risultato il punteggio per le scuole dell’infanzia - caratterizzate dalla presenza della mensa fresca -con la soddisfazione a 7,37 e l’importanza attribuita a 7.19.
Particolarmente alti sono risultati i punteggi attribuiti all’importanza del fattore importanza dell’appetibilità delle portate, con valori oscillanti tra 8.77 e 8.85, accompagnata da un giudizio negativo per la soddisfazione a questo proposito sia nelle scuole secondarie (4.47) che primarie (5.26), mentre resta positivo per le scuole dell’infanzia, con 6.99.
Mentre i menu proposti sono ritenuti sostanzialmente equilibrati dal punto di vista nutrizionale, sempre con maggiore soddisfazione nelle scuole dell’infanzia (7,37), nelle scuole primarie e secondarie il giudizio non arriva alla sufficienza a proposito della presenza di cibi che piacciono ai bambini. I primi piatti, promossi nel caso dei bimbi più piccini (7.29) non arrivano alla sufficienza nelle primarie e secondarie (5.84 e 5.22), con analoga discrepanza per la carne e il pesce. Approvate la pulizia dei locali e l’acqua potabile in caraffa, mentre la verdura pare soddisfare solo i più piccoli (7.05 contro 5.76 e 5.13 nelle scuole primarie e secondarie). Giudizi positivi anche su cortesia, disponibilità, rispetto delle norme igieniche e professionalità del personale addetto. La quantità del cibo è stata generalmente approvata, con un picco di 7,28 nelle scuole dell’infanzia e un minimo di6.18 nelle secondarie.
Complessivamente, è stato evidenziato, nelle scuole d’infanzia, con mensa fresca, la percezione del servizio è migliore rispetto alle scuole primarie e secondarie, dove il servizio è fornito con pasti veicolati da ditte esterne.
Particolare attenzione ha destato il giudizio complessivo sul servizio che si è chiesto ai genitori di formulare: il 7.26 per le scuole dell’infanzia scende al 5.81 per le scuole primarie e ancora al 5.33 per le scuole secondarie. Negli ultimi due casi il giudizio negativo appare in controtendenza rispetto ai valori medi sui singoli aspetti del servizio, risultati nella sufficienza.
A partire dalle valutazioni espresse su importanza e soddisfazione per i vari aspetti del servizio, sono state individuate alcune azioni prioritarie, dalla presenza di cibi che piacciono a bambini e bambine e loro appetibilità, fattori comuni a tutte le tipologie di scuola, ai primi piatti.

Nel mese di febbraio, un secondo questionario – elaborato in considerazione dei dati ricavati dal primo – è stato inviato a 489 componenti delle Commissioni mensa, genitori e insegnanti, accreditati sulla piattaforma Prisma Mensa, con la tecnica dell’intervista on line. Il feedback è stato pari al 48.05 %, con 235 questionari restituiti.
A proposito del tema Composizione del pasto: alimenti da incrementare o diminuire, le risposte sono andate prevalentemente nel senso di lasciare invariate le frequenze degli attuali alimenti, con consistenti minoranze a suggerire la riduzione della carne rossa (25%) o l’aumento di ortofrutta e pesce (intorno al 40%). Per quanto riguarda l’Importanza di alcuni aspetti del servizio, alti punteggi hanno ottenuto la qualità del cibo (al top con il 74%) e la sua gradibilità (56%), con attenzione anche a varietà e quantità. Quando si è trattato di giudicare Gli aspetti che influiscono sulla qualità del servizio, i componenti delle Commissioni mensa hanno indicato prioritariamente la stagionalità del cibo (52%) e la presenza di alimenti a km zero (35%). Infine, per quanto concerne il Migliorare la qualità dei piatti, le risposte hanno individuato una priorità nel condimento del cibo (39%), seguito dalla temperatura di servizio (36%) e dalla cottura.

A completamento dell’indagine sulla customer satisfaction effettuata dai Servizi Educativi della Città, è in corso, da parte dell’Università di Torino, torinese, un’indagine scientifica di approfondimento che prevede anche l’analisi sensoriale dei pasti nelle varie fasi, dal centro di cottura al refettorio, focalizzando l’attenzione su cottura, presentazione, temperatura e condimento. Sono inoltre stati attivati, a partire da questa settimana, tre focus group con una cinquantina di componenti delle Commissioni mensa.

Nel dibattito successivo alla presentazione sono intervenuti vari consiglieri e consigliere. Federico Mensio ha espresso apprezzamento per l’iniziativa, mentre Eleonora Artesio ha spiegato di ritenere opportuna una verifica sugli stili di consumo a scuola del pasto domestico. Azzarà ha auspicato che la prevista sperimentazione della mensa fresca in due scuole primarie sia estesa a più istituti, dal canto suo Francesco Tresso ha sottolineato l’insufficienza espressa dai giudizi relativi alle scuole primarie e secondarie, infine Marina Pollicino ha suggerito alcuni spunti per i prossimi questionari.

L’assessora Di Martino ha così commentato: “Gli esiti di questa ricerca sono molto utili: non sono affatto una bocciatura, evidenziano anzi una percezione del servizio che nella media dei singoli item è ampiamente sufficiente. Poi però, per la scuola dell’obbligo, nel giudizio complessivo si scende di un punto. Questo significa che, interrogati sui singoli aspetti, i genitori riconoscono di essere mediamente soddisfatti, mentre permane un’immagine complessiva al di sotto della sufficienza. Quindi – ha aggiunto l’assessora – dobbiamo lavorare, come del resto stiamo già facendo, per dare informazioni corrette e una visione del servizio più oggettiva, oltre che intervenire sul continuo miglioramento dei singoli aspetti del servizio. Accogliamo in particolare la richiesta di migliorare l’appetibilità dei piatti, posto che per quanto concerne qualità delle materie prima, salubrità ed equilibrio nutrizionale siamo ad ottimi livelli”, ha concluso Di Martino.

Tutti i dati relativi ai risultati dell’indagine verranno resi disponibili on line, sul portale della Ristorazione scolastica della Città di Torino, http://www.comune.torino.it/servizieducativi/ristorazionescolastica/

(C.R. - Ufficio stampa del Consiglio comunale)


Pubblicato il 31 Maggio 2019

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