Città di Torino > Ufficio Stampa > Comunicati stampa 2016 > OTTOBRE

Comunicato stampa

“LAVORIAMO PER RIDURRE IL COSTO DELLA MENSA SCOLASTICA”

Dall’Asl in arrivo un decalogo per chi consuma a scuola il pasto da casa

“La situazione è difficile da gestire anche perché si presenta in continuo divenire, per questo serve la collaborazione di tutti i soggetti coinvolti”.
Così si è espressa l’assessora all’Istruzione Federica Patti, nel corso della riunione della V Commissione convocata da Daniela Albano per fare il punto sulle procedure relative all’applicazione della sentenza che riconosce ai bambini il diritto di consumare un pasto domestico, in alternativa alla ristorazione collettiva delle mense scolastiche.
Patti ha ricordato come la situazione sia completamente cambiata da giugno, quando tale sentenza riguardava soltanto 58 ricorrenti. Oggi, invece, all’indomani della sentenza del 13 agosto, che ha esteso il diritto all’intera popolazione scolastica, sono circa 3100 i bambini che fanno ricorso al “pasto da casa”.
Una situazione che, ha affermato l’assessora, rende difficile conciliare l’applicazione della sentenza nell’immediato con la necessità di adeguare i locali della refezione scolastica, individuando collocazioni idonee dal punto di vista della sicurezza igienico-sanitaria.
Per questo motivo, è stato individuato nell’inizio del secondo quadrimestre, il termine entro il quale tutti gli istituti dovranno essere pronti a garantire da un lato la prosecuzione di un servizio mensa in condizioni di piena sicurezza igienica e, dall’altro, la consumazione del pasto casalingo per coloro che avranno scelto questa opzione.
“La vicenda, ha ricordato l’assessora all’Istruzione, in origine era nata in considerazione di un costo eccessivo della mensa al quale noi oggi stiamo lavorando per renderlo più basso”.
Al tavolo della Commissione, oltre naturalmente ai consiglieri, erano presenti le società addette al servizio di ristorazione, l’Asl To1, la Conferenza cittadina delle autonomie scolastiche, l’Associazione scuole autonome piemontesi, l’Associazione nazionale dirigenti e alte professionalità della scuola, rappresentanze sindacali.
Da parte dei gestori del servizio è stata espressa preoccupazione per un fatturato che, se ridotto, potrà mettere in difficoltà le aziende sul piano occupazionale.
D’altro canto, le organizzazioni sindacali della scuola hanno evidenziato come la necessaria nuova riorganizzazione rappresenti ulteriori carichi di lavoro per dirigenti ed insegnanti.
Per la Conferenza della Autonomie scolastiche si sarebbe dovuto prendere tempo spiegando alle famiglie l’esigenza di riorganizzare il servizio al fine di poter garantire il diritto previsto dalla sentenza mentre, per l’Asapi, il pasto da casa renderà visibili le disuguaglianze sociali.
L’Asl ha ribadito le responsabilità delle società di ristorazione per quanto riguarda l’utilizzo dei refettori ed ha sottolineato come non esista nessuna competenza dell’Asl stessa sui pasti domestici. Evidenziando come circa il 40% di malattie o intossicazioni provenga attraverso i pasti consumati in famiglia mentre solo il 2% da ristorazioni collettive, l’Asl provvederà a realizzare un decalogo relativo alla composizione di pasti equilibrati per una crescita e sviluppo corretti dei bambini.
Da parte di diversi consiglieri l’esigenza di conoscere il contenuto delle circolari indirizzate agli istituti scolastici da parte del Miur, l’Ufficio scolastico regionale del Piemonte (oggi assente).


Pubblicato il 7 Ottobre 2016

Stampa questa pagina

Condividi

Torna indietro