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Comunicato stampa

PIANTE INFESTANTI NEL PO PER I TECNICI ”UNA BOMBA ED È URGENTE INTERVENIRE”

Nella mattinata in commissione ambiente (presidente Mensio) e vie d’acqua (presidente Carretto) alla presenza delle assessore competenti, Lapietra, e Giannuzzi, esperti e tecnici di Enea, Ipla, Ispra, Arpa, Città Metropolitana, Regione Piemonte, Università di Torino, Servizio ponti del comune di Torino e Orto botanico hanno fatto il punto sull’infestazione del Po da parte della pianta millefoglie.
La pianta, resistente anche alle nostre temperature invernali non può essere rimossa con mezzi meccanici perché i suoi frammenti, in grado di produrre nuove piante, disseminati nell’operazione finirebbero per allargare le aree infestate. Viene così ribadita la correttezza e la tempestività dell’iniziativa di sradicamento manuale dello scorso 11 agosto.
Occorreva ed occorre, agire con urgenza “perché c’è una bomba nel corso del fiume”, secondo la dottoressa Minciardi dell’Enea, e se non si agisce per erradicarlo l’infestante può raggiungere campi e risaie a valle di Torino con esiti drammatici per la produzione agricola.
Il rappresentante dell’ Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, ha manifestato la volontà di seguire da vicino l’azione della Città per trarne osservazioni importanti anche su scala nazionale, anche se, ha anticipato “probabilmente serviranno anni per venirne a capo”.
Il monitoraggio bisettimanale realizzato da Arpa dall’11 agosto ad oggi ha fatto registrare, secondo la dottoressa Bari, una diminuzione dell’80% circa delle piante.
Entro lunedì 19 settembre ha annunciato il dottor Massara della divisione ambiente della Regione Piemonte, sarà consegnato al Comune ed all’Ispra un protocollo d’azione elaborato da tutti gli enti interessati.
Le azioni previste dal protocollo, suddivise in due fasi, prevedono nel breve termine nuove campagne di sradicamento manuale con la protezione di barriere in grado di raccogliere gli eventuali frammenti prodotti e costanti monitoraggi anche attraverso il ricorso a sommozzatori.
Nel lungo termine invece, oltre ai monitoraggi, potranno essere decise nuove campagne di sradicamento manuale, abbassamento della diga Michelotti per facilitare l’individuazione e lo sradicamento delle piante nel tratto a monte del fiume ed eventuali dragaggi.
Lapietra ha ricordato che per le vie d’acqua i fondi a bilancio sono scesi da sei milioni di euro a 600.000 euro, mentre il dottor Marengo del servizio ponti e vie d’acqua del Comune di Torino ha spiegato che il prossimo bando per la manutenzione del fiume partirà con una dotazione di 98.000 euro.
Le assessore Lapietra e Giannuzzi hanno annunciato anche iniziative di comunicazione per prevenire da parte dei cittadini il rovesciamento di acquari domestici nei corsi d’acqua, considerato una delle possibili cause dell’infestazione che il Po sta subendo, oltre all’abbassamento del livello delle acque dovuto ai prelievi a monte. Quest’ultima circostanza imporrà un’azione di ampia concertazione per ripensare la gestione del fiume.


Ufficio stampa del Consiglio comunale (S.L.)


Pubblicato il 16 Settembre 2016

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