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Comunicato stampa

IN DISCUSSIONE LA VARIANTE 313 AL PRG

Il Consiglio comunale ha discusso la variante 313 al Piano regolatore generale riguardante il piano della Regione Piemonte per le alienazioni e valorizzazioni del patrimonio immobiliare. L’atto resta all’ordine del giorno dei lavori dell’Aula per il voto finale.

Con la prossima approvazione del provvedimento, l’Amministrazione comunale accoglierà la richiesta di modificare la destinazione urbanistica d’uso di quattro immobili di proprietà della Regione Piemonte.

Si tratta di Villa Gualino (in viale Settimio Severo 65) al quale è ora attribuita la destinazione a Servizi privati; dell’immobile attuale sede della giunta regionale e di uffici della Regione di piazza Castello angolo via Garibaldi (per i quali è previsto il trasferimento nella nuova sede in zona Lingotto, oggi in fase di realizzazione) al quale sarà attribuita una destinazione terziaria; dell’immobile in stile Liberty di via Petrarca 44, sede di uffici della Regione, al quale verrà attribuita una destinazione prevalentemente residenziale; dell’immobile di via Principe Amedeo 17, rientrante nel complesso dell’ex convento di San Francesco da Paola e sede di uffici regionali, al quale sarà attribuita una destinazione prevalentemente terziaria.

Il provvedimento è stato illustrato in Aula dal vicesindaco Guido Montanari, con delega all’Urbanistica: “E’ uno dei tre atti già decisi della precedente Giunta che saranno perfezionati in queste settimane dal Consiglio comunale con l’approvazione definitiva, in relazione alle modifiche delle normative regionali che riconoscono un contributo di valorizzazione.
“Pur non condividendo il processo di dismissione di un patrimonio pubblico, soprattutto la scelta di spostare gli uffici della Regione da piazza Castello al nuovo impattante grattacielo di Fuksas, non abbiamo ritenuto di interrompere un processo di valorizzazione in corso.
“Si tratta del passaggio di destinazione d’uso urbanistica per quattro immobili di grande pregio della Regione Piemonte, per trasformare gli uffici regionali in luoghi per servizi, residenze e spazi alberghieri”.

Al dibattito sulla delibera sono intervenuti alcuni Consiglieri comunali. Qui di seguito una sintesi degli interventi.

Stefano Lo Russo (Pd): Sull’oggetto urbanistico relativo alle destinazioni d’uso degli immobili non abbiamo nulla da dire. Il tema sottovalutato dalla maggioranza è sotto il profilo contabile. La Regione, come previsto dalle normative, ha deliberato il metodo di calcolo delle valorizzazioni, inserendo clausole di esclusione che riguardano gli immobili oggetto di questa delibera e che potrebbero riguardare anche immobili in altri Comuni della Regione. Con l’Anci regionale, quindi, si è dato vita ad una interlocuzione perché la Regione modifichi il proprio provvedimento. Ho chiesto al vicesindaco di conoscere a che punto sia la negoziazione con la Regione, al di là di contatti informali. Se la Regione non modifica la delibera, la Città non incasserà le plusvalenze derivanti dal cambio di destinazione d’uso degli immobili. In assenza di una modifica dell’atto regionale, non saremo nelle condizioni di votare la delibera.
Invece, in caso di certezza giuridica di entrata nelle casse del Comune delle plusvalenze urbanistiche, attraverso una modifica alla delibera della Giunta Regionale, sosterremmo l’atto.

Il consigliere Fabrizio Ricca (Lega Nord) è intervenuto, ma si è avvalso della facoltà secretare la seduta del Consiglio comunale durante il proprio intervento.

Damiano Carretto (M5S): Un appunto che voglio fare al collega Lo Russo è il fatto che si potrebbe avere un po’ di fiducia nei confronti di chi governa la Città.
L’Amministrazione comunale è a conoscenza dei problemi legati a questa delibera e sta trattando con la Regione; e intendo sottolineare il fatto che è la Regione - in una situazione di bilancio anche peggiore di quella del Comune - ad avere maggior interesse in questo provvedimento. Infatti il piano di dismissioni della Regione serve a coprire i costi del grattacielo del Lingotto, opera inutile e insensata.
Sulla variante invece intendo affrontare il punto di Villa Gualino, sul quale la Circoscrizione si era espressa affinché il parco rimanesse pubblico. Noi auspichiamo che, quantomeno una parte del parco, rimanga nelle mani del pubblico. Mi auguro, pertanto, che lunedì prossimo discuteremo su questa variante con nuovi elementi, che ci permettano di fare scelte consapevoli nell’interesse della collettività.

Osvaldo Napoli (Forza Italia): Io mi pongo una domanda: qualche mese fa la Regione Piemonte ha inviato una lettera alla Presidenza dell’Anci in cui afferma di esaminare la proposta, riferita al dibattito in questione, e chiarire il paragrafo “esclusioni”.
Io solleciterei la Regione perché dia una risposta rispetto a quanto scritto nella lettera.

Alberto Morano (Lista civica Morano): Ma lo sapete cosa state facendo? Vi è chiaro che state facendo un regalo anche a soggetti privati? State regalando il 50% del plusvalore ai privati. Non potete poi venire a raccontare che non avete a disposizione denaro, perché state rinunciando a una discreta cifra. Lo state facendo per ignoranza? Per incapacità? Per promesse già fatte dalla Regione e che non potete ancora rendere pubbliche? Lo fate per un intervento di breve periodo ed avere disponibilità di quattro o cinque milioni che possono servire a migliorare una difficile situazione di Bilancio? E per questo vengono regalate decine di milioni di euro ai privati. Oppure, e non voglio nemmeno pensarlo, siete interessati a sostenere operatori privati che hanno interessi privati che vanno a danno della Città?

Francesco Tresso (Lista civica per Torino): Condivido le perplessità espresse dal capogruppo Lo Russo. Ed ero già rimasto stranito della decisione di liberare per l’Aula la delibera sulla base di generiche rassicurazioni sulla predisposizione di un tavolo di lavoro con la Regione. In ballo ci sono il criterio di calcolo e la plusvalenza da riconoscere al Comune. Non è questione di avere un atteggiamento di benevolenza nei confronti della Regione, quanto di averlo nei confronti di privati. Se il tavolo di lavoro sta ragionando sulla temporalità di questo meccanismo è un conto, ma nel frattempo avete fatto una valutazione sulle eventuali perdite? Non è questione di avere un periodo di fiducia quanto di esprimere raziocinio e pragmatismo e pretendere il giusto riconoscimento economico da questa operazione. Al momento mi sembra che bene fece l’Amministrazione precedente a congelare la delibera in attesa di chiarire il rapporto con la Regione.

Piero Fassino (Pd):Il punto qui è semplice: se non c’è un atto formale della Regione che riconosca al Comune il diritto a introitare il 50% dei contributi, la stessa Regione non avrà titolo per erogarli. E se la Regione dovesse erogare un contributo che non ha un titolo che lo legittima, la Città non avrebbe titolo per chiedere l’erogazione del contributo e chiunque potrebbe ricorrere alla giustizia Amministrativa.
Qui pertanto è in discussione la procedura: nell’interesse della Città nessuno di noi può accettare una riduzione del contributo di valorizzazione e pertanto abbiamo bisogno di un atto che la legittimi. Peraltro, essendo noi d’accordo con la Regione nella scelta di alienare gli immobili e avendo per questo predisposto le varianti necessarie, perché abbiamo congelato la delibera? Semplicemente perché non si poteva bypassare gli atti amministrativi e la certezza del diritto.

Antonino Iaria (M5S): Non accetto dal consigliere Morano le accuse al Movimento 5 Stelle di favorire interessi privati. Forse Morano è alla ricerca di una querela per finire sui giornali, ma sono comunque inaccettabili le sue dichiarazioni.

Roberto Rosso (Lista civica Roberto Rosso): Il consigliere Fassino ha esposto perfettamente la questione. Il problema è se il Gruppo M5S si rende conto delle delibere che porta in aula! Mi auguro che non ci siano interessi privati, ma sicuramente è opportuno che questa Amministrazione si faccia supportare meglio sulle questioni giuridico-amministrative. Prendetevi il tempo necessario e valutate meglio la situazione, perché occorre stabilire con la Regione il quantum dell’erogazione prima di votare la delibera.

Ufficio stampa Consiglio comunale


Pubblicato il 14 Novembre 2016

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