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Comunicato stampa

VARIAZIONE STATUTO SOCIALE E PATTI PARASOCIALI DI IREN SPA. IL VOTO FAVOREVOLE DELLA GIUNTA TORINESE

Ha avuto oggi il via libera della Giunta comunale torinese, su proposta del sindaco Piero Fassino e dell’assessore Giuliana Tedesco. la “ridefinizione dei vincoli statutari di Iren Spa in materia di controllo pubblico e dei patti parasociali in essere tra i soci pubblici”.

Ora la deliberazione verrà sottoposta al Consiglio Comunale e, nei primi giorni di maggio, all’Assemblea degli azionisti Iren.

Nei giorni scorsi il Comitato di Sindacato dei soci pubblici azionisti di Iren Spa, costituito dai Sindaci dai Comuni di Torino, Genova e Reggio Emilia, ha deciso di sottoporre all’esame dei soci pubblici i benefici derivanti dall’introduzione nello Statuto della società della cosiddetta “”maggiorazione del voto”, analogamente a quanto già fatto in Italia da altre società, che consente di attribuire a ciascuna azione fino a un massimo di due voti. Qui il testo del comunicato emesso dai sindaci di Torino, Genova e Reggio Emilia:

La scelta di proporre il voto maggiorato ha l’obiettivo di favorire la partecipazione degli azionisti, anche di minoranza, che abbiano espresso fiducia nel tempo in Iren, coinvolgendoli nelle scelte strategiche di medio-lungo periodo. Ciò è ancor più importante nella prospettiva di una multiutility come Iren, che ha nella sua mission la creazione di valore sostenibile per i territori in cui opera e interviene in settori che richiedono investimenti pluriennali e quindi investitori con obiettivi di medio lungo periodo.

In particolare, il voto maggiorato spetta all'azionista (pubblico o privato) che detenga azioni per almeno 24 mesi, iscritte in un apposito elenco, e in Iren sarà applicato esclusivamente nelle votazioni per la nomina e/o revoca del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale nonché all’esercizio dell’azione di responsabilità nei confronti dei medesimi, all’introduzione di modifiche alle previsioni statutarie inerenti il regime e la disciplina del voto maggiorato e del relativo elenco speciale, alla titolarità in capo a soggetti pubblici della maggioranza dei diritti di voto e alla proprietà e limiti al possesso azionario.

Tale istituto permetterà ai soci pubblici di mantenere il controllo della Società anche in caso di dismissioni di quote delle azioni dagli stessi detenute e oggi invece vincolate al sindacato di blocco. Tali eventuali dismissioni favoriranno la crescita del flottante e la conseguente liquidità del titolo azionario.

In collegamento con l’introduzione del voto maggiorato, sarà adottato un nuovo Statuto che prevederà per i soci pubblici la necessità di detenere in ogni caso, anche dopo il 24° mese, almeno il 50% più uno dei diritti di voto in relazione alle materie su cui si applica il voto maggiorato. Contestualmente sarà sottoscritto un nuovo Patto parasociale che prevederà una diminuzione del numero delle azioni oggi vincolate al sindacato di blocco in un ammontare comunque sufficiente a garantire la titolarità in capo ai soggetti pubblici della maggioranza dei diritti di voto.

In coerenza con il Piano Industriale della Società, al fine di sviluppare le opportunità di crescita del Gruppo, allargando così la base azionaria con conseguenti ulteriori benefici sul flottante, il Patto di Sindacato proporrà di conferire al Consiglio di Amministrazione una specifica delega per aumenti di capitale, fino ad un importo massimo complessivo pari al 3% del capitale sociale della Società, con l’obiettivo di realizzare operazioni di aggregazione/acquisizione di soggetti pubblici che svolgano attività connesse agli scopi societari di Iren e delle società da questa partecipate.



Nelle prossime settimane sarà definita nei dettagli la road map per l’adozione del nuovo Statuto.

Oggi l’assessore alle Partecipate Giuliana Tedesco ha annunciato, alla fine della Giunta, che il nuovo Statuto sociale i nuovi Patti parasociali permetteranno ai soci pubblici di dismettere capitali: dall’approvazione che avverrà a maggio e fino al 31 dicembre prossimo sarà possibile cedere fino a 21 milioni di azioni. Per il Comune di Torino significherebbe liberare circa 70 milioni di euro.
(mm)


Pubblicato il 8 Marzo 2016

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