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Comunicato stampa

RIORDINO FONDIARIO A LINGOTTO: 8 GALLERY IMMOBILIARE CRESCE DI 8.000 MQ. ALLA CITTÀ 1,5 MIO

Il Consiglio comunale ha approvato con 22 voti favorevoli e 3 voti contrari, la delibera proposta dal vicesindaco Montanari di concerto con l'assessore Rolando, relativa al riordino della proprietà del Comune nel complesso del Lingotto, in via Nizza 294.
L’atto, basato sul piano particolareggiato del Lingotto del 1990 più volte modificato tra il 2005, e il 2015, contiene una convenzione attuativa relativa alla ridefinizione degli assetti proprietari in alcuni lotti (I e II).
A seguito di tale riordino la Città dovrebbe introitare circa 1,5 MIO (opere per circa 800.000 € e circa 700.000 € in oneri urbanistici) a fronte di un ampliamento di circa 8000 metri quadrati degli spazi destinati alla società 8 Gallery immobiliare s.r.l. per Aspi (Attività di servizio alle persone e alle imprese).

Le progressive ristrutturazioni decise dalle giunte precedenti di cui è stato oggetto il comprensorio nel tempo - ha spiegato Montanari - e l'avvicendarsi delle proprietà delle diverse porzioni immobiliari “non ha consentito, sinora, di individuare formalmente in via definitiva tali beni comuni, né di individuare le proprietà esclusive di ciascun consorziato con riferimento all'uso esclusivo da parte del singolo. La complessità delle funzioni e delle proprietà che vi si intersecano (8 Gallery, PAD 5, Città di Torino, Fiat, Lingotto 2000, Lingotto Hotels, Lingotto Fiere, FCA Partecipazioni, Cinema Sviluppo, Politecnico e Università di Torino), rende dunque necessario procedere, in via preliminare rispetto all'attuazione degli interventi da parte di 8 Gallery Immobiliare S.r.l., alla stipulazione di un atto di ricomposizione fondiaria (individuazione di parti comuni e divisione), che ha già ricevuto l'assenso di ogni consorziato”.

Le dichiarazioni che hanno preceduto il voto del Consiglio:

Francesco Tresso – Lista civica per Torino: Presentate un dispositivo criptico che interessa il padiglione 5 che consente l’accesso al Centro congressi, con disagi per le future edizioni del Salone del libro. In più questo padiglione è un’area non destinato alle attività di vendita dei libri ma ad area accrediti, area Siae, book stock, mostre, librerie tematiche, e altro. L’Oval, utilizzato in alternativa in passato, è staccato dal resto degli spazi: 20.000 mq. difficilmente compartimentabili. Dunque sono prevedibili aggravi organizzativi e, aldilà dell’introito attuale per la Città, un aumento del costo della prossima edizione. Si poteva valutare con più anticipo l’operazione e questo nuovo piano particolareggiato, in funzione di alcune necessarie migliorie. Non parteciperò al voto.

Eleonora Artesio – Torino in Comune: Non parteciperò al voto. Il piano di cui discutiamo rientra in una cornice quadro già approvata negli anni precedenti. Le perplessità fin qui illustrate mi sembrano ragionevoli. Il vicesindaco peraltro ha dichiarato che non ci saranno ulteriori costi per il Salone del libro né ci saranno altri problemi. A me invece risulta che non ci sono elementi sufficienti di rassicurazione che consentano di votare serenamente l’atto.

Stefano Lo Russo – Pd: Non parteciperemo al voto. Non è vero che questo atto è assunto in continuità con atti di precedenti amministrazioni. Voi state deliberando la sottrazione di spazi espositivi a favore di un ampliamento di spazi commerciali per 8000 mq. Con questa delibera stabilite un record di velocità di conversione di autorizzazioni di superfici commerciali. Questo atto era già in nuce e non fu portato avanti per scelta politica a fronte di valutazioni relative a sviluppi turistici e culturali. L’atto ha una genesi pregressa, ma era stato fermato e voi avete liberamente scelto di mandarlo avanti. L’operazione produce non solo oneri per 1,3 MIO ma oneri superiori se l’operatore deciderà di monetizzare la mancata realizzazione di parcheggi. Così voi scientemente colpite per ragioni cassa la vocazione espositiva e fieristica del Lingotto.

Fabrizio Ricca – Lega Nord: Per i motivi espressi nel dibattito annuncio voto contrario, la non partecipazione non esprime sufficiente chiarezza. Per prendere distanza dal partito “falce e carrello” che procede a colpi di 10.000 mq di aree commerciali all’anno, annuncio un emendamento per ogni nuovo metro quadrato che autorizzerete. Dite di voler combattere la Bolkestein e sostenere il piccolo commercio e invece lo ammazzate. Non mi stupirei di vedere anche nel 2018 in crescita gli introiti per le aree commerciali nel corrispondente capitolo di bilancio. Auspico qualche astensione nella maggioranza.

Damiano Carretto - M5S: Nell’annunciare il voto favorevole del M5S al provvedimento, vorrei ricordare che in passato nessuno si è occupato della trasformazione del Salone del Libro. Questo intervento poggia su atti del 2010, riguarda l’ampliamento di 8 Gallery e non l’apertura di un supermercato. E comunque non ha un significativo impatto sul Salone del Libro, sul cui cambio di governance non mi esprimo: se la governance fosse stata sana, però, non ci sarebbe stato bisogno di cambiarla.

Roberto Rosso - Direzione Italia: Ogni settimana ci proponete un supermercato, dopo aver detto in campagna elettorale che non ne volevate più. State banchettando alle spalle dei commercianti. Avete promesso di cambiare il sistema di questa città, ma state facendo peggio della sinistra.

Osvaldo Napoli - Forza Italia: Non potete comunicare in una sola volta i supermercati che volete aprire? Ogni settimana ci ritroviamo a parlare di nuove aperture di supermercati: non potete dire qual è il programma del M5S sul tema?

Ufficio stampa del Consiglio comunale (S.L.)


Pubblicato il 4 Dicembre 2017

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