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Comunicato stampa

CAMERE DI COMMERCIO, UN PATRIMONIO DA TUTELARE

Approvata oggi dal Consiglio comunale di Torino all’unanimità (27 voti favorevoli su 27 consiglieri presenti) una mozione (primo firmatario: Michele Curto) che chiede al Sindaco – anche nella sua qualità di presidente nazionale Anci – e alla Giunta comunale di adoperarsi presso Governo e Parlamento per intervenire sul decreto legislativo che dovrebbe riordinare le Camere di Commercio, con possibili conseguenze per l'occupazione e il sistema economico e produttivo.

Il documento chiede inoltre di ripristinare per intero il diritto camerale e di valutare una ri-territorializzazione del sistema camerale, salvaguardando i livelli occupazionali.

Prima della votazione, sono intervenuti in aula alcuni Consiglieri comunali:

Michele Curto (SEL): Le Camere di Commercio sono uno strumento fondamentale di democrazia economica, che non vivono di fondi pubblici, ma di risorse messe a disposizione dagli imprenditori del territorio. Non possono essere sostituite dalle rappresentanze datoriali, senza contare che si disperderebbero risorse umane di eccellenza. Certo il sistema camerale va riformato, con una vocazione più internazionale e trasparente. Chiediamo che il decreto legislativo venga ritirato e che il Sindaco si faccia interlocutore presso il Governo di questa richiesta.

Silvio Viale (PD): Non voterò questo atto perché lo ritengo unicamente mosso da motivazioni politiche. Le problematiche legate all’occupazione sono le stesse che abbiamo avuto con la riforma delle Province. Quello che accade in Italia è la riduzione degli Enti Locali: pertanto, anche le Camere di Commercio devono essere ridotte. Di conseguenza, non condivido questo ordine del giorno, respingo la sua strumentalizzazione politica e non lo voterò.

Alessandro Altamura (PD): In Commissione, praticamente tutte le forze politiche hanno condiviso la valutazione sulla riforma delle Camere di Commercio, che penalizza la rappresentatività del territorio. Sullo sfondo, c’è un tentativo di minare la solidità dei corpi sociali intermedi, già messo in atto con una riforma delle Province che non è uno dei migliori provvedimenti di questo governo. Sul tema delle Camere di commercio, il nostro assessore alle Attività produttive è stato piuttosto silente. Il contributo offerto dalle Camere di commercio a una lettura attenta del tessuto economico dei territori, tra l’altro, è importante anche per la legalità: non c’è chiarezza sulla futura gestione delle visure camerali. Sottolineo come l’asse governativo sia sbilanciato verso Confindustria, a scapito della associazioni di categoria. Una realtà che non può essere considerata come “marginale”, anzi è determinante per il Pil e le prospettive di crescita del Paese.

Domenica Genisio (PD): Non voglio negare la qualità e l’impegno delle Camere di Commercio, ma occorre adeguarle al nuovo assetto organizzativo dello Stato. Conservare posti di lavoro e professionalità è importante, ma non sono convinta che occorra mantenere le strutture delle Camere di Commercio su base provinciale dopo l’abolizione delle Province stesse. Certo, ogni riforma porta con sé dei problemi, ma i cambiamenti devono essere recepiti in senso positivo.

(M.Q. - C.R. - A.P.) - Ufficio stampa Consiglio Comunale


Pubblicato il 18 Aprile 2016

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